Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
mercoledì 31 marzo 2021
Daje Daniela!
Ma dov’era in tutti questi anni l’ingenua Marianna? Al potere
Daje Marco!
martedì 30 marzo 2021
Travaglio su Scanzi
Hanno fatto la domanda al direttore, e il direttore ha risposto!
Vaccini Scanzi non ha saltato file né rubato fiale: ha parlato troppo
- Caro direttore, credo che ad alcuni lettori/amici del Fatto farebbe piacere conoscere l’opinione del giornale sulla vexata (ma non sul Fatto) quaestio della vaccinazione di Andrea Scanzi. (Cesare Sartori)
Caro Sartori, lei ha ragione, ma cerchi di capirmi. Per una settimana, ogni volta che mi accingevo a scriverne, mi planava sulla scrivania un lancio di agenzia con le scemenze di qualche stalker da social, mitomane da talk, politico o politica senza pudore ma di molta casta, pennivendolo difensore dei privilegi propri, che facevano la morale ad Andrea e mi facevano scappare la voglia di intervenire per non essere confuso o intruppato con loro. Ora che – pare – il linciaggio si è un po’ placato, provo a riassumere l’idea che mi sono fatto. Scanzi, diversamente da me che sono un po’ incosciente, è un ipocondriaco terrorizzato dal Covid. Per sé e per i suoi genitori. Parlando col suo medico, ha saputo che in Toscana (ogni Regione fa come le pare anche sotto il Governo dei Migliori) ci si poteva segnalare all’Asl come riservisti o panchinari per le dosi di vaccino rimaste inutilizzate la sera. E si è prenotato. Il suo medico ha segnalato il suo nome, insieme a quelli dei pazienti di altri medici. Per un mese Andrea ha atteso che lo chiamassero, sollecitando ogni tanto notizie. Alla fine l’han chiamato e vaccinato, quando AstraZeneca non era proprio popolarissimo. Io l’avrei fatto? Mai: so benissimo che, anche se una cosa è lecita o usuale o normale, ho addosso i fucili spianati dei tanti che mi vogliono un gran bene, pronti a prendermi in castagna anche se non faccio nulla di sbagliato o di illegale. Ma non è detto che le mie regole personali debbano valere per tutti. Scanzi e chi l’ha vaccinato hanno seguito quelle del mitico generale Figliuolo, che ha raccomandato urbi et orbi da Fazio di iniettare i vaccini eccedenti “a chi passa”, da tutti elogiato come campione di efficienza. Semmai Andrea ha poi esagerato con la profluvie di parole usate per difendersi sui social e in tv, arrivando a dire che tutti dovrebbero ringraziarlo come testimonial anti-No Vax o che era il caregiver dei genitori. Ma non ha saltato alcuna fila e non ha rubato alcuna fiala. Insomma, troppo rumore per troppo poco, anche se a quel rumore ha contribuito anche lui.
Marco Travaglio
Questo è da Nobel!
lunedì 29 marzo 2021
Il grande compagno Dibba!
Otto e settantacinque
Di che cifra si tratta?
Sentirete sicuramente le farmacie presentarsi come crocerossine pronte a sacrificarsi pur di sconfiggere questa maledetta pandemia, giusto? Lo stesso dicasi per i medici con studio privato, quelli per intenderci non classificati come medico di famiglia.
Quindi ha vinto la solidarietà? Manco per idea: per i farmacisti e per quella tipologia di medici, la tariffa per ogni iniezione di vaccino sarà di 8,75 euro cadauna.
Facciamo due conti: i medici che andranno nella farmacia dovranno garantire 96 iniezioni al giorno dietro compenso di 4200 euro al mese. Mettiamo che il medico ne faccia 100 al giorno: 8,75x100= 875 euro pro die alla farmacia. Vogliamo stare nello stretto? (e non sarà così visto madama ingordigia) Facciamo 20 giorni al mese: 875x20= 17.500, tolti i 4200 al medico, rimangono alle crocerossine premurose oltre 10.000 euro al mese, senza considerare che alcune potrebbero raddoppiare, triplicare i punti di vaccinazioni.
