... sull'Osservatore Romano di sabato vedrai che un cenno all'adunata lo avranno fatto! Madamina Bagnasco ci contava tanto!
Si dai, vedrai che un articolo, almeno un cenno..
Gulp! Niente! Ma allora... W Papa Francesco!!!
Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
domenica 31 gennaio 2016
Ops! Dimenticanza!
Ma... come dai! No, no, ci mancherebbe! Ma scherzi? Dai ma come vuoi che sia possibile?
Ora non saranno stati due milioni, ma via! Metti un milione! E poi c'era Adinolfi, Socci! Daiii. ma vuoi scherzare?
C'era Brunetta, Formigoni e poi un mucchio di politici cattolici... pensa ad esempio a Giovanardi! Ora il Papa non sarà allineato alle loro idee, ai loro rancorosi propositi. Ma figurati se all'Angelus non li ricorda! Daiiii! Non scherziamo! Lui è sempre così attento!
Ah guarda!
Ecco il testo dei ringraziamenti di oggi! Si, dai! Fammi vedere dove sono quelli al Family Day! Dai!
Dopo l'Angelus:
"Cari fratelli e sorelle,
si celebra oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra. Questa malattia, pur essendo in regresso, purtroppo colpisce ancora soprattutto le persone più povere ed emarginate. È importante mantenere viva la solidarietà con questi fratelli e sorelle, rimasti invalidi a seguito di questo morbo. Ad essi assicuriamo la nostra preghiera e assicuriamo il nostro sostegno a quanti li assistono. Bravi laici, brave suore, bravi preti.
Saluto con affetto tutti voi, cari pellegrini venuti da diverse parrocchie d’Italia e di altri Paesi, come pure le associazioni e i gruppi. In particolare, saluto gli studenti di Cuenca e quelli di Torreagüera (Spagna). Saluto i fedeli di Taranto, Montesilvano, Macerata, Ercolano e Fasano.
E adesso saluto i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma! Adesso capisco perché c’era tanto chiasso in Piazza! Cari ragazzi, anche quest’anno, accompagnati dal Cardinale Vicario e dai vostri Assistenti, siete venuti numerosi al termine della vostra “Carovana della Pace”.
Quest’anno la vostra testimonianza di pace, animata dalla fede in Gesù, sarà ancora più gioiosa e consapevole, perché arricchita dal gesto, che avete appena compiuto, del varcare la Porta Santa. Vi incoraggio ad essere strumenti di pace e di misericordia tra i vostri coetanei! Ascoltiamo ora il messaggio che i vostri amici, qui accanto a me, ci leggeranno.
[lettura del messaggio]
E ora i ragazzi in piazza lanceranno i palloncini, simbolo di pace.
A tutti auguro buona domenica e buon pranzo. E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Arrivederci!"
Che mito che sei Papa Francesco!
Ora non saranno stati due milioni, ma via! Metti un milione! E poi c'era Adinolfi, Socci! Daiii. ma vuoi scherzare?
C'era Brunetta, Formigoni e poi un mucchio di politici cattolici... pensa ad esempio a Giovanardi! Ora il Papa non sarà allineato alle loro idee, ai loro rancorosi propositi. Ma figurati se all'Angelus non li ricorda! Daiiii! Non scherziamo! Lui è sempre così attento!
Ah guarda!
Ecco il testo dei ringraziamenti di oggi! Si, dai! Fammi vedere dove sono quelli al Family Day! Dai!
Dopo l'Angelus:
"Cari fratelli e sorelle,
si celebra oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra. Questa malattia, pur essendo in regresso, purtroppo colpisce ancora soprattutto le persone più povere ed emarginate. È importante mantenere viva la solidarietà con questi fratelli e sorelle, rimasti invalidi a seguito di questo morbo. Ad essi assicuriamo la nostra preghiera e assicuriamo il nostro sostegno a quanti li assistono. Bravi laici, brave suore, bravi preti.
Saluto con affetto tutti voi, cari pellegrini venuti da diverse parrocchie d’Italia e di altri Paesi, come pure le associazioni e i gruppi. In particolare, saluto gli studenti di Cuenca e quelli di Torreagüera (Spagna). Saluto i fedeli di Taranto, Montesilvano, Macerata, Ercolano e Fasano.
E adesso saluto i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma! Adesso capisco perché c’era tanto chiasso in Piazza! Cari ragazzi, anche quest’anno, accompagnati dal Cardinale Vicario e dai vostri Assistenti, siete venuti numerosi al termine della vostra “Carovana della Pace”.
Quest’anno la vostra testimonianza di pace, animata dalla fede in Gesù, sarà ancora più gioiosa e consapevole, perché arricchita dal gesto, che avete appena compiuto, del varcare la Porta Santa. Vi incoraggio ad essere strumenti di pace e di misericordia tra i vostri coetanei! Ascoltiamo ora il messaggio che i vostri amici, qui accanto a me, ci leggeranno.
[lettura del messaggio]
E ora i ragazzi in piazza lanceranno i palloncini, simbolo di pace.
A tutti auguro buona domenica e buon pranzo. E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Arrivederci!"
Che mito che sei Papa Francesco!
Gioia in cuore
A leggere questo articolo di Socci sul silenzio papale al ritrovo politico chiamato Family Day, si riempie il cuore di gioia, di gratitudine, di emozione per Papa Francesco!
Grazie Santo Padre per aver fatto finta di nulla! Grazie per aver generato in Socci un'acida ed incontinente voglia di protestare, di cercar sponda dal silenzio più rumoroso di ogni altra parola.
Leggere Socci e pregare S.Brigida rendono questo fine gennaio spettacolare ed unico!
Di Antonio Socci
"Com’è noto non sono tra i tifosi di papa Bergoglio, tuttavia, per inguaribile speranza, non smetto mai di aspettarmi qualche bella sorpresa che smentisca la mia opinione negativa. Puntualmente deluso.
Sabato mattina, ragionando con amici, dicevo: se non per paternità, se non per condivisione degli ideali, quantomeno per furbizia politica (che a Bergoglio non manca) mi aspetto che il papa dia almeno un segnale.
In fondo a questo popolo di persone buone e brave sarebbe bastato un piccolo messaggio e lo avrebbero osannato e riempito di applausi filiali.
Se penso che Bergoglio ha addirittura parlato al Centro sociale Leoncavallo e ha benedetto quei militanti politici invitandoli a continuare la lotta ( vedi qui ), pensavo che potesse rivolgere almeno un saluto o una benedizione al popolo del Family day, che in fondo sarebbe il suo popolo cattolico.
Non dico parlare direttamente, di persona, come fece con i centri sociali, ma almeno due righe scritte di saluto. Se non altro per non far trasparire una propria eventuale ostilità, che sarebbe obiettivamente imbarazzante e disdicevole.
Niente da fare. Il giorno 30 gennaio l’Osservatore romano è uscito senza avere in prima pagina nemmeno una riga sul Family day.
Al mattino Bergoglio ha fatto l’udienza giubilare senza il minimo accenno a quell’immenso popolo cristiano che si stava radunando al Circo Massimo.
Nessun biglietto scritto di saluti e, durante la manifestazione, non ha fatto nemmeno una di quelle telefonate che abitualmente fa all’amico Scalfari e perfino a Pannella.
Ci siamo chiesti con gli amici: possibile che un papa abbia una tale ostilità verso le famiglie cattoliche che, con tanti sacrifici, testimoniano la verità, da non saperla nemmeno nascondere?
Forse sarà risentito perché la Chiesa italiana – che lui ha trattato per tre anni a pesci in faccia – manifesta questa grande vivacità popolare che certo non hanno le chiese che applicano le sue teorie. Sarà indispettito perché un simile Family day polverizza il suo discorso di rimprovero alla Chiesa italiana tenuto a Firenze.
Ma possibile che non riesca neanche a dissimulare il rancore, verso dei figli fedeli che spesso danno prova di vero eroismo nella vita quotidiana e che non aspetterebbero altro, da lui, che paternità?
