martedì 1 giugno 2021

Domandina

 

Illustrissimi 5 Stelle, che ci fate in questo governo di destra?
di Andrea Scanzi
C’è una domanda, tra le tante, che mi rimbalza in testa. Una domanda che riguarda una cosa da nulla. Ovvero la politica italiana attuale. E un partito ieri movimento, ovvero i 5 Stelle. Andiamo per ordine.
1. Il Movimento 5 Stelle, dopo la prevedibilissima carognata politica di Renzi, vede cadere il Conte-2 e morire sul nascere il Conte-3.
2. A questo punto i 5 Stelle possono stare all’opposizione o dentro il governo. Fino al minuto prima Crimi ha garantito che staranno all’opposizione, quindi è ovvio che entreranno nel governo.
3. L’idea di entrare nel “governo dei migliori” non è in sé sbagliata. Può avere un senso: si entra – dicono i 5 Stelle – per vigilare dall’interno. Ok. Si tratta però di capire come il M5S entrerà nel governo Draghi.
4. Il M5S ha la maggioranza relativa a Camera e Senato. Ha il coltello dalla parte del manico. Draghi ha fatto sapere che, se i 5 Stelle non entrano, lui non accetta. I 5 Stelle hanno quindi un’occasione incredibile: dettare la linea.
5. Ed ecco il capolavoro dei 5 Stelle: l’harakiri totale. La loro non è neanche una trattativa, bensì una mitologica resa incondizionata. Spacciata poi comicamente per vittoria, perché “Draghi è grillino” (Grillo dixit) e “abbiamo ottenuto il Superministero della Transizione Ecologica!” (come fosse Antani).
6. Draghi ovviamente non è grillino, il Superministero verde ovviamente non va a un grillino e il MSS subisce un ridimensionamento brutale nel governo Draghi. Dove, nonostante i numeri in Parlamento, incide meno di Arturito nella serie La casa di carta.
7. Si dirà: “Eh, ma poi i 5 Stelle si sono fatti valere!”. Siete sicuri? Facciamo un rapido consuntivo. I 5 Stelle non stanno toccando palla sulle nuove nomine (Cdp, Fs). Il “grillino Draghi” li tratta come il Poro Schifoso. Il grillino (in realtà renziano) Cingolani, tra inceneritori e mininucleari, ha un’idea di futuro assai poco verde. Sui vitalizi sono stati sconfitti, sulla giustizia sono in minoranza, su semplificazioni e codici appalti si son sentiti poco. Eccetera.
8. Non solo: la prateria dell’opposizione (furbina) è stata interamente lasciata alla Meloni. Sempre volpi strategiche, i 5 Stelle!
9. Il M5S, giova ripeterlo, ha la maggioranza relativa a Camera e Senato. Senza i numeri dei 5 Stelle il governo non andrebbe certo lontano. Eppure il M5S non tocca palla: nessuno lo sente, nessuno lo considera. E non si capisce – in perdurante attesa di Conte – chi detti la linea. Anzi: si dubita proprio che oggi esista una linea. Ma i 5 Stelle paiono felici così. Sembra quasi che ci godano nell’esser diventati irrilevanti. Evaporanti, silenti e acquiescenti.
10. Sintesi finale: c’è più vita in un manipolo di nutrie morte che non nell’attuale M5S.
Da qui la domanda che mi assilla da un po’. Esimio Movimento 5 Stelle, che a oggi non sei più quello di prima ma che non sei neanche quello di domani, e dunque a oggi in buona sostanza non sei; esimio Movimento 5 Stelle, che te ne stai bello pasciuto al governo con Renzi, Salvini e financo il fu Psiconano; esimio Movimento 5 Stelle, che tra un’espulsione a caso e un’inversione a U sul ponte sullo Stretto perdi tempo a parlare di doppi mandati e piattaforme Rousseau. Ecco, esimi nonché illustrissimi 5 Stelle, la domanda semplice semplice che vi rivolgo è questa: ma voi, esattamente, in questo governo iperliberista di destra tecnocratica dove non contate una mazza e nessuno vi fila; ecco, voi, esattamente in questo governo, che cazzo ci state dentro a fare?

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