Insomma, il Covid per molti è un grossissimo affare. Volete che elenchi le categorie che sommessamente lo benedicono? (scherzo naturalmente, anzi: me lo auguro!)
Supermercati - Farmacie - Centri abilitati a fare i tamponi - chi vende i tamponi - chi fornisce mascherine e oggettistica antivirale varia - le pompe funebri.
Sarò comunista dentro, e se anche lo fossi non sarebbe che un vanto. Ma quanto mi piacerebbe vivere in un luogo ove gran parte di quell'elenco appartenesse allo Stato!
In special modo tutto quanto ha a che fare con la salute, checché ne dica Yoghi, è e dovrà rimanere pubblica. Pubblica. Pubblica!
Filosofeggiando
Filosofeggiando, baggianamente vista la mia crassa ignoranza, mi sono imbattuto in Democrito, divenendone discepolo devoto: bisogna sorridere nel e del mondo.
La frase cammeo di Democrito è “il fine della vita è la serenità dell’anima” e parafrasando Totò si potrebbe chiosare con “ E ho detto tutto!”
E attenzione: non è il piacere e la sua ricerca frenetica. No, rappresenta l’attitudine dell’anima al riposo e alla calma senza i vari turbamenti indotti dal timore, dalla superstizione o dagli affetti. Tra l’altro Democrito da un nome a quanto sopra: buon umore.
E’ l’opposto di Eraclito e della sua accidia, la mancanza di speranza.
M’affascina Democrito, soprattutto perché ho il timore che questa pandemia m’abbia inoculato al misantropia, lo scorbuto dell’insofferenza per gli altri, la ricerca di un luogo isolato dove starmene a coltivare gli affaracci miei.
Tentando di abbracciare Democrito, lotto contro questa insulsa tendenza, cerco il buon umore, sperando di tornare a gioire negli altri.
Resto silente per la quaresima
Avrei tante cose da dire, anche scurrili, sull'operato di Yoghi. Ma essendo settimana santa, preferisco il silenzio. Leggetevi l'articolo qui sotto e ricordate: è quaresima!
Genova, Toti inaugura l’hub vaccinale alla Fiera: dosi iniettate pure dai medici di Confindustria e coop. Quelli di base protestano: “La Regione ci taglia le fiale”
di Paolo Frosina
“Il più grande hub vaccinale della Liguria è quasi pronto!”. Esulta in maiuscolo Giovanni Toti, annunciando su Facebook l’apertura del nuovo maxi-centro di somministrazione alla Fiera di Genova, il primo in Italia a gestione mista pubblico-privata. Oltre all’Azienda sanitaria locale 3 “Genovese”, infatti, a iniettare le dosi saranno medici reclutati dai dipartimenti sanitari di Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Legacoop: “Un accordo di cui sono particolarmente orgoglioso”, ha fatto sapere Toti. Che d’altra parte non aveva nascosto di volersi rivolgere ai privati per scalare la classifica, aggiornata quotidianamente dal ministero della Salute, in cui la Liguria è al terzultimo posto per rapporto tra dosi ricevute e somministrate (peggio fanno solo Calabria e Sardegna). Nei piani regionali, a partire da oggi, lunedì 29 marzo – giorno del taglio del nastro alla presenza del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo – l’hub della Fiera dovrà fornire fino a 2mila dosi al giorno, decisive per raggiungere quota 11mila chiesta dal governo (al momento la media ligure è inferiore a 3mila, anche se negli ultimi giorni della scorsa settimana sono arrivati anche a 9.200 in un giorno).
