Beh si, ogni tanto bisogna farlo! Occorre lasciar galoppare lo
stomaco, i sensi gastronomici, l'effluvio culinario!
E allora si va a cena
fuori in un bel posto, in centro in un bel localino (non posso far pubblicità)
diciamo un ristorante piccolino.
Friniscono le papille, l'epiglottide batte gioiosamente il
tempo, il gargarozzo straluna all'arrivo del Franciacorta Bellavista.
Senti le
ola dei neuroni alla vista dei gamberoni preparati con sale dell'Himalaya, e
poi i tagliolini neri in salsa tartara con vongole che fanno aprire e chiudere
il cardias al ritmo della macarena.
Arriva infine la spadellata di mare con
totani, gamberi ed altre bellezze a decretare che la Creazione, specialmente
quella acquatica, è cosa buona e giusta! Il fegato pur stressato, accetta di
buon grado lo straordinario ed è premiato dall'arrivo di un incantevole
limoncello coadiuvato da un prosecco favoloso.
Tutto il corpo freme come una
vergine per l'incontro con l'amato gastronomico.
Un'agape eccelsa, un incontro
con l'arte, un dedalo stordente di emozioni che sfocia nella pacca sulle spalle
del dio Bacco, fiero di un degustatore come me. Tutto quindi é lasciato allo
stato brado, all'imbizzarrimento più selvaggio, al fine di ricevere la brezza
saporita che scalda i cuori.
A tavola non s'invecchia! Diceva il saggio... non sarà perché a
lungo andare si rischia ivi.. di lasciarci la ghirba?
Nessun commento:
Posta un commento