Possibile che senta come un fastidio personale un evento che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avrebbero coperto di elogi e benedizioni? Come si può spiegare un simile comportamento? Perché così freddo e ostile?
Confesso che – pur avendo espresso tante critiche all’operato di Bergoglio – non ero mai arrivato a temere che egli potesse addirittura provare tanta ostilità per noi cattolici, fedeli al Magistero di sempre della Chiesa.
Lo dico con dolore e inquietudine. Ma questa precisa sensazione mi è venuta quando ho saputo un fatto, finora sconosciuto, che purtroppo permette di capire molte cose.
Com’è noto, nella Basilica di San Pietro ogni mattina si celebrano molte messe e sono tanti i gruppi che, prenotandosi, le fanno celebrare.
Dunque nei giorni scorsi un gruppo di persone che dovevano venire al Family day avevano prenotato una Messa alle 7 del sabato mattina. Tutto a posto, tutto normale, come sempre.
Ma all’ultimo momento è arrivata una comunicazione sconcertante: annullate tutte le messe.
All’insistente richiesta di spiegazioni alla fine è stato risposto – a quanto mi riferiscono – che per coloro che partecipavano al “Family day” non era ritenuto opportuno celebrare messe…
Siamo dunque a questo punto. Credo che ogni commento sia inutile. Questo sarebbe il Vaticano oggi? Dov’è la paternità? Qual è mai quel padre cattolico che per punire i figli (rei di vivere la fede con coraggio e generosità) arriva a privarli della Messa?
Com’è possibile arrivare a consumare così sciocche e meschine vendette? Questa sarebbe l’epoca della “misericordia”?
C’è una cosa urgente da fare: pregare per coloro che oggi dovrebbero fare i pastori del gregge, per coloro che sarebbero “pastori”…
Pregare oggi più che mai. Pregare davvero con tutto il cuore per la nostra povera Chiesa."
Grazie Santo Padre per aver fatto finta di nulla! Grazie per aver generato in Socci un'acida ed incontinente voglia di protestare, di cercar sponda dal silenzio più rumoroso di ogni altra parola.
Leggere Socci e pregare S.Brigida rendono questo fine gennaio spettacolare ed unico!
Di Antonio Socci
"Com’è noto non sono tra i tifosi di papa Bergoglio, tuttavia, per inguaribile speranza, non smetto mai di aspettarmi qualche bella sorpresa che smentisca la mia opinione negativa. Puntualmente deluso.
Sabato mattina, ragionando con amici, dicevo: se non per paternità, se non per condivisione degli ideali, quantomeno per furbizia politica (che a Bergoglio non manca) mi aspetto che il papa dia almeno un segnale.
In fondo a questo popolo di persone buone e brave sarebbe bastato un piccolo messaggio e lo avrebbero osannato e riempito di applausi filiali.
Se penso che Bergoglio ha addirittura parlato al Centro sociale Leoncavallo e ha benedetto quei militanti politici invitandoli a continuare la lotta ( vedi qui ), pensavo che potesse rivolgere almeno un saluto o una benedizione al popolo del Family day, che in fondo sarebbe il suo popolo cattolico.
Non dico parlare direttamente, di persona, come fece con i centri sociali, ma almeno due righe scritte di saluto. Se non altro per non far trasparire una propria eventuale ostilità, che sarebbe obiettivamente imbarazzante e disdicevole.
Niente da fare. Il giorno 30 gennaio l’Osservatore romano è uscito senza avere in prima pagina nemmeno una riga sul Family day.
Al mattino Bergoglio ha fatto l’udienza giubilare senza il minimo accenno a quell’immenso popolo cristiano che si stava radunando al Circo Massimo.
Nessun biglietto scritto di saluti e, durante la manifestazione, non ha fatto nemmeno una di quelle telefonate che abitualmente fa all’amico Scalfari e perfino a Pannella.
Ci siamo chiesti con gli amici: possibile che un papa abbia una tale ostilità verso le famiglie cattoliche che, con tanti sacrifici, testimoniano la verità, da non saperla nemmeno nascondere?
Forse sarà risentito perché la Chiesa italiana – che lui ha trattato per tre anni a pesci in faccia – manifesta questa grande vivacità popolare che certo non hanno le chiese che applicano le sue teorie. Sarà indispettito perché un simile Family day polverizza il suo discorso di rimprovero alla Chiesa italiana tenuto a Firenze.
Ma possibile che non riesca neanche a dissimulare il rancore, verso dei figli fedeli che spesso danno prova di vero eroismo nella vita quotidiana e che non aspetterebbero altro, da lui, che paternità?
Possibile che senta come un fastidio personale un evento che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avrebbero coperto di elogi e benedizioni? Come si può spiegare un simile comportamento? Perché così freddo e ostile?
Confesso che – pur avendo espresso tante critiche all’operato di Bergoglio – non ero mai arrivato a temere che egli potesse addirittura provare tanta ostilità per noi cattolici, fedeli al Magistero di sempre della Chiesa.
Lo dico con dolore e inquietudine. Ma questa precisa sensazione mi è venuta quando ho saputo un fatto, finora sconosciuto, che purtroppo permette di capire molte cose.
Com’è noto, nella Basilica di San Pietro ogni mattina si celebrano molte messe e sono tanti i gruppi che, prenotandosi, le fanno celebrare.
Dunque nei giorni scorsi un gruppo di persone che dovevano venire al Family day avevano prenotato una Messa alle 7 del sabato mattina. Tutto a posto, tutto normale, come sempre.
Ma all’ultimo momento è arrivata una comunicazione sconcertante: annullate tutte le messe.
All’insistente richiesta di spiegazioni alla fine è stato risposto – a quanto mi riferiscono – che per coloro che partecipavano al “Family day” non era ritenuto opportuno celebrare messe…
Siamo dunque a questo punto. Credo che ogni commento sia inutile. Questo sarebbe il Vaticano oggi? Dov’è la paternità? Qual è mai quel padre cattolico che per punire i figli (rei di vivere la fede con coraggio e generosità) arriva a privarli della Messa?
Com’è possibile arrivare a consumare così sciocche e meschine vendette? Questa sarebbe l’epoca della “misericordia”?
C’è una cosa urgente da fare: pregare per coloro che oggi dovrebbero fare i pastori del gregge, per coloro che sarebbero “pastori”…
Pregare oggi più che mai. Pregare davvero con tutto il cuore per la nostra povera Chiesa."
S.Brigida e il luppolo
Piacenza: mattinata nebbiosa ed umida. Decido di andare a Messa alle 12 nella chiesa di S.Brigida d'Irlanda. Scopro che oggi oltre ad essere S.Giovanni Bosco è la festa patronale di S.Brigida. Perciò Messa solenne e al termine, prima della benedizione, ecco la preghiera di S.Brigida che trasforma il momento, facendomi quasi commuovere e divenendone umile devoto fedele per sempre!
Perché? Leggete la preghiera e, in special modo nel finale, capirete!
In alto cuori e... boccali! E viva S.Brigida! Hic!
Perché? Leggete la preghiera e, in special modo nel finale, capirete!
In alto cuori e... boccali! E viva S.Brigida! Hic!
Ritrovamento
Pulendo la soffitta di un mio zio vercellese, ho trovato questo brano di un vangelo apocrifo, molto apocrifo!
"Vedendo le folle Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prima di iniziare il suo discorso, un pastore della zona, tale Gandulfinus, al fine di far proprie le parole del Maestro ed il suo carisma, per utilizzarle a proprio piacimento, prese la parola e disse:"siamo tre milioni!"
I discepoli pensarono tra loro "si che siamo abituati ai miracoli, ma costui esagera! Se fossimo tre milioni servirebbe tutto il pesce del lago di Tiberiade e Pietro poi non potrebbe più fare il pescatore! Quell'uomo mente!"
Un centurione romano presente urlò a gran voce: "Macché tre milioni! Saremo al massimo MMMXXXV!" Allora un sommo sacerdote, si stracciò le vesti gridando:"Falsi profeti! Qui conto non più di 800 sobillatori!"
