Quando odi al cell le mielose, dolcissime parole del tipo “per il cugino della nipote dello zio avrei pensato ad una saliera cilena intarsiata di lapislazzuli, che dici la prendo?” e tu, dissimulando una gioia alla Fabio Grosso post rigore ai galletti, dando una parvenza di titubanza, sommessamente le dici “mmmm si bello, direi di si, prendila!” e con una ola giamaicana defalchi il regalo riducendo l’inevitabile passione natalizia pregna di vetrine zeppe di chincaglierie, di saluti rituali alla “anche a te e famiglia”, di audizioni forzate d’illustrazioni dettagliate con tanto di gate di partenza, di vacanze fatte quasi solo per essere narrate quale status sfanculante, legittimante l’asfaltatura sociale, perno e nerbo dei tanti diversamente umani devoti al culto narcisistico della dea Striscialacartaoro.
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