sabato 29 giugno 2013

Tic, tac, tic, tac..




Fate un esperimento: prendete un foglio di carta e scrivete i numeri da 1 a 10. 
Poi andate a lavorare ed ogni sera, smarcate un numero sino ad arrivare a 10. 

Tic, tac, tic, tac.... trascorsi i dieci giorni di duro e palloso lavoro, chiudete gli scuri, accendete lo stereo mettendo della musica rilassante e fate entrare nel vostro cranio questa verità: questi miei dieci giorni di lavoro corrispondono al guadagno di .... 1 ora di uno dei tanti amministratori delegati di grosse società, chiamati CEO, presenti in Italia!

1 ora di un CEO = 10 giorni di lavoro di un impiegato.

Che dire? 

Partirei dall'analizzare la figura di un amministratore delegato: trent'anni fa le nobili famiglie effettivamente rischiavano il patrimonio per condurre un'azienda. Il giusto guadagno era commisurato all'andamento della società. Il padrone era sensibile al fatto che la sua azienda desse da mangiare a tante famiglie.

Poi piano piano, il soldo ha obnubilato le coscienze ricche: la voglia di arricchirsi smodatamente ha preso sempre più il sopravvento. Pensate agli Agnelli: il capostipite era un uomo intransigente, scaltro, divenne ricco ma creò un impero. 
Il figlio Giovanni divenne un acclamato personaggio, simpatico, sempre sulla cresta dell'onda. Ma iniziò la linea della protezione del patrimonio, nel senso che appena le vendite calavano leggermente, affidava allo stato mediante la cassa integrazione, migliaia di operai salvaguardando di conseguenza gli introiti della Famiglia. 

Ai giorni nostri la situazione è drammaticamente peggiorata: non vi è in giro un industriale che possa dirsi tale, se non pochissime eccezioni. L'attuale CEO è uno che guadagna in media .. 723 euro all'ora!!!! Ma non si prende responsabilità di sorta, non investe risorse accantonate, anche perché capita che le stesse hanno già preso il volo verso paradisi fiscali; si affida alle banche, salvando il patrimonio dei proprietari e nel caso che investimenti sbagliati o crisi mondiali mandassero tutto a gambe all'aria, licenzia e taglia teste, risorse lasciando nella merda sempre e solo i soliti noti. 

I più infimi tra gli amministratori sono i boiardi dello stato, quelli cioè che pur prendendo cifre da paura ogni anno, presentano conti sempre in rosso delle società a proprietà statale, sapendo che alla fine il portafogli di tutti noi si aprirà per saldare il disavanzo: le ferrovie insegnano in materia. 

723 euro all'ora! Uno schiaffo a tutti coloro che ancora credono nella giustizia sociale. Un pugno nello stomaco a chi si alza tutte le mattine convinto di partecipare ad un progetto di condivisione globale che determini ricchezza il più possibilmente equa. 

Vedere i vari Tronchetti Provera, i Marchionne, i Ligresti snocciolare nozioni economiche sui media, mette angoscia sapendo che in realtà tutto il loro agire ruota attorno al tornaconto personale e che il destino di molti non ha assolutamente valore per questi personaggi "diversamente umani". 
Affidarsi alle banche, appoggiarsi a queste cloache legalizzate comporta dei costi alti per ogni azienda che ricadono esclusivamente sui poveri dipendenti oramai totalmente rassegnati. 

Non possiamo far nulla in merito perché la classe politica che dovrebbe tutelarci è anch'essa impegnata ad arricchirsi smodatamente sempre alla faccia nostra; inoltre i giornali che potrebbero fare campagne di sensibilizzazione  verso queste vergognose disparità salariali, sono quasi tutti di proprietà di banche, dei CEO e delle famiglie eterne e "stramaledettamente epulonee", eccezion fatta per pochi quotidiani, anzi pochissimi tra cui il Fatto Quotidiano che invito tutti a leggere.

Ed i sindacati? 

Per favore! Stendiamo un velo pietoso! Solo ad andare a leggere i possedimenti di queste simil organizzazioni a servizio dei deboli, solo ad andare a vedere gli stipendi dei loro capi, passa la voglia di lottare per un mondo migliore! 

Non ci resta che sperare in cosa, allora? 

Forse in niente. 