Venne avanti un senatore romano, Giovanardus ebbro dall'infanzia per essere caduto nella botte di cervogia quand'era in fasce. Presa la parola disse:"Non so il perché di questa adunata, ma visto che le Eligende sono vicine, voglio dire che il diverso è del demonio e l'amore è solo tra un uomo e una donna!"
La folla lo derise, lanciandogli pesci e cavoli avariati.
Anche Formigonibus, un esattore romano in vacanza pagata da uno scriba della Filistea, volle arringare le folle dall'alto della sua fede dicendo: "cvedo nella famiglia e nelle fevie pagate. Chi è peccatove non potvà salvavsi a meno che non entvi nel mio vecinto di comunione e di libevazione!"
La folla lo derise lanciandogli pesci, cavoli avariati e Giovanardus.
Sorse una grande disputa tra i vari mercanti presenti, tra qui un mesopotamo chiamato Adinolfus, il quale tronfio e ripieno di lipidi, cercava di traviare la folla con discorsi tali da far alzare di scatto il Maestro, il quale presi con se i discepoli si avviò in gran fretta verso la casa di Maria Maddalena, ove lontano dai ciarlatani potè parlare di amore e soprattutto di libertà ed uguaglianza."
"Vedendo le folle Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prima di iniziare il suo discorso, un pastore della zona, tale Gandulfinus, al fine di far proprie le parole del Maestro ed il suo carisma, per utilizzarle a proprio piacimento, prese la parola e disse:"siamo tre milioni!"
I discepoli pensarono tra loro "si che siamo abituati ai miracoli, ma costui esagera! Se fossimo tre milioni servirebbe tutto il pesce del lago di Tiberiade e Pietro poi non potrebbe più fare il pescatore! Quell'uomo mente!"
Un centurione romano presente urlò a gran voce: "Macché tre milioni! Saremo al massimo MMMXXXV!" Allora un sommo sacerdote, si stracciò le vesti gridando:"Falsi profeti! Qui conto non più di 800 sobillatori!"
Venne avanti un senatore romano, Giovanardus ebbro dall'infanzia per essere caduto nella botte di cervogia quand'era in fasce. Presa la parola disse:"Non so il perché di questa adunata, ma visto che le Eligende sono vicine, voglio dire che il diverso è del demonio e l'amore è solo tra un uomo e una donna!"
La folla lo derise, lanciandogli pesci e cavoli avariati.
Anche Formigonibus, un esattore romano in vacanza pagata da uno scriba della Filistea, volle arringare le folle dall'alto della sua fede dicendo: "cvedo nella famiglia e nelle fevie pagate. Chi è peccatove non potvà salvavsi a meno che non entvi nel mio vecinto di comunione e di libevazione!"
La folla lo derise lanciandogli pesci, cavoli avariati e Giovanardus.
Sorse una grande disputa tra i vari mercanti presenti, tra qui un mesopotamo chiamato Adinolfus, il quale tronfio e ripieno di lipidi, cercava di traviare la folla con discorsi tali da far alzare di scatto il Maestro, il quale presi con se i discepoli si avviò in gran fretta verso la casa di Maria Maddalena, ove lontano dai ciarlatani potè parlare di amore e soprattutto di libertà ed uguaglianza."
sabato 30 gennaio 2016
Scritta
Un milione di persone, anzi per così dire di cattolici, oggi a Roma diranno a gran voce che la famiglia è l'unica forma certificante l'amore, ghettizzando chi naturalmente ed in semplicità di cuore ama in un altro modo e tra lo stesso sesso!
Non sanno i vocianti che il Family Day è una manovra politica dei retrogradi paonazzi atta a ritrovar vigore per poter ricontare e resistere nel regno di Francesco ed inoltre utile per rendere visibilità a tutti quei lordi politici famelici destrorsi con due-tre matrimoni alle spalle, saltanti sul carro pseudo-cattolico?
Forse no e questo un po' dispiace.
Sogno ed anelo per quest'oggi in un'improvvisa apertura dei Cieli con la comparsa fulminea di una gigantesca scritta formata da nubi del tipo:
"Perché non vi fate i cazzi vostri?"
Ops!
Non sanno i vocianti che il Family Day è una manovra politica dei retrogradi paonazzi atta a ritrovar vigore per poter ricontare e resistere nel regno di Francesco ed inoltre utile per rendere visibilità a tutti quei lordi politici famelici destrorsi con due-tre matrimoni alle spalle, saltanti sul carro pseudo-cattolico?
Forse no e questo un po' dispiace.
Sogno ed anelo per quest'oggi in un'improvvisa apertura dei Cieli con la comparsa fulminea di una gigantesca scritta formata da nubi del tipo:
"Perché non vi fate i cazzi vostri?"
Ops!
giovedì 28 gennaio 2016
Ha dell'incredibile!
Quante volte andando in macchina e vedendo con terrore gli oramai innumerevoli autovelox, abbiamo maledito questa arsura dei comuni, di quasi tutti i comuni italiani, i quali o per cattiva gestione o per riduzione di denari dal governo centrale, escogitano trappole infime per depredare automobilisti già di per sé depredati da accise, assicurazioni e quant'altro?
Tante, credo.
Adesso però c'è di più, molto di più.
Guardate questa lettera arrivata ad un'amica dal Comune di Vezzano Ligure in provincia di La Spezia...
E' in pratica un'intimidazione a scopo di lucro!
Perché?
Ve lo spiego subito.
Innanzitutto la data in alto: 21/12/2015. Questa lettera è stata inviata a La Spezia città, diciamo 20 Km di distanza.
Ora, conoscendo le Poste Italiane le quali oramai sono banca, assicurazione, gelateria, paninoteca, centro gastronomico etc ma non curano più la distribuzione delle lettere possiamo pensare che, comprese le feste, la lettera in questione sarebbe dovuta arrivare diciamo... entro il 10 gennaio.
Invece no!
E' arrivata, udite, udite il 27 gennaio! A due giorni dalla data di scadenza.
E cosa dichiara questo comune?
Che un'infrazione il 29 giugno 2012, quasi quattro anni fa, risulta non essere stata pagata e che di conseguenza l'importo di 159 euro è lievitato alla modica cifra di 331,10 euro!
Ci potrebbe stare, conoscendo i ricarichi.
Ci potrebbe... se non fosse che, udite udite, la multa a suo tempo fu pagata!!!
Capito?
Sperando che tu abbia gettato via la ricevuta, dopo 4 anni ti mandano una lettera incandescente, minacciosa, intimante l'iscrizione nei ruoli dell'esattoria comunale e te la fanno recapitare solo, dico solo, 2 giorni prima della scadenza, facendoti andare nel panico più assoluto, più che trovarti in un ascensore di un grattacielo con un diarroico intento a rendere degno il suo ruolo!
Vedo sempre il male anche dove non c'è?
Non credo!
Questa letterina è un tentativo di cercare ulteriori risorse dalle tasche dei soliti idioti!
Che siamo noi, che crediamo di vivere in un paese normale...
mercoledì 27 gennaio 2016
Ricapitolando
Dunque: una mozione di sfiducia ad un ministro della Repubblica sta per essere bocciata al Senato grazie all'intervento decisivo dei senatori di Ala, il gruppo formato da Denis Verdini.
Questo gruppuscolo di famelici senatori entra di diritto nella maggioranza, senza che nessuno latri alla Luna, manifestando stupore ed indignazione.
Ma quello che più nausea è che il salvataggio della Mnemonica Boschi sarà compiuto contro l'ipotesi di conflitto d'interessi da parte della bellona che, pare, abbia agevolato le vicende del padre, ex vicepresidente di Banca Etruria, la spelonca che ha ridotto in miseria migliaia di gente come noi, che crede ancora alla banca come istituzione a tutela dei risparmiatori, visti invece come agnelli da sbranare, grazie all'intervento appunto di Verdini, imputato per bancarotta fraudolenta al tempo in cui dirigeva il Credito Cooperativo Fiorentino.
Meditate gente, meditate! Osservando questo scempio non c'è che allibire, nausearsi e allontanarsi da cotanta merda piovuta sulle istituzioni.
