Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
giovedì 31 dicembre 2020
Un regalo per il 2021
Grande Amaca!
Sondaggio
mercoledì 30 dicembre 2020
La nuvoletta con ruote
I trentasette chilometri che mi separano dal lavoro, a volte sono costellati di incontri atipici, vedasi la nuvoletta dell'impiegato del mai dimenticato Ugo Fantozzi, con l'unica differenza che sono dotate di ruote. Di questi tempi al mattino la circolazione è blanda, quasi desertica ma, in alcuni rettilinei, avvisto con crescente disappunto, delle utilitarie guidate da anomali umani, e badate bene: non mi riferisco al classico anziano munito di cappello, no! Alcuni sono di mezza età, altri giovani, con la medesima proprietà intrinseca, quella di farmi incazzare oltremodo per l'eccesso di lentezza. Li avvisti subito da lontano, sono quelli che andando a 50 Km all'ora frenano in curve ampie, quasi andassero su binari ed avessero il timore di deragliare. Non sono un velocista esasperato, ritengo però che in determinate condizioni si possa eccedere non oltre i 70 chiaramente! Ma loro invece tendono a rallentare già andando a velocità facilmente superabili da Ape o da trattori, e sembrano essere messi lì apposta per romperti gli zebedei quando invece potresti rilassarti. Ed un'altra peculiarità mi tende a far credere che esista un piano preordinato per innervosirti: una volta che la tartaruga su ruota mette la freccia per cambiare strada, facendoti rallegrare per la scelta, convincendoti pure che nella direzione da loro prescelta ci sia la meta in cui appena un attimo prima li hai invitati ad andare, quasi subito in un batter d'occhio ecco presentarsi un altro collega dei precedenti appena sfanculati; lo vedi immettersi da lontano con quel movimento proprio dei bradipi, con i tergicristalli attivati pur se la palla infuocata splenda imperterrita in cielo, con le luci posteriori che ad intermittenza s'illuminano di melenso, a causa di un'impercettibile, millimetrica, piegatura del manto asfaltato, ed in genere quelle scatole sonnecchiose con ruote emettono miasmi di pura benzina neppure lontanamente bruciata dagli oziosi lor pistoni, appisolati come sono sull'albero di camme e riscaldati dal rossore dei freni, sottoposti ad uno stress riscontrabile nel Rally di Montecarlo, pur ad un centesimo di velocità. Comprendo la loro rilassatezza, visto che per recarsi ad una cena a pochi isolati dalle loro abitazioni si mettono in marcia sul far del mattino; accetto pure il loro rilassamento, la pigrizia pregnante l'abitacolo, immagino i loro pensieri moviolati, l'apatia che si è impossessata delle loro anime, tutto rispetto, ci mancherebbe! Chiedo però a codesti placidi al volante di concentrarsi ogni tanto sul fatto certo e confermato, che dietro di loro è tutto un "va a dar via i ciapp!"
Wroom Wroom!
Marco di fine d'anno
martedì 29 dicembre 2020
Oh Selvaggia!
Che anno!
Noi tutti, piccoli screzi nell'immensità del Cosmo, abbiamo posto dei paletti nella nostra storia evolutiva recente, freschissima, rispetto ai 17 miliardi di anni dell'Universo, che chiamiamo per convenzione anni, e a cui all'infinito che ci avvolge non frega una mazza. Ma tant'è: questo ultimo periodo temporale che ci sta lasciando è stato tremendamente violento, insano, deleterio, mortale. Si, mortale e, per rispetto a chi se ne è andato, ne collochiamo sul piedistallo il loro ricordo, il dolore dei familiari, l'assenza, l'anomalo distacco dettato dalle giuste e sacrosante regole pandemiche. Molti di noi infatti non hanno potuto accompagnare i propri cari verso il viaggio finale, non li hanno neppure potuti onorare tanto bastardo e subdolo è stato, ed è ancora, il virus che ha cambiato le nostre vite. Le ha completamente trasformate, annullando le giostre emozionali che piacevano tanto al Sistema attualmente in auge, fondato essenzialmente sulla prevaricazione dell'altro.
Non si può certo vedere l'aspetto positivo della pandemia, ma occorre rifletterci molto, ad iniziare dallo spregevole aspetto che in molte zone del pianeta sono continuati i conflitti, le ecatombi belligere tanto ingrassanti i soliti noti, ad iniziare dall'Inquilino scomodo a stelle e strisce che, Deo Gratias, tra poco più di venti giorni si leverà finalmente dai coglioni, ops!
Il coronavirus ha mutato i rapporti interpersonali, ha presentato il conto riguardo alla nostra incredibile instabilità, pochezza evaporante in un soffio; credevamo di essere i conduttori della vita, siamo mestamente davanti all'ineluttabile, alla caducità, alla pochezza delle nostre conquiste sociali. E' bastato un infinitesimale essere che cerca di vivere dentro di noi, per spazzare convinzioni che ritenevamo granitiche. Questo malefico anno che se ne va ha scrollato l'albero della conoscenza, ha ottenebrato quella flebile luce che si credeva essere faro imponente puntato per alterare in meglio il nostro ciclo biologico, nella fattispecie edulcorato da interventi medici ovvianti solo in apparenza la decadenza fisiologica propria della specie.
