Sul Fatto Quotidiano di oggi, in prima pagina c'è una foto
tremenda: tre bimbi uccisi dal sarin che giacciono sul pavimento.
Condivido la
scelta editoriale di pubblicare questi documenti storici per un fine
importantissimo: scuotere le coscienze.
Dei tre bimbi uno in particolare mi ha
creato un vero sconquasso: il primo in alto che è il più piccolo.
L'espressione
del suo viso è quasi l'alba di un sorriso.
Spero che abbia intravisto la grande
festa preparata per lui, senza fine.
Mai come prima, metto a pieno regime la
mia miserrima fede per sperare nella presenza di Qualcuno al di là del confine
terreno, che lo possa coccolare assieme agli altri due poveri amici,
abbracciandoli.
Mai come prima, sto comprendendo cosa sia il peccato di tutta
l'umanità, sentendomi veramente corresponsabile di queste atrocità, di questo
controsenso pazzesco che chiamiamo Mondo, di queste azioni di pochi contro noi
tutti, di questa arsura di violenza che pervade ogni angolo della Terra, dal
parcheggio discusso al trattato SALT per la riduzione degli armamenti nucleari.
Guardo quel bimbo e prometto a me stesso di cercare d'ora in avanti di
risolvere qualsiasi futura diatriba con il ragionamento, la discussione pacata,
la condivisione dei problemi dell'altro e lo sforzo di concedergli qualcosa per
poter arrivare all'abbraccio finale. Giuro che lo farò per quel bimbo quasi
sorridente e già nella baraonda più totale, potendo gustare faccia a faccia del
volto di Dio.
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