Nessuno naturalmente fa girotondi, picchetti, proclami.
Tutti proni, silenti e nascosti.
Moretti e Benigni ad esempio! Donde stanno? A contar soldi e fama?
Che nausea!
Dialoghi artistici
Oh Mihelangelo hai tu visto ch'è successo laggiù maremma buaiola?
No, non ho visto nulla Leonardo! C'an combinato?
L'è arrivato un re magio dall'Oriente zeppo di soldoni che crede che la donna nuda sia peccato e gli han coperto le statue per non farlo incazzà!
Ma che grulli sono? Ovvia! E se le fosse stato astemio alla tua Ultima Cena che gli avrebbero disegnato sopra? La "Oha Ola lait"?
Perdonate la collerica intrusione! Li porrei dei negletti il girone!
Oh Dante via! Dio bonino! E tu dovresti andar a far calendari di calcio in Fgci con tutti sti gironi, maremma utopica!
Ragazzi potevo capirlo nel 600 quando han messo i mutandoni ai nudi del mio Giudizio! Ma oggi che si vantano d'essere nel futuro? Tu non voi veder nudi di marmo? Sta' a casa tua e non spaccar il batacchio, maremma scultrice!
Hai ragione Michelangelo! Tornassi indietro dipingerei solo nerbi, falli e gnocca! Così a coprir tutto diventerebbero pazzi sti romani!
Potrei scrivere in merito...
Per carità Dante! Che a legger la Divina tanto l'era lunga mi è venuto lo scorbuto, maremma nel cammin di mezza vita!
Comunque poi dopo aver coperto statue nude sai tanti che faranno? Si ritroveranno per proteggere la coppia uomo donna, ostacolando le unioni omosessuali!
Quello sarebbe da coprire per vergogna, maremma ruina!
T'immagini Leo se ci fossimo anche noi laggiù con i nostri gusti? Quanti scalpelli a quelle teste vuote avremmo lanciato, maremma acquarello!
Potrei scrivere su questo amore...
Basta Dante! Miche andiamo dal Petrarca che gli si va a far due scherzi, maremma misogina!
martedì 26 gennaio 2016
Faccio lo scemo ma...
Caro Amico mio,
come vedi ogni tanto faccio un po' lo scemo anche sul mio blog, fingendo di dimenticare la triste storia, inusuale e scioccante, di cui sei inconsapevole protagonista.
Credo che ti piacerebbe leggere queste mie frattocchie, forse ne rideresti pure.
M'alzo molto presto, come un leone in gabbia giro per stanze che non mi dicono nulla più di quanto abbia dubbi in merito. Scrivo per credere ancora ad una positività che, mi dicono, sta scemando a poco a poco.
Non ci sto, non mi capacito che tutto sia già deciso, determinato!
No! Voglio credere e sperare. Ne ho il diritto. Se è vero che la speranza sia l'ultima a morire, io credo al detto, credo ai casi inspiegabili, credo a tutto quanto possa migliorare il tuo stato e la nostra disillusione.
Pensieri vacui affollano la mente, tormenti minacciosi, chimere sempre più effimere.
Lotti come un leone, carissimo! Nella notte artefatta figlia di potenti sedativi, forse ti chiederai il perché di tutto ciò. Forse, anzi, sicuramente sei già corroborato dalla forza della Vita, che ti sta abbracciando; ne sono fiero e certo.
Tutto il resto è ombra, dubbio, incertezza, futuro fuligginoso. Dobbiamo resistere alla tentazione di piangerci addosso maledicendo il fato, Amico!
A noi ci hanno insegnato la potenza di un Progetto, di qualcosa che un giorno, innalzandoci da questa valle di lacrime, comprenderemo in tutta la sua fragrante maestosità, nell'assordante perfezione, riassumibile nel passo del salmo "Tutto canta e grida di gioia".
Tutto canterà e griderà di gioia, Fratello!
Sai quante volte mi sono immaginato, non riuscendovici, cosa significasse "gridare di gioia"?
Vorrà dire che un mare tenterà di calarsi in una brocca, in un bicchiere e quel bicchiere, il mio molto meno capiente del tuo, impazzirà da tutta quella felicità, da tutta quella potenza, da tutto quel clamore di cuori, da tutto quell'impagabile ed insondabile riversamento di felicità, di commozione, di effluvi per il cuore che nessuno ha mai potuto sperimentare nella pienezza, se non i primi araldi e compagni della Vita, penso ad esempio all'uscita di testa di Pietro sul Tabor o all'estasi dei santi.
Prima di quei momenti da conquistare, siamo immersi ahimè in questa coltre spessa e contorta che non ci lascia respirare, tendente a distogliere sguardi e pensieri verso quesiti senza risposta: perché a te, perché a te, meraviglioso sposo e padre, amante della Vita, scrupoloso camminatore in sentieri ardui ma sicuri ed irrorati dal Verbo?
Perché?
Torno a pensare alla Luce. Voglio pensare alla Luce.
E tu, al solito, lo sai.
lunedì 25 gennaio 2016
Revisione tra i portali
Succede a volte che canzoni immortali vengano modificate per protestare contro obbrobriosi portali!
Come nel caso di "Piazza Grande" del mai dimenticato Lucio Dalla.
Ecco una rivisitazione nata dagli eterni lavori a La Spezia in Piazza Verdi, ora conosciuta meglio, per via della qualità dei lavori, come...
Piazza Glande
Tanti che mirano il mio femore ce n'è
sulle panchine in Piazza Glande,
da quando l’ ”ELLE” mi ha centrato alle tre, si qui ce n'è.
Gemo su scale e ho molti amici intorno a me,
gli incazzati in Piazza Glande,
delle vasche d'acqua pro-zanzare tutto so, Autan a gogò!
A modo mio non ho bisogno di Portali io.
A modo mio non ho bisogno di Vannetti io.
Una transenna vera e propria non ce l'ho
e la mia casa è in Piazza Glande,
a chi percorre con paura aiuto do, quanto ne ho.
Con me di travertini poderosi non ce n'è,
trovo macerie in Piazza Glande,
e meno male che corriere come il "PI", or non ce n'è!
A modo mio vorrei lontano i parabrezza anch'io.
Avrei bisogno di capire io.
E la mia corsia non la cambierò mai mai!
A modo mio, quel che ho urtato l'ho sofferto io
Mattonelle differenti per capirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Glande,
e se l’ “ATICI' ” non suona tanto anche per me, io me ne andrò!
E se non ci sarà più verde attorno a me
voglio sparir da Piazza Glande,
d'anemici portali, tristi luci e fantasia ...e da Buren!
Come nel caso di "Piazza Grande" del mai dimenticato Lucio Dalla.
Ecco una rivisitazione nata dagli eterni lavori a La Spezia in Piazza Verdi, ora conosciuta meglio, per via della qualità dei lavori, come...
Piazza Glande
Tanti che mirano il mio femore ce n'è
sulle panchine in Piazza Glande,
da quando l’ ”ELLE” mi ha centrato alle tre, si qui ce n'è.
Gemo su scale e ho molti amici intorno a me,
gli incazzati in Piazza Glande,
delle vasche d'acqua pro-zanzare tutto so, Autan a gogò!
A modo mio non ho bisogno di Portali io.
A modo mio non ho bisogno di Vannetti io.
Una transenna vera e propria non ce l'ho
e la mia casa è in Piazza Glande,
a chi percorre con paura aiuto do, quanto ne ho.
Con me di travertini poderosi non ce n'è,
trovo macerie in Piazza Glande,
e meno male che corriere come il "PI", or non ce n'è!
A modo mio vorrei lontano i parabrezza anch'io.
Avrei bisogno di capire io.
E la mia corsia non la cambierò mai mai!
A modo mio, quel che ho urtato l'ho sofferto io
Mattonelle differenti per capirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Glande,
e se l’ “ATICI' ” non suona tanto anche per me, io me ne andrò!
E se non ci sarà più verde attorno a me
voglio sparir da Piazza Glande,
d'anemici portali, tristi luci e fantasia ...e da Buren!