Piegare la testa e dire "zi badrone!" è la ricetta per poter tirare avanti? 

Spero di no. Spero in un qualcosa che rovesci il tavolo, in qualcuno che prenda il tavolo in mano per rovesciarlo. 

Non vedo però nessuno in giro capace di cotanta giustizia eccetto Landini, Zingaretti e pochi altri.

Più passa il tempo quindi e più ci adegueremo a questa situazione, accettando queste disparità che entreranno nella nostra genetica. 

Dall'alto di 723 euro all'ora, i nostri "badroni" ci intortano con aumenti di 0,50 centesimi, massimo un euro sempre all'ora e chissà come rideranno nelle loro auree stanze, ogni qualvolta si raggiunge l'accordo salariale di categoria! 
Chissà che risate alle nostre spalle, quando soppesano l'aumento di pochi centesimi elargito come elemosina a migliaia di persone! 

Ah Locomotiva Gucciniana! 
Ti avessi conosciuto prima!!


Orazione




giovedì 27 giugno 2013

Perchè?



Che ho fatto di male? 

Quanti in Italia e nel mondo ricevono una lavatrice nuova? 

O Sfiga perché rivolgi lo sguardo solo a me? Chi ho squartato in un'altra vita, quali animali ho estinto per meritarmi un simile riguardo? 

Mi installano la lavatrice, se ne vanno ed io leggo le istruzioni con dovizia, manco si trattasse di un razzo della Nasa. 

Mi preparo per il primo lavaggio, quando ecco la nota che consiglia prima di caricare gli indumenti, di effettuare la pulizia della macchina, con detersivo.

Lo metto.

Ma mi si obnubila la cervice! Accendo e non leggo bene... si raccomandano infatti di mettere pochissimo detersivo un cinque per cento. Invece... il cestello straripa di schiuma, quel cazzo di cestello continua a girare e non si ferma.

Passano i minuti ed alla fine chiamo l'assistenza.

"Cosa ha fatto??? La macchina è in blocco la deve spegnere subito!".

Fatto! Ed ora? 
"Ora deve staccare la spina ed aspettare un giorno intero!". 
Non posso staccare la spina perché è incassata e non ho appigli per estrarla!
Vengo deriso e compatito dalla signorina ed alla fine mi fa impostare una centrifuga! La schiuma cala ma è sempre in quantità da party. 
Mi da delle istruzioni ferree, manco avessi dimenticato di caricare l'ossigeno su l'Apollo 11 appena partito!

Non mi ricordo nulla tanto sono incazzato! 
Ho scritto una scaletta di mosse da eseguire che sembro Kasparov prima della finale mondiale di scacchi!
Adesso ho il cestello aperto con tanta schiuma dentro e il mio sguardo riflesso in esso è tipico del miglior ebete! 
E come dice Guccini.. "qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un pò di vino, voglia di bestemmiare!"

Dai che vinci!






Già averlo messo al controllo della Rai in commissione vigilanza equivale ad aver nominato Nerone a capo del servizio antincendio! 

Si capisce dal suo ultimo intervento che è in atto dentro il PDL una spasmodica corsa di tutti gli inetti politici che vi appartengono, ad aggiudicarsi l'ambito titolo di più grossa ed emerita testa di cazzo!

Minzolini nella fattispecie dopo aver per anni condotto una slinguata serale nei confronti del Tappo Delinquente, chiamata a vanvera TG1, ieri dall'alto dello scranno di controllore RAI ha redarguito il DG Gubitosi in merito al fatto che vi siano troppe spese inutili e troppi contratti esterni. 

Gubitosi, credo dopo aver assunto del Valium per endovena, gli ha risposto che in RAI ci sono tre persone che prendono oltre 500.000 euro all'anno (e noi paghiamo il canone porca miseria!): lui, l'ex Direttore Generale Lorenza Lei e...... Minzolini!!!!! 

Che quindi oltre ad essere senatore, per meriti leccatori eccelsi, si è messo in aspettativa ricevendo la cifra!!!! 

Credo che il balzo in avanti del Minzo nella classifica della Major Testa di Minchia Competition, sia paragonabile a quello di Beamon nel salto in lungo a Città del Messico del 1968!