Il virus ha come detto scrollato l'albero, ci ha ricondotto verso la nostra vera essenza di viaggiatori traballanti in quella casa comune che interessi spregevoli stanno distruggendo per le generazioni a venire, le quali si troveranno una sfera indebolita, sfruttata oltre ogni limite immaginabile, minata nelle fondamenta, ad iniziare dall'aspetto meteorologico squassato oltremodo dall'inarrestabile fobia dell'arricchimento fine a se stesso, inconcepibile per ogni intelligenza che sia consapevole del dove, come e perché.
Debellare il virus dovrebbe essere la futura conquista, comprendere che in rampa di lancio vi siano altri acerrimi nemici, pertugio per pochi. Viviamo altresì questa pandemia con la speranza di un cambiamento, di una strada comune, si constata invece il gelo determinato dai soliti noti, intenti a provocar conflitti sociali, a tralasciare il dolore continuo di chi è stato allontanato dal decoro, dalla dignità.
Senza il baluardo della ragione non possiamo sperare in un futuro migliore, più a misura di noi creature instabili, che un soffio flebile potrebbe chissà un giorno spazzar via definitivamente, annichilendo chi ancora oggi, e sono tanti, troppi, è convinto che un robusto conto in banca sia scudo invincibile contro le avversità, probabilmente generate proprio dal loro becero comportamento sociale.
lunedì 28 dicembre 2020
Succederà che
domenica 27 dicembre 2020
Proposta di petizione
Passo evangelico
sabato 26 dicembre 2020
venerdì 25 dicembre 2020
giovedì 24 dicembre 2020
Pur in buonismo natalizio
Cerca di fare il bravo, non ti senti più buono, è Natale etc. - no non è servito nulla per rasserenarmi difronte alla solito, becero, infausto menefreghismo italico. E mi riferisco alla notizia, di per sé strappalacrime, dell'abbandono dei nostri connazionali in terra albionica.
Premessa: non sono chiamati in causa coloro che hanno la residenza inglese, per loro il fatto non sussiste, dovranno rimanere lì. E allora su chi incentriamo l'attenzione? Su coloro che sono andati a Londra di questi tempi con cittadinanza italiana. Quanti sono? Si stima da mille a duemila persone. Vogliamo fare una percentuale azzardata? Diciamo che un 20% si sia recato dalla Regina per motivi di lavoro, anche se lo dobbiamo ammettere, oramai con le video conferenze il problema della presenza in altre nazioni parrebbe essere risolto. Ma voglio fare il buono, avvolto dall'aria natalizia. Rimane un 80%, diciamo mille-milletrecento persone le quali, in barba alla situazione, sbeffeggiando i sacrifici di molti, infischiandosene della pandemia, sono andati presumibilmente in vacanza a Londra per riverire ed ossequiare la linea sociale da sempre stemma della loro casta: farsi i cazzi propri alla faccia di tutti gli altri, che siamo noi!
Bene, anzi: male. A tutti questi inverecondi pusillanimi dico, e ridico, una verità sgorgante dal cuore: sarebbe giusto che passaste le feste laggiù, visto il menefreghismo che vi contraddistingue! Sarebbe giusto che nessuno vi venisse a prendere, perché siete dei somari appiccicosi, flaccidi nello spirito, insensibile alla scomparsa di oramai settantamila connazionali! Ma siccome siamo bravi, vi verremmo a prendere. Ad una condizione, è il mio parere: che paghiate profumatamente il viaggio e, Dio non voglia, in caso di contagio vi paghiate pure le spese sanitarie. Questa sarebbe la giustizia seria per mortadelle insipide come apparite ai nostri occhi, a noi che ci rompiamo i coglioni tutto il giorno con le mascherine, l'attenzione al distacco sociale, che passiamo giornate da soli, ponendo attenzione massima a non andare in luoghi affollati, che siamo stantii nei nostri pertugi, che c'addoloriamo quotidianamente nell'apprendere il numero de defunti Covid, che sono, nel caso vi siate distratti dai luccichii di Harrods o dall'imponenza di Trafalgar Square, ancora più di cinquecento pro die, e a noi, che siamo pusillanimi intimoriti dal pandemico, mai sarebbe venuto in mente di pensare ad una vacanza inglese, supponendo l'impropizio momento, visto che ci sentiamo parte di una comunità che dovrebbe essere unita nello sforzo di debellare il Bastardo.
Ed invece no: esistono sacche senza dignità, menefreghisti della malora, pusillanimi che anche di questi tempi riescono a sottostare ai dettami di quella adulterata libertà che pretende il viaggio "shopposo" possibilmente lontano da casa, perché, si sa, se vai in una spiaggia amena, magari più brutta delle pugliesi o delle sarde, ma oltreoceano, allora sei in ricerca di pace, tranquillità e, soprattutto, alla moda.