Genio e coglioni
Genio, genio puro! Artista, mirabile nel suo lavoro, ci mancherebbe.
Ma Kevin Abosch verrà ricordato soprattutto per la facilità con cui, vendendo questa foto...
... ha riaperto l'eterno dilemma: arte e genio o coglioni con portafoglio gonfio?
E' arte questa foto?
Sfondo nero e patata, nitida.
Sapete quanto ha fruttato questa foto?
Un milione di dollari!
Quindi e di conseguenza ci sono in giro degli amanti, dei patiti, dei danarosi pronti a sborsare un milione di dollari per una foto ad un tubero?
Dov'è arte il tuo confine?
Il fotografo Abosch è famoso per i ritratti, pagati centinaia di migliaia di dollari, di star famose, tipo Jonny Depp.
Ma ritorna il dilemma primordiale: è arte?
Dovremmo scomodare critici illuminati e un po' spaesati dalle continue verticali di champagne a cui sottostanno per spargere la loro sapienza, il loro verbo altisonante frutto di ricerche, studi e hotel a sette stelle!
Noi essendo umani, essendo lievemente acculturati stentiamo a riconoscere l'arte ovunque: in queste foto, nei dipinti striati o punteggiati o solo colorati in modalità apparente "alla cazzo".
Siamo rimasti indietro con la frenetica vena lanciata nel futuro. Spalancando ancora occhi in segno di stupore davanti a capolavori del Rinascimento, stentiamo a commentare quello che sfortunatamente a volte, capita di vedere, imbattendoci nell'opera omnia di un verniciatore cazzone che pretende di vedere significato in un'accozzaglia di tempere tendenti al paonazzo o in scarpe lasciate in una stanza vuota, in cessi dipinti di rosa o di foche di peluche vestite da ballerine russe.
Noi poveri sciocchi ammaliati da un Caravaggio, storditi da un Raffaello, dubitiamo di questa arte moderna, fatta in apparenza per lucrare, per fagocitare denari, protette da commenti, da enfasi critiche, da scioglilingua infiniti tronfi di citazioni altisonanti.
Ignoranti! Ecco cosa siamo (uso il plurale perché viene meglio, ma tutto quanto detto si riferisce al sottoscritto)
Erranti e distanti dalla luce dell'arte moderna, accettiamo critiche, accogliamo pareri nauseati di chi conosce la verità dell'oggi.
Accettiamo il crucifige.
Continuando però a dire che un altro babbano è cascato nella trappola, pagando un milione di euro una foto di una patata.
E del resto, non ce ne frega una minchia!
Entrando nell'anormalità
Casa di amici, casa di giovani figli, casa aperta agli amici.
Entro per una visita lampo. Nella sala ci sono gli amici dei figli, intenti sul divano a chattare o a far altro con gli smartphone.
Saluto, come da rito umano nato nella notte dei tempi.
Alcuni mi rispondono senza levare lo sguardo dal loro "tessssorrro".
Due di loro non mi dicono nulla, quasi fosse uno sforzo immane dire "ciao".
Risaluto.
Stesso risultato.
Sono alquanto dispiaciuto del fatto, non tanto per la manifesta maleducazione.
Quanto per loro.
Per la loro vita, per i loro intrecci sociali che più o meno tutti dovranno affrontare.
Se non riesci a comprendere che l'entrata in una dimora, in cui tu stesso sei ospite, di uno sconosciuto amico dei padroni di casa necessiti di un minimo, impercettibile, quasi silente accenno di saluto, allora vuol dire che dovresti essere resettato, in quanto hai una visione alterata della realtà, non generata da giochi o chat, che si basa sull'interattività tra esseri umani, che respira e cresce con una gestualità architrave della convivenza pacifica su questo pianeta.
Se non combattuta, questa chiusura ermetica delle nuove generazioni, sfocerà in problematiche psicologiche pazzesche.
L'adolescente di oggi è in balia di un mare in tempesta sempre più minaccioso! Urge un serio ed approfondito esame della miriade di campanelli d'allarme che quotidianamente imperversano attorno a noi.
Prima che sia troppo tardi!
Prima che i danni siano senza ritorno.
domenica 24 gennaio 2016
Scherzetto!
Ma di Amazon che in occasione del carnevale propone il costume "profugo" per bimbi e bimbe che vogliamo dire?
Nulla. Solo la speranza che i loro droni, utilizzati per la consegna immediata dei libri negli Usa, possano improvvisamente convergere tutti insieme verso l'insigne pertugio di Jeff Bezos, padre e padrone di Amazon! Così! Tanto per confermargli che a Carnevale ogni scherzo vale!
Nulla. Solo la speranza che i loro droni, utilizzati per la consegna immediata dei libri negli Usa, possano improvvisamente convergere tutti insieme verso l'insigne pertugio di Jeff Bezos, padre e padrone di Amazon! Così! Tanto per confermargli che a Carnevale ogni scherzo vale!
Articolo illuminante
domenica 24/01/2016
PRIMARIE
Tutti i guai di Sala: dalla villa di Zoagli agli appalti di Expo
di Marco Maroni per il Fatto Quotidiano
Giuseppe Sala lo ha detto chiaro e tondo: “Non accetto la minima illazione sulla mia onestà”. Certo, fino a prova contraria il commissario di Expo, ora in corsa per la poltrona di sindaco di Milano, non ha commesso violazioni del codice penale. Ma nella gestione del più grosso investimento pubblico fatto a Milano negli ultimi decenni, l’ex city manager di Letizia Moratti ha inanellato una lunga serie di comportamenti sul filo della legalità, spregiudicati, poco opportuni.
Tutti al mare! La camera con svista
L’ultimo inciampo è quello sulla sua villa di Zoagli, golfo del Tigullio. Ci hanno lavorato Michele De Lucchi, l’archistar che ha realizzato il Padiglione Zero, con sulla scena anche Matteo Gatto, un dipendente di Expo spa che ha lavorato al Masterplan dell’Esposizione. De Lucchi ammette subito: ha eseguito un intervento “limitato al completamento di alcuni aspetti degli interni e delle finiture esterne della casa. Con compenso pari a 70 mila euro più Iva”. Sala spiega, ma spiegando peggiora le cose: “In Expo l’architetto Michele De Lucchi ha avuto un totale di 110 mila euro per tre incarichi”. Lo smentisce il Corriere della Sera: i soldi sono molti di più, almeno 600 mila. Messi insieme con due trucchi. Il primo: spezzettare in tre il primo incarico, per aggirare la norma che impone di mettere a gara i lavori sopra i 40 mila euro. Il secondo: con il motivo della “continuità”, far fare il resto del lavoro allo stesso architetto, sempre senza gara pubblica, ma con una triangolazione. A pagare, per conto di Expo, è Fiera Milano Spa, che essendo una società di diritto privato (a differenza di Expo spa che è pubblica), può fare affidamenti diretti per qualunque cifra. Sala, colto a mentire, la butta in politica: “Mi attaccano perché sono un candidato credibile”.
Soldi a palate senza fare mai gare
Il giochetto di frazionare gli appalti a Expo è stato fatto decine di volte. Era la prassi per affidare incarichi senza i fastidi della gara pubblica. Più in generale, sono 170 gli appalti su cui ha avuto da ridire l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp), poi confluita nell’Autorità Anti-corruzione (Anac) e affidata al magistrato Raffaele Cantone, proprio per cercare di mettere un freno al malcostume di Expo. La maggior parte delle commesse sono state date senza gara d’appalto. Per farlo, Sala ha potuto giovarsi delle prerogative di commissario straordinario e dei decreti che assimilavano il grande evento Expo 2015, prevedibilissimo perché assegnato all’Italia nel 2008, a un intervento in emergenza.
