giovedì 25 settembre 2014

Quello sguardo...


Ho assistito ad una serie di colloqui per un'assunzione a tempo determinato ed ho visto gli sguardi di giovani che vi hanno partecipato. 
Giovani con la sorpresa nei volti per qualcosa che si potrebbe materializzare come una luce che rompe il paesaggio serale sotto il cielo plumbeo.
Fremevano dentro sé perché anche se si trattava di piccola attività; la speranza di entrare da vivente nel mondo del lavoro dopo mesi da spettatore, rendeva le loro facce ansiose, spaurite. 
Pensieri tristi questi, in un paese oramai allo sfascio che trascura i suoi giovani figli i quali saranno costretti ad emigrare, per far fortuna da altre parti.
Il pensiero poi che molti posti siano occupati da chi ha già ottenuto una pensione, rende il quadro nauseante, inqualificabilmente vergognoso.
Questi virgulti usciti da una scuola scassata e oramai fuori tempo massimo, è una macchia alla democrazia, un colpo alla sovranità del popolo, una spada che penetra nella dignità di chiunque abbia a cuore il problema, nauseandosi a sentir girare certe cifre accalappiate da briganti nullafacenti. 
Lo sguardo rimane come monito per impegnarsi a trovare lavoro per tutti, giovani compresi. 
Altrimenti non si potrà mai progredire.   


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