Premettere che Putin è uno stronzo
DI ANTONIO PADELLARO
Avviso ai combattenti. Qualunque anche pur minimo rilievo a eventuali responsabilità del fronte Nato nell’avere sottovalutato l’inevitabile reazione di Mosca all’ipotesi di un passaggio di Kiev nel fronte politico e militare occidentale va sempre preceduta da una decisa, inequivocabile e dunque definitiva condanna dell’invasore russo. Solo dopo aver premesso, e senza equivoci di sorta, che Putin è un criminale – o anche un delinquente, uno psicopatico, un mostro sanguinario, uno stronzo (meglio ancora se tutte queste cose insieme) – si potrà argomentare la non totale condivisione rispetto alle scelte di chi si è fatto usbergo dei valori del mondo libero. Senza tuttavia eccedere nei distinguo per non demoralizzare le truppe, in questo caso gli eroici opinionisti e strateghi che difendono la democrazia dal divano di casa.
C’è davvero poco da scherzare perché l’intolleranza nei confronti di qualsiasi visione degli accadimenti bellici non coincidente con quella quella timbrata e omologata dalle cancellerie (oltre che dal gruppo editoriale Gedi e dal Tg1) ricorda analoghe rimostranze. Quelle che, durante i picchi di contagio pandemici, ricoprivano di guano chiunque esprimesse il pur minimo dubbio sulla reale efficacia della campagna di vaccinazione, o sulle limitazioni imposte dal green pass
. Infatti, ogni obiezione sussurrata necessitava di una professione di fede basata sull’essersi gioiosamente fatti inoculare le tre dosi previste. Nonché, se necessario, anche una quarta e una quinta. Pure così, se eccepivi qualcosina, era difficile sfuggire al sospetto di una qualche tua complicità con i no vax. Esattamente come ora, se non indossi l’elmetto atlantico, rischi di passare oggettivamente per un servo del Cremlino. È inutile, qui da noi anche la causa più giusta, come la difesa della salute collettiva o del diritto alla libertà di un popolo aggredito, finisce per essere invariabilmente sporcata dai custodi del vero e del giusto. Maestrini dalla penna rozza, infastiditi da chiunque non sia disposto a portare il cervello all’ammasso.
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