Una giustificazione su cui si è marciato alla grande. Soldi a palate ai media, tv e grande stampa, per creare consenso attorno all’evento. Finanziamenti a pioggia agli amici. Senza gara Sala ha affidato anche il più importante appalto nella ristorazione di Expo: alla Eataly di Oscar Farinetti - amico e finanziatore del presidente del Consiglio Matteo Renzi - è stata concessa la gestione “del più grande ristorante del mondo”, 8 mila metri quadrati, 20 ristoranti, in cui si sono dati il cambio 120 ristoratori scelti da Farinetti. Una segnalazione di Cantone alla Procura di Milano, dopo gli articoli del Fatto quotidiano, ha fatto avviare un’inchiesta silenziosissima, poi altrettanto silenziosamente chiusa con un’archiviazione. Nessun reato, però la certezza che Sala ha assicurato a Farinetti “condizioni economiche particolarmente vantaggiose” e “di maggior favore” se “paragonate a quelle più rigorose” per gli altri operatori della ristorazione”.
Un affidamento a cui nessuno invece ha fatto caso, di importo ridotto eppure emblematico della disinvoltura del commissario con i soldi pubblici, è quello a Skira, casa editrice di libri d’arte di proprietà dell’amico Massimo Vitta Zelman. Expo paga a Skira, nel 2014, 30 mila euro per la realizzazione del volume – la cui utilità per Expo è sconosciuta, così come le vendite – La piazza imbandita. Evidentemente gratificata da tante attenzioni, Skira pubblica qualche mese dopo un libro scritto da Sala in persona: Milano sull’acqua. È il testo-base della promessa di “riaprire i Navigli” fatta dal candidato Sala nella sua campagna elettorale. Contattato dal Fatto, l’ufficio stampa di Skira dichiara che non sono stati riconosciuti compensi all’autore. Si tratta comunque di uno scambio di cortesie a base di soldi pubblici che definire inelegante è un eufemismo.
Audite audite! Se questo è un manager
A evidenziare la disastrosa gestione dell’evento dal punto di vista strettamente manageriale è stato, già nel 2013, l’audit, obbligatorio, condotto da due società indipendenti sull’appalto della “piastra”, vinto dalla Mantovani. I consulenti allineano quindici osservazioni pesantemente critiche. Bacchettano direttamente Sala che, come amministratore delegato, ha potere di spesa per 10 milioni. Eppure “alcune determine a contrarre opere complementari superano nell’insieme” quella soglia, “sono assunte dall’amministratore delegato nell’arco temporale ristretto di circa due mesi” e, per di più, “prima dell’informativa fornita in consiglio d’amministrazione” che “in modo cumulativo approva l’affidamento”. Anche qui: il trucco è di frazionare gli incarichi per eludere il tetto. Sala, con sette determine tutte sotto i 10 milioni, affida alla Mantovani lavori per 34 milioni. Il tutto condito con osservazioni che farebbero arrossire un manager al primo incarico: “Inaccuratezze nella predisposizione delle determine”, “refusi nell’indicazione del valore massimo di spesa”, “riferimenti a documenti interni non presenti”.
Tutta l’organizzazione dei lavori è un disastro: “Si rileva l’assenza di specifici mansionari per le figure dell’ufficio, che faciliterebbero la chiara definizione di ruoli, nonché la piena tracciabilità delle attività svolte”. Non risultano controlli “sulle progettazioni svolte da soggetti esterni” (Mm, Infrastrutture Lombarde, Fiera Milano), con la conseguenza di “errati computi metrici utilizzati per l’analisi dei prezzi”. “Nessuno all’interno di Expo ha controllato il computo metrico di scavi e fondazioni, opere caratterizzate da alto rischio di azioni corruttive”.
Sono state inoltre “adottate in modo illegittimo delle deroghe all’applicazione del codice appalti”. Gravissimo il rilievo sulla “inadeguata modalità di conservazione della documentazione di gara”: “È emerso che anche Ilspa disponeva della chiave dell’armadio” dov’erano conservate le carte, così “la graduatoria delle offerte qualitative poteva essere conosciuta, oltre che dalla commissione, anche da altro personale di Ilspa”.
Vicenda emblematica è quella dei 6 mila alberi da piantare a Expo. Affidamento nel luglio 2013, senza gara, sempre alla Mantovani, per 4,3 milioni: 716 euro a pianta. La Mantovani passa l’incarico a un vivaio per 1,6 milioni: 266 euro a pianta. Sala ha pagato le piante quasi tre volte il loro valore.
PRIMARIE
Tutti i guai di Sala: dalla villa di Zoagli agli appalti di Expo
di Marco Maroni per il Fatto Quotidiano
Giuseppe Sala lo ha detto chiaro e tondo: “Non accetto la minima illazione sulla mia onestà”. Certo, fino a prova contraria il commissario di Expo, ora in corsa per la poltrona di sindaco di Milano, non ha commesso violazioni del codice penale. Ma nella gestione del più grosso investimento pubblico fatto a Milano negli ultimi decenni, l’ex city manager di Letizia Moratti ha inanellato una lunga serie di comportamenti sul filo della legalità, spregiudicati, poco opportuni.
Tutti al mare! La camera con svista
L’ultimo inciampo è quello sulla sua villa di Zoagli, golfo del Tigullio. Ci hanno lavorato Michele De Lucchi, l’archistar che ha realizzato il Padiglione Zero, con sulla scena anche Matteo Gatto, un dipendente di Expo spa che ha lavorato al Masterplan dell’Esposizione. De Lucchi ammette subito: ha eseguito un intervento “limitato al completamento di alcuni aspetti degli interni e delle finiture esterne della casa. Con compenso pari a 70 mila euro più Iva”. Sala spiega, ma spiegando peggiora le cose: “In Expo l’architetto Michele De Lucchi ha avuto un totale di 110 mila euro per tre incarichi”. Lo smentisce il Corriere della Sera: i soldi sono molti di più, almeno 600 mila. Messi insieme con due trucchi. Il primo: spezzettare in tre il primo incarico, per aggirare la norma che impone di mettere a gara i lavori sopra i 40 mila euro. Il secondo: con il motivo della “continuità”, far fare il resto del lavoro allo stesso architetto, sempre senza gara pubblica, ma con una triangolazione. A pagare, per conto di Expo, è Fiera Milano Spa, che essendo una società di diritto privato (a differenza di Expo spa che è pubblica), può fare affidamenti diretti per qualunque cifra. Sala, colto a mentire, la butta in politica: “Mi attaccano perché sono un candidato credibile”.
Soldi a palate senza fare mai gare
Il giochetto di frazionare gli appalti a Expo è stato fatto decine di volte. Era la prassi per affidare incarichi senza i fastidi della gara pubblica. Più in generale, sono 170 gli appalti su cui ha avuto da ridire l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp), poi confluita nell’Autorità Anti-corruzione (Anac) e affidata al magistrato Raffaele Cantone, proprio per cercare di mettere un freno al malcostume di Expo. La maggior parte delle commesse sono state date senza gara d’appalto. Per farlo, Sala ha potuto giovarsi delle prerogative di commissario straordinario e dei decreti che assimilavano il grande evento Expo 2015, prevedibilissimo perché assegnato all’Italia nel 2008, a un intervento in emergenza.
Una giustificazione su cui si è marciato alla grande. Soldi a palate ai media, tv e grande stampa, per creare consenso attorno all’evento. Finanziamenti a pioggia agli amici. Senza gara Sala ha affidato anche il più importante appalto nella ristorazione di Expo: alla Eataly di Oscar Farinetti - amico e finanziatore del presidente del Consiglio Matteo Renzi - è stata concessa la gestione “del più grande ristorante del mondo”, 8 mila metri quadrati, 20 ristoranti, in cui si sono dati il cambio 120 ristoratori scelti da Farinetti. Una segnalazione di Cantone alla Procura di Milano, dopo gli articoli del Fatto quotidiano, ha fatto avviare un’inchiesta silenziosissima, poi altrettanto silenziosamente chiusa con un’archiviazione. Nessun reato, però la certezza che Sala ha assicurato a Farinetti “condizioni economiche particolarmente vantaggiose” e “di maggior favore” se “paragonate a quelle più rigorose” per gli altri operatori della ristorazione”.