Un'ultima cosa, che c'entra relativamente con quanto sopra: sapete quanti dirigenti ci sono in RAI? 

622!!!!!! 

E li paghiamo da 86.000 fino ad un massimo di 300.000!!!! 

Aspetto solo dicembre che mi ritorni il bollettino con il canone... per spedirlo al Minzo che a quel tempo sarà già stato incoronato Leader Maximo Minchiorum!

martedì 25 giugno 2013

Dal letargo


Latrano i servi impenitenti del mariuolo pluricondannato in questa Italia che cede dignità e stima, mortificata dai suoi boiardi che assatanati ed irriverenti continuano a ferirla con il contundente pugnale della falsità!

Latrano i servi obbedienti per forza, in virtù del fatto che se il loro sire dovesse scomparire per loro sorgerebbe tragicamente un anonimato eterno, non avendo dignità per sedersi ove il loro padrone li fece accomodare a nostre spese. 

Fingono di essere vittime di uno stato che invece stanno dissanguando, portandolo nel dirupo, lanciandosi in commenti di bocche larghe squassate dal botulino facenti emergere tutto quello che in una nazione dovrebbe essere seppellito in una guardina. Politici senza nerbo e dignità che, sparando a zero sulla magistratura, cercano di portare gli idioti davanti al falso ideale  dell'inutilità della nostra Carta, sorta invece dal sangue di giovani idealisti che però, guardandoci ora dall'alto, si rammaricano del loro sacrificio visto i risultati.

Un monarca arrogante, un sovrano delinquente ieri è stato messo a tacere dalla forza sprigionatasi dalla dignità di una minoranza di persone che ancora sono per bene: Giulia Turri, Carmen D'Elia, Orsola De Cristofaro, componenti il Collegio giudicante, hanno sfidato i commenti, i tentativi manigoldi, hanno difeso la propria mente dinnanzi alle parole di sguatteri proni e maligni di un uomo malato e usurpatore di una nazione, hanno combattuto la buona battaglia, hanno sentenziato che il nostro paese deve pulirsi dallo sterco di Arcore. 

La dott.ssa Boccassini, dea della Legalità, il dott. Sangermani, araldo della Giustizia, hanno composto un piano di accusa eccellente che ha retto alle ritrattazioni di personaggi squallidi che infangano il buon nome italico, un mix di mignotte, di stipendiati, di servitori disonesti, di avvocati pagati con parcelle statali, un teorema accusatorio che alla fine ha prevalso sulla merda mediatica che tutti quegli uomini di cattiva volontà hanno lanciato nel tentativo di fuorviare la verità.

Adesso, dopo decenni di menzogne, di ricatti, di azioni illecite, di dichiarazioni parlamentari palesemente false, possiamo riguardare il nostro mare, sognare che forse potremmo toglierci dai coglioni colui che ha estirpato tanta vitalità al nostro paese per i propri porci comodi, adesso consapevoli di aver arricchito l'ennesima famiglia reale con almeno 3 miliardi di euro in vent'anni, dobbiamo necessariamente riguardare il nostro cielo sinonimo di libertà attendendo la fine di una dittatura costellata di barzellette blasfeme ma contestualizzate da monsignori arroganti, di silenzi compiacenti di una chiesa ruiniana che per fortuna pare scomparire, di uno stato che inevitabilmente si dissolverà assieme a personaggi vomitevoli sdoganati dall'imbecillità sparata via etere dalle tv dello gnomo democratico, supportato da un'opposizione inesistente e collusa, che ora è addirittura al potere con il mefitico nanaccio pluricondannato. 

Guardiamo il cielo, zeppo di aria salubre e purificante! Tappiamoci le orecchie per non sentire gli ululati di discendenti di tali padri affogate nel silicone che tentano di svilire il successo eroico di una magistratura ancora in buona parte indipendente. 

Guardiamo il mare, vera Libertà di un popolo di navigatori ed eroi! 
Tentiamo di non ascoltare il Silenzio proveniente dal Colle del Ri-eletto, il fautore dell'inciucio, il Programmatore dell'Accordo Consociativo. 
Non soffermiamoci su questo Silenzio, a volte peggiore delle grida degli adepti! 

Guardiamo avanti, correndo verso la meta di libertà lontana da questo porcilaio ventennale ed in special modo da una figura tanto meschina quanto mai pericolosa qual è il Pregiudicato di Arcore. 