Come l'imbecille che va a sciare nonostante gli avvisi di valanghe e, una volta recuperato, si paga le spese dell'elicottero, cosi gli idioti smaniosi di nebbia oltremanica si dovrebbero pagare i costi dell'organizzazione messa in piedi per il ritorno a casa. E lo ripeto: in caso di contagio preso ed accertato in quelle lande, il costo della cura dovrebbe essere depennato dalla sanità pubblica e ribaltato su di loro; per una questione di equità, giustizia e rispetto per i nostri morti e per tutti coloro che anche oggi stanno lottando per la vita.
E per ultimo, il classico augurio in jingle bells: andate a ciapar i ratti!
mercoledì 23 dicembre 2020
martedì 22 dicembre 2020
Siamo così!
Ogni tanto fa bene rendersi conto della propria traballante situazione, in special modo di questi tempi ove l'osservanza e la devozione ai ninnoli del dio Shopping, hanno il sopravvento praticamente su tutto, Covid incluso.
E allora ammirate questa ricostruzione fotografica del rapporto dimensionale tra noi e Giove: potrebbero starvi tre pianeti come il nostro solo dentro alla gigantesca ed infinita tempesta che noi vediamo da lontano come un occhio al centro del pianeta più grande del Sistema Solare, un immenso agglomerato di gas, un baluardo attraente, assieme a Saturno, gli enormi asteroidi che girovagano nella fascia di loro competenza, Ci vorrebbero 1300 pianeti Terra per riempiere Giove e questo dato la dice lunga, invitandoci a riflettere sulla nostra caducità, sui nostri limiti ancor più evidenziati di questi tempi dalla situazione pandemica.
Se si entra dentro ad un'idea limitante i nostri ego, si riesce a comprendere pure la lotta di Codiv per sopravvivere, per non estinguersi, e noi speriamo invece che ciò accada nel più breve tempo possibile.
Siamo così, ma pur essendo minuscoli concentriamo quasi unicamente le poche forze per prevalere sull'altro, trascorriamo le nostre brevissime vite a rosicare, ad inviare, a prevaricare altri idioti consimili. Che questa biglia azzurra doni a tutti noi una sana rimodulazione di sentimenti, progetti, desideri. E' l'augurio sincero che invio in questo Natale pandemico, ma proprio per questo occasione unica per riflettere.
Meraviglia
Padellaro
Finalmente
Una bella persona
Personalmente non sostituirò Massimo Galli quale unico referente mediatico sul grave e greve tema pandemico; non lo faccio per sfiducia nei confronti di Antonella ci mancherebbe, ma reputo che in questo gigantesco casino sensitivo generato dal Bastardo, occorra fermamente ed inequivocabilmente sentire e seguire una ed una sola campana. Poi è chiaro, se mi volessi fare due risate, amare, al proposito ci sono sempre un Bassetti o uno Zangrillo a corroborare l'ambiente.
Ma l'immunologa Antonella Viola è una "bella persona" di quelle che sogneresti di incontrare in treno su una tratta di una decina di ore. Preparata, mai fuori le righe, in questa intervista di Selvaggia ci dona moltissimi spunti per trovare la forza di proseguire nella lotta al Ribaldo; soprattuto la frase "sogno di diventare inutile" rende l'idea di quanto siano stimolanti, spronanti le sue idee, il suo vissuto, agevolante noi tutti a ricercare quella unità, essenziale ed anticamera per la sconfitta finale del pandemico.
Intervista all’immunologa Antonella Viola: “Sul Covid bene la scienza, meno i suoi divulgatori tv”
Torneranno utili
Già s'avverte l'odore dell'ennesimo lockdown, sbeffeggiante le feste, già c'assale quella malsana sensazione di inefficienza, d'inadeguatezza, di scocciatura.
E allora di seguito alcuni accorgimenti:
Vi potrebbero fermare per strada con fatidico "dove andate?"
Se non sarete pronti inizierà il calvario. La risposta immediata dovrà essere "andiamo a casa dei signori..."
Ed ecco di seguito una carrellata di cognomi da usare:
Bratellini - Bolsinari - Bomi - Clorifogi - Circontini - Cormentooni - Costrenelli - Cumucchi - Dilstroni - Dagghebbini - Derviti - Domotollo - Darcentini - Esterio - Essenzi - Essogoni - Filoppi - Fortini - Fossoloni - Graviti - Golleporni - Gottiloni - Haberzi - Hantello - Istriddi - Istionzi - Iribelli - Istonacchio - Lontoni - Lorpini - Lumecci - Mastrinzi - Merecci - Mirconi - Nostello - Namanelli - Nestrozzi - Olliponi - Osterri - Olmoto - Parricci - Pestroni - Polzi - Quoccheri - Quanzini - Quertobbi - Rastroni - Remettini - Ronciddi - Strenni - Salcopaio - Semertini - Uguntoni - Urenzoni - Uppimini -
Così visto che siamo il popolo in perenne ricerca di minuzie per inchiappettare il prossimo...