Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
venerdì 18 aprile 2025
Il nuovo libro di Antonio
Analisi somma
L'Amaca
giovedì 17 aprile 2025
Ci salvarono
Il ricordo spiega tutto
L'Amaca
Distruggi quello che non puoi avere
di MICHELE SERRA
L’attacco di Trump a Harvard, così come lui stesso lo ha twittato, meriterebbe di finire nei libri di storia – ammesso che i libri di storia siano previsti anche per gli anni a venire. La violenza verbale, la cieca faziosità politica, l’astio personale (i “nemici” indicati con nome e cognome, manca solo l’indirizzo di casa), il rancore sociale dell’ignorante che detesta la cultura non consentono ombra di dubbio su teoria e prassi del trumpismo, che è pura volontà di annientamento di tutto ciò che gli si oppone o lo contraddice.È un esercizio retorico chiedersi se e quanto Trump sia distante dal fascismo. Ogni suo atto politico (a cominciare dall’oltraggioso indulto concesso a chi aveva assaltato il Parlamento) è uno sputo alla democrazia, al diritto di opposizione, alle regole scritte e non scritte che consentono la convivenza tra opinioni e interessi differenti.
L’odio speciale che stilla dall’anatema contro Harvard aggiunge, poi, qualcosa che già si sapeva, ma non con questa imbarazzante evidenza: la cultura è qualcosa che i soldi non bastano a comperare, neppure i miliardi di Trump e dei suoi amici, e questo la rende particolarmente insopportabile alle persone che ritengono in vendita qualunque cosa, qualunque condizione, qualunque essere umano. Studiare in posti come Harvard costa, è precluso ai poveri. Ma educare il proprio cervello allo studio, alla lettura e alla comprensione del mondo è precluso anche al più ricco dei ricchi, se non è disposto all’umiltà e alla curiosità. Imparare è più difficile che comandare. Distruggi tutto quello che non puoi avere, tutto quello che non puoi essere: ecco Trump.
mercoledì 16 aprile 2025
Bell’esempio!
Robecchi
Ragionamenti ampi
L'Amaca
martedì 15 aprile 2025
Analisi
L'Amaca
Le parole come petardi
di MICHELE SERRA
Impressiona lo schiacciamento progressivo del discorso politico (ma forse: di tutti i discorsi) dentro lo schema binario, puerile, istantaneo dei social. Se uno parla di Gaza, subito qualcuno gli strilla: perché non parli dell’Ucraina!? Se uno parla dell’Ucraina, subito qualcuno gli strilla: perché non parli di Gaza!? Una caricatura della dialettica e una caricatura della politica.
Un tempo si aspettavano le prese di posizione dei partiti con una certa solennità.
Erano quasi sempre pompose e incravattate, spesso non dicevano niente che già non si sapesse, ma davano l’idea che qualcuno avesse impiegato almeno un’oretta del suo tempo, magari in apposite riunioni, per buttare giù quella mezza paginetta. Questa ufficialità, anche quando era solo forma, rassicurava, dava l’idea che le parole avessero un peso e una durata. La forma a questo serve: a credere, e far credere, che qualcosa abbia un senso e un peso. Se un medico che deve farti una visita importante per la tua salute ti riceve in bermuda e ciabatte, un poco ci resti male.
Ora le parole scoppiano come piccoli petardi (detti anche miniciccioli, raudi, sfreghini, snappers, cobra), con un fracasso permanente e volatile, tre secondi per dire “Gaza” e sentirsi rispondere “Ucraina”, tre secondi per dire “Ucraina” e sentirsi rispondere “Gaza”. Il primo che appenderà davanti alla sua porta il cartello “oggi non ho niente da dire, forse domani o la settimana prossima”, avrà gettato le basi della rivoluzione.
Delegazione
Rappresentanti delle isole Heard e McDonald, colpite anch’esse dai dazi, sono arrivati a Washington per trattare con CiuffoBiondo!
lunedì 14 aprile 2025
Oh si, accadrà!
A volte gioco, forse è azzardato dirlo così, col tempo, raffazzonando dati, ipotizzando scenari allorché le mie particelle scorrazzeranno già da tempo, molto tempo, per l'universo, e questo pensiero m'accomuna al complesso che definiamo spazio, avverto una partecipazione ad un tutt'uno che non riesco ad abbracciare ma che sento e che mi confà positivo agli eventi.
Cinquecentoventotto anni fa Michelagnolo (lo chiamavano così) scolpiva all'età di 22 anni la Pietà che ammiriamo in San Pietro. Che c'entra coi grandi numeri?
E' una di quelle bellezze che con dolore tra cinque miliardi di anni si liquefaranno assieme alla Madre Terra, allorché il Sole, terminato l'idrogeno da bruciare, inizierà a consumare l'elio divenendo una gigante rossa enorme che risucchierà Mercurio e probabilmente pure Venere e il nostro pianeta, e se la Terra non si liquefacesse tutto diverrà lo stesso bollente, oceani che assomiglieranno alla pentola con l'acqua in movimento in attesa della pasta!
Può darsi che da qui a 5 miliardi di anni avremmo già traslocato in un altro pianeta, lontano anni luce, come altresì è possibile, vista l'eclatante stupidità in circolazione oggi, che saremmo da tempo estinti.
E se ci estinguessimo sono tre i beni che considero anche miei, sono di tutti, e il cui pensiero di dissolvimento mi rattrista già sin d'ora: la Pietà appunto, la Cappella Sistina e la sala trofei del Milan! A parte gli scherzi, è brutto pensare che queste incredibili dimostrazioni di bellezza dell'intero genere umano, ce ne sono anche altre chiaramente ma io tifo per Michelagnolo, un giorno potrebbero evaporare, dissolversi nel nulla!
Già il fatto che, pensateci, tra centocinquant'anni nessuno si ricorderà più di noi, i nostri pro-pro nipoti non sapranno nulla delle nostre povere gesta, le case, le proprietà attualmente nostre diverranno di chissà chi, giacché, a meno di non aver scritto un poema mitico, di aver creato un quadro estasiante, una scultura da svenimento, tutto il ricordo evaporerà come neve nel vulcano eruttante; in più tra cinque miliardi di anni, esistesse un Gazzettino dell'Universo, si dissolverà questa biglia blu dove, tra idioti e tiranni che guerreggiano senza motivi decenti, la meravigliosa arte umana pregna di meraviglie che, sicuramente, vi fosse una hall of fame intergalattico, sarebbero nella top ten universale. Sia chiaro: non ho visto le altre, ma ammirando le nostre non ho dubbi in merito!
Pardon!
Con dote
domenica 13 aprile 2025
Bella notte!
Adorando
Boooom!
A Mario
L'Amaca