Viva l'Italia!


venerdì 21 giugno 2013

In nome del Pil


Che sciocco!

Ma come ho fatto a non pensarci prima? Se tutto ruota intorno al fatto che dobbiamo consumare per risollevare l'Italia, perché non ho riflettuto abbastanza in merito?

Giorni fa ho caricato la lavatrice e l'ho messa in funzione; verso la fine quando ha iniziato a centrifugare, ecco un rumore sospetto, di cinghie che stanno strusciando. 

Chiamo il servizio assistenza. Mi dicono che devono venire a casa mia  per rendersi conto del problema. Accetto, consapevole che la spesa per la sola chiamata è di euro 60,00. 

Arriva il tecnico apre lo sportello, sente il rumore e mette un poco di sapone nell'intercapedine muovendo il cestello da spenta. Il rumore scompare. Accende, prova a centrifugare ed ecco riapparire lo sfregamento. 

Scuote la testa. Mi dice che lui mi farà il preventivo ma che sarà meglio intanto che io vada a cercarne una nuova.

Mi dice, convinto, che oramai non vale più la pena di aggiustare una lavatrice, conviene cambiarla. 
Inoltre come colpo finale, meglio di Dario Argento, mi terrorizza su probabili rotture del cestello con conseguenti inondazioni di condòmini! 

Ma sarà un tecnico delle riparazioni o l'Inviato del Pil?

Cavolo! E' vero! In nome del Pil noi buttiamo via elettrodomestici che un tempo si riparavano comodamente. In nome del Pil sappiamo che determinati apparecchi domestici vengono costruiti con una specie di timer interno che ne decreta la fine, in modo che l'utente ne debba ricomprarne un altro. 

Il tecnico mi chiede quanti anni ha la lavatrice: 15 anni rispondo. Strabuzza gli occhi ed esclama che tutto sommato mi è andata già di lusso e che la nuova lavatrice che comprerò se funzionerà per dieci anni sarà festa grande.

Sempre in nome del Pil.

Saluto il tecnico. L'intervento è durato massimo 10 minuti, perciò deduco che il tecnico delle lavatrici guadagni 360 euro all'ora! Complimenti! 

Chiudo la porta e rifletto: in nome del Pil sono pronto a sacrificare l'agnello lavante ed acquistarne uno nuovo che comprerò con un extra di 60 euro, quelle date al giudice delle obsolete lavatrici che ne decreta la morte certa. Aspetterò stasera il preventivo, ma l'esito è scontato. 
Mi sento un adepto scelto del dio Consumo. 
Mi sento un accolito del signore delle nostre vite, Monsieur Pil che deve sempre crescere per vivere e farci respirare. 

Ascolto l'applauso festante degli dei dell'Olimpo degli Acquisti e la soave musica che mi muove il martelletto del lobo mi indurrebbe ad acquistarne addirittura tre . Ma non ho spazio e dovrò mestamente accontentarmi di una. 

Domani provvederò a soddisfare questa necessità impellente, questo comandamento irrinunciabile. 

Nel nome del Pil dovrò assecondare la regola planetaria di consumare per dare linfa all'Uomo, sperando però che prima o poi qualcuno spezzi queste catene inumane.

Dialoghi in libertà



martedì 18 giugno 2013

Scoop Estivo!


Pronti?

Da stasera partiranno i servizi dei TG sul pericolo caldo estivo (una novità!).

Allarme rosso in molte città, cosa fare (importantissimo!!) per evitare la canicola?
Pare, dico pare, che non si debba uscire in eskimo e maglione di lana alle 14 per fare footing.


Inoltre sembra, ma prendetela con la dovuta precauzione, che se si suda si debba bere acqua non ghiacciata (e io che ero convinto di farmi una grolla di vin brulè)


Sono anticipazioni quindi aspettate stasera per la conferma.
Ci sarà una classica intervista a qualche barone in cerca di pubblicità per aumentare il già lauto compenso percepito (con fattura? Yahoooo!!).
Mi butto: vedrete che ci consiglierà di stare all'ombra... non vorrei sbagliarmi ma ho questa sensazione... che scoop!
 
A stasera!