Un affidamento a cui nessuno invece ha fatto caso, di importo ridotto eppure emblematico della disinvoltura del commissario con i soldi pubblici, è quello a Skira, casa editrice di libri d’arte di proprietà dell’amico Massimo Vitta Zelman. Expo paga a Skira, nel 2014, 30 mila euro per la realizzazione del volume – la cui utilità per Expo è sconosciuta, così come le vendite – La piazza imbandita. Evidentemente gratificata da tante attenzioni, Skira pubblica qualche mese dopo un libro scritto da Sala in persona: Milano sull’acqua. È il testo-base della promessa di “riaprire i Navigli” fatta dal candidato Sala nella sua campagna elettorale. Contattato dal Fatto, l’ufficio stampa di Skira dichiara che non sono stati riconosciuti compensi all’autore. Si tratta comunque di uno scambio di cortesie a base di soldi pubblici che definire inelegante è un eufemismo.
Audite audite! Se questo è un manager
A evidenziare la disastrosa gestione dell’evento dal punto di vista strettamente manageriale è stato, già nel 2013, l’audit, obbligatorio, condotto da due società indipendenti sull’appalto della “piastra”, vinto dalla Mantovani. I consulenti allineano quindici osservazioni pesantemente critiche. Bacchettano direttamente Sala che, come amministratore delegato, ha potere di spesa per 10 milioni. Eppure “alcune determine a contrarre opere complementari superano nell’insieme” quella soglia, “sono assunte dall’amministratore delegato nell’arco temporale ristretto di circa due mesi” e, per di più, “prima dell’informativa fornita in consiglio d’amministrazione” che “in modo cumulativo approva l’affidamento”. Anche qui: il trucco è di frazionare gli incarichi per eludere il tetto. Sala, con sette determine tutte sotto i 10 milioni, affida alla Mantovani lavori per 34 milioni. Il tutto condito con osservazioni che farebbero arrossire un manager al primo incarico: “Inaccuratezze nella predisposizione delle determine”, “refusi nell’indicazione del valore massimo di spesa”, “riferimenti a documenti interni non presenti”.
Tutta l’organizzazione dei lavori è un disastro: “Si rileva l’assenza di specifici mansionari per le figure dell’ufficio, che faciliterebbero la chiara definizione di ruoli, nonché la piena tracciabilità delle attività svolte”. Non risultano controlli “sulle progettazioni svolte da soggetti esterni” (Mm, Infrastrutture Lombarde, Fiera Milano), con la conseguenza di “errati computi metrici utilizzati per l’analisi dei prezzi”. “Nessuno all’interno di Expo ha controllato il computo metrico di scavi e fondazioni, opere caratterizzate da alto rischio di azioni corruttive”.
Sono state inoltre “adottate in modo illegittimo delle deroghe all’applicazione del codice appalti”. Gravissimo il rilievo sulla “inadeguata modalità di conservazione della documentazione di gara”: “È emerso che anche Ilspa disponeva della chiave dell’armadio” dov’erano conservate le carte, così “la graduatoria delle offerte qualitative poteva essere conosciuta, oltre che dalla commissione, anche da altro personale di Ilspa”.
Vicenda emblematica è quella dei 6 mila alberi da piantare a Expo. Affidamento nel luglio 2013, senza gara, sempre alla Mantovani, per 4,3 milioni: 716 euro a pianta. La Mantovani passa l’incarico a un vivaio per 1,6 milioni: 266 euro a pianta. Sala ha pagato le piante quasi tre volte il loro valore.
Osservando
Ospedale S.Martino di Genova, cappella cattolica interna alla struttura: come tanti passo di lì per pregare per il mio amico che non sta bene e che eroicamente lotta contro quest'assurda malattia improvvisa.
Entra un signore, minuto, probabilmente un paziente visto l'abbigliamento. Cammina incerto nella sua magrezza che non fa presupporre nulla di buono. A fianco dell'altare vi è un Crocifisso ligneo, alto all'incirca un paio di metri, forse meno. Davanti ad esso un inginocchiatoio ravvicinato al punto che se uno vi s'inginocchia, può appoggiare il capo all'altezza delle gambe del Redentore. Cosa che fa anche lui. Osservo la delicatezza della sua preghiera, la gentilezza con cui sfiora il legno del Crocifisso, la sofficissima amorevolezza del dialogo instaurato dal vivente con l'Autore della Vita, per chi crede in Lui.
Quanti milioni di simili situazioni si sono ripetute nei secoli, per cercare un afflato confortante, per risolvere situazioni irrisolvibili, per ricercare salute e benessere, grazie e miracoli!
Domande senza soluzioni, necessità di ricevere speranza, pertugio luminoso nel buio tetro della sofferenza!
La preghiera degli ultimi è riflesso dell'Amore senza confini. Essa spazza congetture, pianificazioni, progettualità umane, sfide miracolistiche a sé stanti, impervi sentieri di una deificazione umana che tenta di sostituirsi alla Natura, al suo Autore per chi in lui crede. Oceani di parole, di conflitti, di speranze, di disillusioni, di divari culturali generati dalla disparità sociale. Tutto questo scipitamente evapora, ricolloccando la persona afflitta desiderosa della pace del cuore che, ben lungi dalla rassegnazione, s'immerge nell'oceano di amore, di pace, di consapevolezza rassicurante in merito alla trasformazione dell'io, promesso da sempre, del suo inaudito valore allo sguardo d'amore generante ogni cosa, ogni pensiero, ogni anelito innalzante la creatura.
Quella preghiera è l'essenza della Vita. È la certezza del suo proseguio. È l'evaporazione dell'effimero. È la gioia della certezza, la carezza eterna travalicante dolore e solitudine.
È Dio.
Entra un signore, minuto, probabilmente un paziente visto l'abbigliamento. Cammina incerto nella sua magrezza che non fa presupporre nulla di buono. A fianco dell'altare vi è un Crocifisso ligneo, alto all'incirca un paio di metri, forse meno. Davanti ad esso un inginocchiatoio ravvicinato al punto che se uno vi s'inginocchia, può appoggiare il capo all'altezza delle gambe del Redentore. Cosa che fa anche lui. Osservo la delicatezza della sua preghiera, la gentilezza con cui sfiora il legno del Crocifisso, la sofficissima amorevolezza del dialogo instaurato dal vivente con l'Autore della Vita, per chi crede in Lui.
Quanti milioni di simili situazioni si sono ripetute nei secoli, per cercare un afflato confortante, per risolvere situazioni irrisolvibili, per ricercare salute e benessere, grazie e miracoli!
Domande senza soluzioni, necessità di ricevere speranza, pertugio luminoso nel buio tetro della sofferenza!
La preghiera degli ultimi è riflesso dell'Amore senza confini. Essa spazza congetture, pianificazioni, progettualità umane, sfide miracolistiche a sé stanti, impervi sentieri di una deificazione umana che tenta di sostituirsi alla Natura, al suo Autore per chi in lui crede. Oceani di parole, di conflitti, di speranze, di disillusioni, di divari culturali generati dalla disparità sociale. Tutto questo scipitamente evapora, ricolloccando la persona afflitta desiderosa della pace del cuore che, ben lungi dalla rassegnazione, s'immerge nell'oceano di amore, di pace, di consapevolezza rassicurante in merito alla trasformazione dell'io, promesso da sempre, del suo inaudito valore allo sguardo d'amore generante ogni cosa, ogni pensiero, ogni anelito innalzante la creatura.
Quella preghiera è l'essenza della Vita. È la certezza del suo proseguio. È l'evaporazione dell'effimero. È la gioia della certezza, la carezza eterna travalicante dolore e solitudine.
È Dio.
sabato 23 gennaio 2016
Quale esempio!
Come non poter evidenziare l'alto concetto di
cattolicesimo espresso da don Angelo Chizzolini, parroco di Arnasco nel
savonese, già famoso per l'evangelica frase "piuttosto che ospitare
rifugiati, brucio la canonica", il quale pervaso da una meravigliosa visione
di fede, non ha benedetto la salma di Aicha Bellamoudden, morta insieme ad
altre tre persone tra cui il marito nel crollo della palazzina a causa di una
fuga di gas?