L’andamento delle vaccinazioni in Liguria
La Regione ai medici: “Cancellate gli appuntamenti” – I medici Asl vaccineranno la fascia 70-79 anni con AstraZeneca, i privati gli “ultra-vulnerabili” con Pfizer. Non solo, ma la Regione sta per aprire un altro canale di iniezioni extra-pubbliche: quelle affidate alle farmacie, con 52 esercizi che inizieranno a immunizzare i 70-79enni da martedì 30 marzo. Anche qui, da “primi in Italia”, ricorda entusiasta Toti. Non tutti, però, esultano allo stesso modo. Perché complice il taglio nella fornitura di AstraZeneca – in Liguria ad aprile arriveranno 24mila dosi invece delle 80mila previste – a vedersi scippare i vaccini sotto il naso sono i medici di famiglia, a cui è stato impedito di calendarizzare nuove prenotazioni per tutto il prossimo mese. Addirittura, giovedì sera, una mail inviata a tutti i dottori di Asl 3 (che copre gran parte della provincia di Genova) ordinava di cancellare due terzi degli appuntamenti già fissati dal 29 marzo al 30 aprile: da 240 vaccinazioni al giorno per distretto sanitario a un massimo di 80, per un totale di oltre 4mila forfait nell’intero periodo. “Senza mezzo criterio per capire quali prenotazioni mantenere e quali no. Se ne lavano le mani, prima o poi ci daranno fuoco agli studi. Tutto per avere le dosi e fare bella figura alla Fiera lunedì mattina”, si sfogava in chat un giovane medico.
I rimborsi: 17 euro al privato, 12 al pubblico – Dopo ore di polemiche feroci, Asl 3 ha fatto marcia indietro, garantendo che gli appuntamenti già fissati saranno coperti con dosi di vaccino Pfizer. Ma per tutti i medici di base liguri è diventato impossibile bloccare nuovi slot fino al 30 aprile. Chi ci prova, a Genova, vede apparire questo messaggio: “Non è più possibile prenotare dal 05/04/2021 all’11/04/2021 (o per qualsiasi altra settimana, ndr) perché raggiunto il massimale di 2000 prenotazioni ammesso in tale periodo”. Non è un errore: 2mila somministrazioni alla settimana, meno di 300 al giorno, per un territorio (quello di Asl 3) che conta 739.219 abitanti, a fronte delle 2mila al giorno che invece dovrebbe garantire il mega-hub della Fiera. Con una differenza: mentre il rimborso ai medici di famiglia è di 6,16 euro a dose iniettata (12,32 per un ciclo vaccinale completo), quello, forfettario, garantito a privati e farmacisti per la doppia dose raggiunge i 17,50 euro. Così una farmacia può permettersi di offrire ai medici 4mila euro al mese (o 250 al giorno) per vaccinare i suoi clienti (è richiesto un minimo di 96 vaccini a giornata). Mentre il contratto – attraverso agenzia interinale – dei professionisti che lavoreranno in Fiera per conto delle aziende private prevede un totale mensile di 4.249 euro, al netto di indennità e straordinari.
Fimmg: “Filosofia dannosa” – C’è di più: i medici di base a cui è stato assegnato Pfizer potranno somministrare, nei prossimi giorni, soltanto la prima dose. La seconda infatti andrebbe iniettata tre settimane dopo, e non tre mesi come per AstraZeneca: ma fino al 30 aprile – abbiamo detto – le nuove prenotazioni sono bloccate. Risultato: per ottenerla i pazienti dovranno andare in pellegrinaggio proprio alla cattedrale della Fiera, unica dotata di frigoriferi per stoccare il prodotto americano. E non è ancora chiaro se a far loro la puntura saranno i medici della Asl o quelli di Confindustria, Confcommercio e così via. “La Regione ha scelto di affidare a soggetti terzi una grossa struttura in cui concentrare la campagna vaccinale. Noi avevamo chiesto di adottare un’altra filosofia, potenziando gli ambulatori territoriali e le dotazioni dei medici di base. In questo modo anziani da tutta la provincia dovranno fare viaggi anche piuttosto lunghi per andarsi a vaccinare in un ambiente anonimo, con medici che non sconoscono”, dice al fattoquotidiano.it il segretario ligure della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Andrea Stimamiglio. “I 500 colleghi genovesi finora hanno vaccinato in media 35 pazienti a testa, con un turno ogni mese, perché mancano gli ambulatori. Toglierci le dosi e bloccare le prenotazioni a 2mila alla settimana significa ridurre la nostra attività al minimo”.