Alta Poesia




Vado a Genova per una rimpatriata tra amici e mi portano in Via del Campo ove in un negozio museo campeggia, alta e immortale la chitarra di Fabrizio De Andrè. 

Alta, come deve essere la nostra voglia di leggere il momento per combattere i soprusi e ricercare la legalità.

Simbolo di una poesia che identifica la nostra nazione, immortale come le sue canzoni. 

Questo preciso momento deve essere superato guardando ai simboli che stanno in alto, che riescono ancora ad emergere dallo sterco che s'innalza sempre più dalle cloache romane. 

Si è vero: siamo caduti in basso, non abbiamo libertà di stampa, abbiamo le banche che ci comandano e dirigono le nostre vite, coabitiamo con un infinito numero di squali famelici, la nostra linfa vitale è quasi del tutto succhiata da pochi che sono al comando. 

Siamo senza lavoro, senza prospettive, in mano a briganti. 

Dobbiamo necessariamente guardare in alto, sollevando i cuori. 

Anche dalle chitarre possono nascere nuove idee rivoluzionarie! 


Io è un altro



Viene da pensare ad Arthur Rimbaud e al suo "io è un altro". Continua infatti lo stillicidio italico in nome e per causa di un personaggio oramai patetico, crepuscolare, incallito che si prende perennemente gioco di noi e che palesemente ha perso la sua identità, provata dal continuo straparlare.

Il povero Letta va al G8 con i calzoni rattoppati ed incredulo di essere lì pur rappresentando il paese degli sprechi, della corruzione, delle mafie ed appena entrato nell'assise, come un perfetto scolaretto, rassicura gli astanti che il suo paese, che poi è anche il nostro, non sforerà il 3% del deficit. Applausi, pacche sulle spalle, frasi di circostanza, felicitazioni.

Peccato però che "io è un altro" meneghino, puttaniere incallito, trovi il tempo e la platea per dire che in nome della crescita dovremo fregarcene del diktat europeo ed iniziare a spendere un po' di soldi anche se questo comporterebbe uno sforamento sul deficit. 

Apriti cielo! 

ScendiLetta viene accerchiato, tutti gli altri G7 chiedono se è vero questo tradimento europeo, se c'è un disegno per prendere per il culo tutta la comunità.

No! ScendiLetta dichiara che il nostro impegno sarà preciso in materia: non spenderemo più di quello che ci sarà consentito. 

Applausi, Brunetta che invece tenta di consolidare quanto detto dal suo signore,  ma invano. 

Mai saremo partecipi di questo governo, di questa formazione presidenziale a chiaro carattere d'inciucio che prende letteralmente per il culo chi ha creduto nelle campagne politiche che hanno preceduto il voto. 

Il Governo Letta è un modo infame per evitare lo scioglimento e la scomparsa del vecchio, il tentativo di rimanere a galla di un sistema politico insulso, devastante e pericolosamente corrotto. 

Ma va dato a Cesare quel che è di Cesare! Come si fa a tentare di governare, anzi di tirare a campare tra un rinvio e l'altro di tasse che a breve diverranno certe e sicure, vedi IMU, avendo in coalizione un rimbambito che spera sempre nel colpo ad effetto per gridare la sua esistenza ad un popolo che lo ha sopportato per vent'anni, col tentativo di continuare nella sua azione malvagia di fingere di governare un paese intento invece a curare i proprio squallidi interessi?

Già! 

Come si fa se "io è un altro" rimane attaccato con le unghie allo scroto di questa nazione?


domenica 16 giugno 2013

Per un solo giorno



Se le persone sane di mente avessero chiuso per un solo giorno in un cassetto Vangeli, Fioretti di S. Francesco, discorsi di Gandhi e si fossero date appuntamento ieri a Milano Rogoredo alle sei di pomeriggio in via Zoffetti muniti di scarponi alta montagna e bastoni in cerro, la cosa sarebbe stata apprezzata ovunque anche in Antartide! 

In un capannone infatti è stata organizzata una festa degli Hammerskin raduno di nostalgici nazisti per lo più giovani che al grido di "Sieg Heil!" hanno esternato al mondo di essere dei coglioni DOC! 

Essersi presentati lì in cinquemila, e averli percossi in allegria sono certo che avrebbe riscosso una velata approvazione anche nei "Piani Alti".