domenica 1 dicembre 2019

Beeep!




Proprio ora che sto leggendo a puntate un'inchiesta del Fatto Quotidiano sulle grande sciagure economiche che hanno attanagliato questo povero paese negli ultimi decenni, ecco arrivare una somma e gigantesca presa per il culo dal sommo signore del beep autostradale, Luciano Benetton.
Una lettera scritta la Secolo XIX in stile fanciullesco, con spunti commoventi al punto che mi sono fatto tre-quattro volte la tratta autostradale La Spezia-Sarzana per contribuire alla causa! 
"Eppure serve chiarezza su un grande equivoco, scrive Beep Telepass Luciano, perché nessun componente della famiglia ha mai gestito Autostrade: siamo azionisti al 30% di Atlantia (solo a pronunciare questo nome partono i nitriti di terrore alla frau Blucker... Atlantia! Hiiiiiiii) che controlla Autostrade. E Atlantia (hiiiii) ha il 70% di azionisti terzi nazionali ed internazionali che nulla hanno a che vedere con i Benetton." 
Altro passo della lacrimevole: "Le notizie su omessi controlli, sensori guasti non rinnovati o falsi report, ci colpiscono e sorprendono in modo grave, allo stesso modo in cui colpiscono e sorprendono l'opinione pubblica. Ci sentiamo feriti come cittadini, come imprenditori e come azionisti. Come famiglia Benetton ci riteniamo parte lesa."
E qui per compartecipare lo strazio sono pronto ad andare a Bolzano e ritornare in giornata con due beep che possano servire a lenire questa inquietudine familiare trevigiana! 
E infine il capolavoro, il solito: "Ho la responsabilità di aver avallato un management che si è dimostrato non idoneo, un management che ha avuto pieni poteri e la totale fiducia degli azionisti e di mio fratello Gilberto (scomparso... capito?) che per come era abituato a lavorare, di sicuro ha posto la sicurezza e la reputazione dell'azienda davanti a qualunque altro obbiettivo. Sognava che saremmo stati i migliori nelle infrastrutture." 
Quindi la Famiglia era solo un'azionista normale ma ha scelto il management... e per di più il fratello scomparso...
Ora mi verrebbe da dire: ma al management, ai vari Castellucci ucci ucci, chi da le direttive, chi, ad esempio, dice "non me ne frega un cazzo di niente, voglio solo aumentare guadagni, voglio tirar fuori centinaia di milioni all'anno?"
Chi è che depenna le spese, le manutenzioni per far lievitare gli introiti?
Già che ci siamo: lo sa egregio sig Luciano che nei suoi autogrill si vendono brioche di plastica, annerite, pigolanti quando le schiacci, di un colore giallo simile al cappello della signora dei Rocher e del suo autista Ambrogio, alla modica cifra di 1,30, ma se la vuoi ripiena ai mirtilli 1,50 e poi c'è il cappuccino medio e quello grande, che sarebbe normale, e che viene venduto al prezzo attuale degli smeraldi?
Anche in questo caso ha il management alla "cazzo&campana" oppure il diktat è il medesimo, lucrare-lucrare-lucrare?
Via dott. Luciano! Non ci prenda per il culo! (tralascio per non star male di stomaco, la faccenda della festa a Cortina con tutti voi, fatta ugualmente nel giorno della tragedia del Morandi)
Beeep!

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