Le opposizioni: “Operazione di propaganda” – Coro di indignazione anche dalla politica, con il consigliere regionale Gianni Pastorino (capogruppo della lista progressista Linea Condivisa) che annuncia un’interrogazione alla giunta sulla differenza nel rimborso delle iniezioni tra privati e medici di famiglia. “La scelta di investire tutto sull’hub gestito dai privati è scellerata e indica una strada deleteria anche sul piano nazionale”, dice al fattoquotidiano.it. E, alla vigilia dell’inaugurazione, i quattro capigruppo di minoranza in assemblea (Pastorino, l’ex candidato governatore Ferruccio Sansa, il dem Luca Garibaldi e il 5 Stelle Fabio Tosi) hanno diffuso un duro comunicato: “È un’operazione che smantella ancor di più la sanità territoriale pubblica, lasciando posto a quella privata che da sempre sostiene le campagne elettorali del centrodestra”, scrivono. “Tutta la giunta regionale, Giovanni Toti in testa, sarà in prima fila a farsi inquadrare dalle televisioni, nella speranza di crescere nei sondaggi. Non importa che decine di migliaia di dosi siano state tolte ai medici di base, mentre riempivano i frigo della Fiera del Mare dove a somministrarli saranno i privati davanti alle telecamere. Ma noi dobbiamo – è nostro dovere di cittadini e di consiglieri – denunciare gli errori, le storture, le furberie perché non si ripetano. Soprattutto, dobbiamo dire che la sanità non può essere trasformata in arma di propaganda”.
Ci dileggiano come babbani di prim'ordine!
Attento a non lasciare l'auto accesa, dai compriamocene una elettrica che la calotta polare si sta sciogliendo, ehi! prendi il treno che è più verde etc. etc.
Caramelle per babbani! Dolcetti per obnubilati, carezze sul coppino per soporiferi ebeti, quali siamo noi, mi metto in prima fila al proposito: i pochi che hanno in mano noi tutti, perché siamo babbani di prim'ordine, ovverossia le banche, i fondi d'investimento, insomma i briganti dell'umanità, quest'anno investiranno 750 miliardi di dollari in più nel petrolio, nel gas e nel carbone! Mentre noi guardiamo l'ebetario mediatico, tv and company, pregne di auto elettriche, di case modificate per non inquinare, di cibi ecosolidali, ebbene mentre ci propinano queste ciliegine fingendosi buoni e verdi, ridendo spudoratamente dall'altra mano investono sempre più in fossili per assestare il colpo definitivo all'intero ambiente terrestre.
Ci prendono, al solito, per il culo!
Jp Morgan, 317 miliardi di dollari, lo scorso anno 51; al secondo Citi 237 in cinque anni, investendo in Exxon che ha dichiarato di aumentare le emissioni nei prossimi 5 anni. E poi Wells Fargo, e Bank of America. Nel 2020 Bnp Paribas ha aumentato di 41 miliardi di dollari verso compagnie petrolifere. E poi c'è Unicredit che nel 2020 ha investito quasi 9 miliardi portandosi a quasi 31 miliardi ed avendo un'attrazione verso le trivellazioni nell'Artico, finalmente, per loro, liberato dagli antichi ghiacciai.
Il flusso di denaro è calato del 9% lo scorso anno ma solo per problemi legati al lockdown pandemico.
La realtà è quindi una mastodontica presa per il culo, confermata dal fatto che ribaldi investitori puntano sul ribasso delle poche società che fanno della sostenibilità il fulcro delle loro attività.