Aicha Bellamoudden tra l'altro stava abbracciando la
religione cattolica ma ancora non aveva ricevuto il Battesimo, una gravità
inaudita agli occhi dell'indefesso don Angelo!
Il sacerdote che tutti vorremmo
avere come tracciatore di strade portanti ad abbracciare il Vangelo, tanto è in
lui il messaggio di amore e di carità, durante il rito delle esequie ha
completamente ignorato la salma di Aicha, al punto che trovandosi in chiesa
davanti ai due feretri, ha benedetto soltanto quello del marito.
Che fulgido
esempio di cristianesimo! Quale aureo messaggio d'incomparabile semplicità,
scaturisce da questo difensore di fede, leggermente distorta, ma saggiamente
escludente gli altri, i diversi, i lontani destinati chiaramente agli inferi,
all'abbandono, al dimenticatoio eterno!
Evidenziare con orrore le diversità,
predicare pene eterne, appioppare calci nel culo evangelici a tutti coloro che
non sono beatamente nell'ovile!
Ci dica don Angelo ove ha letto questi
versetti! In quale edizione dei Vangeli s possono gustare!
Aneliamo a seguirla!
Non vediamo l'ora di sentirci salvi e puri, per deridere gli altri a cui non
appartengono i nostri tesori!
Ci dica don Angelo la sua verità!
A proposito:
che libro leggerà oggi, silente, in piazza?
Ops!
Pur obnubilato dalla tensione per la sorte del caro amico colpito dalla malasorte bastarda, riesco ancora ad incazzarmi per altri fatti, per altri eventi tanto vomitevoli quanto malsani.
Tornare a rioccuparmi del mefitico mondo romano, mi provoca un livore ed una nausea indicibili.
Che dire infatti dell'appropriamento da parte dell'Egoriferito della modifica costituzionale? Del relativo aut aut del tipo o la riforma passa o io me ne vado?
La Costituzione! Sudata e strappata al destino guerrafondaio e monarchico-fascista da uomini veri e integerrimi, al cui cospetto queste macchiette appaiano come sciatti nani senza dignità, essa è stata modificata per mano di personaggi scomodi, amorali tanto sono impegnati a cercar potere a tutte l'ore, per edificare un sistema scardinante i principi costitutivi della nostra nazione.
Come infatti poter pensare che tal Verdini, pluri-inquisito per gravi fatti tra cui la rovina di una banca, sia degno di mettere mano alla Carta Costituzionale, la colonna vertebrale del nostro paese?
Come non comprendere che eventuali modifiche debbano essere fatte con la più ampia maggioranza, in quanto trattasi della strada maestra ove convivono le rappresentanze politiche e sociali della nostra vita comunitaria?
Delitti e misfatti. Ecco a cosa siamo giunti!
Modificare la Costituzione grazie ai voti di quel meandro di personaggi alquanto discutibili che si fa chiamare ALA (Alleanza Liberalpopolare Autonomie) fa gridar vendetta personaggi che hanno illuminato la nostra storia, come ad esempio Calamandrei!
Volete che questo baratto mellifluo, questo patto degenere non abbia richiesto un pegno, un pagamento di cariche, un riconoscimento incredibilmente sciatto e vergognoso?
Come dissetare personaggi tipo Denis, Barani e via su questa tipologia?
Con poltrone! Poltrone pesanti, meno ingombranti però dei cui che le useranno, per spadroneggiare, per tramare, per acchiappare ogni qual si voglia affare.
Ed eccole le caramelle lanciate dal toscano al suo compare!
Eva Longo incardinata alla vicepresidenza della Commissione Finanze: cosentiniana di ferro (vulgo seguace di Cosentino, non so se vi ricordate chi è costui ma per brevità leggete camorra) era in procinto di ritornare a Forza Italia, forse per qualche corso di aggiornamento, recentemente è salita alla ribalta perché in un articolo del Corriere del Mezzogiorno del 16 aprile scorso, per un giro di prostituzione è stato anche arrestato suo fratello Augusto che faceva l'autista delle lucciole e portava pure il pranzo ai clienti per la modica cifra di 20 euro.
Ebbene la sorellina cosentiniana pentita ed ora in ALA è stata messa in questa commissione che sarà vitale per il futuro delle inchieste sulle banche, sulle loro bancarotte fraudolente, tipo quella del Credito Cooperativo Fiorentino di Campi Bisenzio il cui presidente al tempo del crack era... era ... era... ah si! Era Denis Verdini attuale capo della Longo nonché scrivano delle modifiche alla Costituzione assieme alla Mnemonica Boschi il cui padre... era...era... era... ah si! Era vicepresidente di Banca Etruria, quella che ha ciulato milioni di euro a poveri sprovveduti!
Eva Longo di ALA sovrintenderà con chiara fama d'integerrima ed assetata di giustizia che il passato le concede di avere, all'inchiesta su quanto esposto! Capito la situazione?
Pietro Langella, vicepresidente al Bilancio!
Ex prono del Nano Pregiudicato, che è zio dell'attuale Egoriferito Premier, divenne successivamente seguace di Casini nell'UDC per poi ritornare a far slurp, slurp ad Arcore. Recentemente anch'egli è stato folgorato dal carisma di Denis e della sua ALA.
Langella dieci anni fa era presidente del consiglio comunale di Boscoreale al tempo che venne sciolto per camorra.
Giuseppe Compagnone, vicepresidente della commissione Difesa, autonomista del gruppo di Raffaele Lombardo, che fu governatore e venne condannato per concorso esterno alla mafia.
Che dire?
Questa ALA composta da 18 discutibili personaggi capitanati da Denis, sono determinanti per il procedere allo scasso della legalità in Italia, sono stati lautamente ricompensati con quanto detto sopra e contribuiranno al ferale e definitivo sconquasso atto a mescolare ideali, progetti e pensieri, portando la politica in un girone infernale, senza dignità, senza senso di appartenenza, eccezion fatta per la comune ed oramai cronica volontà di privilegiare poche entità tendenti al lucro indecente ed alla corruttela, danneggiando permanentemente il bene comune, ricordo lontano di menti eccelse che scrissero la Costituzione Italiana, crogiolo di libertà e soprattuto legalità.
Leggete sommessamente quanto scritto, mi raccomando!
Mattarella potrebbe svegliarsi!
Ops!
Clamore preoccupante
Fino a quando si genereranno attesa e clamore per questa tipologia di eventi, sarà meglio mettere da parte ogni progetto migliorativo cittadino e concentrarsi invece sul perché ragione e senno siano da molti relegati in una sfera secondaria preoccupante, molto preoccupante!
giovedì 21 gennaio 2016
Caos, tempesta...
Quindi stai peggiorando!
Inspiegabilmente, incredibilmente stai lottando, stai aggrappato ad un labile filo, dopo una lotta indecente, impari, inaccettabile anche per uno come te abituato a combattere da sempre!
Stai attaccato alla Vita, dopo averla amata così degnamente per quattro decenni carichi di amore, di realizzazione, di traguardi magnificamente raggiunti, di bellezza messa al mondo, i tuoi splendidi figli!
Quindi sembra che ci separino, che questo male abbia il sopravvento, che vinca un trofeo senza valore, senza luce, senza aspettative, senza amore.
No, non voglio cadere nel qualunquismo!
Non voglio imprecare contro nessuno!
Non mi avranno!
Mi è venuto in mente questo brano, Amico.
E' per te, è per la tua splendida famiglia.
E' per me, che ti ho sempre ammirato. Ed ora non so dove guardare, cosa dire, cosa pensare.
Te lo trasmetto con il cuore.
Combatti leone! Tieni duro! No! Non prevarranno!
Tu lo sai. Lo hai sempre saputo. Ce lo hai sempre trasmesso con la tua vita, con le tue fatiche, con il tuo esempio.
In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».
(Mc 4,35-41)
Oh! Noi siamo sempre qui eh!
Siamo vicini. Siamo un'unica cosa con te!
Un abbraccio Amico!
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