mercoledì 31 agosto 2016

Dap


Come esponente del DAP (Disordinati Acuti Parossistici) avrei una serie infinita di aneddoti da narrare: oggetti misteriosamente scomparsi, fantasmini smarriti e riapparsi con altri colori, ritrovamenti insperati di documenti già duplicati. 
Noi del DAP siamo oramai certi che, in nostra assenza, le cose vengano spostate da gnomi infausti, sogghignanti per il disagio prodotto. D'altronde la cultura del disordine ha radici antiche: si narra che già Adamo avendo annotato i precetti divini su una foglia di palmizio, successivamente persa tra le cose che doveva portarsi appresso, non avendo tasche, cadde nel peccato per confusione, (anche se alcune fonti asseriscono che il fattaccio sia da collegarsi al primo allupamento dell'umanità con la consequenziale frase " MELA dai?") con tutto quello che ne conseguì.
Nel Medioevo il disordine imperava e molti accadimenti avvennero proprio per questo. Pare infatti che gli Ostrogoti arrivarono sulle nostre terre perché il capo dei nostromi, tal Teodiscroto, confuse le mappe e quando sbarcarono si convinsero di essere nel nuovo mondo, che compresero subito non essere verità allorché, dopo aver ormeggiato, furono avvicinati da indigeni che chiesero loro qualche moneta per la sosta e gli proposero l'acquisto della futura erigenda basilica di S.Pietro a prezzo scontato.
Successivamente anche epoche più recenti, furono popolate da uomini appartenenti al DAP: Napoleone che si mise la feluca in quel modo perché innervosito dalla ricerca senza successo del suo amato panama, Churcill allergico alle zanzare e in spasmodica ricerca delle boccette di Autan, perennemente scomparse, che lo indussero a portarsi sempre dietro uno zampirone arrotolato da tenere in bocca, Giacomo Leopardi caduto in depressione allorché all'amata e scontrosa Silvia consegnò per sbadataggine un altro carme "Passera solitaria" ricevendo insulti ed improperi, Pablo Picasso che dopo aver terminato un paesaggio montano inciampò nei cavalletti posti disordinatamente nello studio, rovesciando pitture sul quadro, impiastricciandolo tutto e facendo nascere fortuitamente il cubismo.
Ecco quindi come noi del DAP pur soffrendo nel disordine per queste scomparse, siamo in fondo contenti dell'essenza di questo movimento culturale, solo apparentemente  senza capo né coda. 
A proposito: dove avrò messo la tessera di socio fondatore?

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