C'è un aspetto che agghiaccia nel panorama politico di questi giorni: il fatto che le cosiddette Sardine (mi fanno molto imbufalire i quesiti di molti decani politici al riguardo del tipo "cosa pensano le sardine?" - "come si schierano le sardine?" - "come si organizzano le sardine?" ... ma fatevi i cazzi vostri cialtroni che non siete altro e pensate ad ancorarvi ancora di più alla carega) rappresentino "la novità" a discapito dei Cinque Stelle che pare abbiano smarrito lo smalto di un tempo per abbracciare il tanto detestato, una volta, "politichese."
Lo sprofondo dimaiano ne è la logica conseguenza: dopo aver abbandonato i capisaldi per far invaghire il Cazzaro Verde (mi continuo a fustigarmi interiormente per aver avallato l'orrido anno insieme a cotanto babbeo) la compagine pentastellata non è stata più in grado di fronteggiare l'attacco immondo dei peripatetici mediatici, dei soloni pronti ad intorbidire menti per raccattare qualche gettone di presenza, finendo per apparire più stolti ed inappropriati di quanto in realtà siano.
Altro problema è l'incapacità di risvegliarsi del PD dopo l'abbandono della compagnia d'avanspettacolo capitanata dal Bomba che finalmente ha raggiunto i suoi veri lidi dal sapore molto centrodestrorso.
Al solito s'avverte quindi una grande voglia di cambiamento, soprattutto nei giovani scampati al rimbambimento mediatico ad hoc profuso a larghe mani dal Nano Palpeggiatore Seriale, grazie alla sempre e per fortuna ancora valida "vaga idea di socialismo" (cit.)
Dispiace che nessuno riesca ad incanalare tale sana inquietudine, immagazzinando aria culturalmente fresca in grado di sovvertire questa politica faccendiera. Il dolore s'accentua al pensiero che anche gli araldi dell'"uno vale uno" abbiano imboccato la dorata strada del "io son io e voi non siete un ca.." per colpa della guida politica di uno che prima o poi riprenderà cassetta per distribuire chinotti allo stadio.
Nessun commento:
Posta un commento