Nessuno nella spelonca finanziaria si preoccupa dei danni oramai visibili a tutti dello scellerato e sconsiderato uso di fossili per l'accaparramento lucroso di sempre più risorse. Nessuno teme l'ormai eclatante sconquasso ambientale derivante dall'innalzamento delle temperature. Tutti, quasi tutti, guardano solo al proprio scrigno, sempre più zeppo di dobloni, infischiandosene degli scenari apocalittici che a breve colpiranno il pianeta. A noi ebeti deleganti quei pochi, non resta che gioire per le sontuose auto elettriche proposte ogni sera mediaticamente. Un rallegramento fine a se stesso, come il babbanesimo impone.
Vicino a don Giulio!
Clicca qui per articolo su don Giulio
Tra l'altro mi preme segnalare un aspetto legato ad una tematica liturgica, che tra l'altro mi sta molto a cuore: nell'articolo di Repubblica, che potete leggere qui sopra cliccando sul link, don Giulio Mignani porta in evidenza un aspetto da non sottovalutare: nella domenica delle Palme infatti, siamo abituati a portarci a casa un talismano, un portafortuna, ossia la palma con i ramoscelli di olivo che, vuoi vedere mai, potrebbero allontanare malocchio, farci vincere al Superenalotto, e arricchirci smoderatamente. Questo a causa di una stortura mai chiarita siamo portati a pensare. Ma non è così. Come don Giulio spiega, l'olivo e la palma vengono benedetti durante la processione che ricorda l'entrata di Gesù a Gerusalemme. Il significato liturgico dell'olivo benedetto è quindi un ricordo della nostra partecipazione a quell'evento. Nulla a che fare quindi con talismani e portafortuna.
Don Giulio dichiara quindi che, venendo meno la processione per ovvii motivi pandemici, non avrebbe più senso benedire le palme. Giustissimo. Per di più ciò l'ha rallegrato, in quanto ha potuto evidenziare la stortura legata al diniego della Chiesa a benedire le coppie di fatto. Diciamo che ha colto la palla al balzo: non ha benedetto le palme perché liturgicamente non aveva senso, ed ha utilizzato tale mancanza al fine di evidenziare l'oramai arcinoto diniego a benedire le coppie gay.
D'accordissimo quindi con don Giulio!
Lasciatelo stare!
Par di capire quindi che Leonardo col kolossal targato Rai non c'entri una benamata mazza. Chapeau quindi agli autori che, divulgando aria fritta, scompagineranno una delle figure più grandi della nostra storia, finendo per creare quella mescita intellettuale già così ampiamente propinata ai giovani, mediante programmi che non ha senso neppure nominare.
Mi chiedo come cavolo si possa produrre lecitamente, sviamenti su vite come quella del Genio vinciano, che senza alcun ritocco, intervento idiota, sarebbero già di per sé già lontane anni luce dia ignavia, da quel pianciomollismo tipico delle divanate pomeridiane, di cui sono stellato riconosciuto. Nella prima puntata di lunedì scorso, la giovane Caterina da Cremona storicamente non è mai esistita, né il suo omicidio, né l'arresto di Leonardo. Tutto falso, tutto ridotto a macedonia. Una vergogna infangante il Genio, checché ne dica il ministro della Cultura, di quale cultura sia ministro lo lascio immaginare.
Sviare per fiction è un delitto, anche perché il pubblico oramai tendiamo ad immedesimarci troppo con ciò che il video appioppa, basti pensare agli insulti ricevuti da "Livia" e dal fratello dello Zinga per la fine del loro rapporto in Montalbano, o quelli presi da Tognazzi nella serie Sky sul Pupone, solo perché interpretava Spalletti!
E i signori liofilizzati e lottizzati di Rai 1 stravolgono vite come quella di Leonardo! Mavacagher!
domenica 28 marzo 2021
Chi si rivede!
Una storia fantastica!
Invio liberatorio
Immerso nella Commedia
L'Amaca
sabato 27 marzo 2021
Mumble Mumble...
Striscia quotidiana
Abbiamo la fortuna di avere due tra i migliori comici in circolazione e quindi sfruttiamoli!
Da oggi striscia quotidiana (o quasi) delle avventure di Bric e Fonty
Possesso sferoide