Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
giovedì 31 ottobre 2024
Perché Vasco è Vasco!
Zinzinino di parte... (chiedo venia!)
L'Amaca
mercoledì 30 ottobre 2024
L'Amaca
Perché Matilde è tutti noi
Se sapessi davvero scrivere riuscirei a spiegare meglio di come sto per fare perché la morte della giovane campionessa di sci Matilde Lorenzi mi ha così addolorato, e credo molti come me anche se non la conoscevano, e hanno saputo di lei solo nel momento dell’esito.
Ci sono morti più ingiuste, più nere, e ben più insopportabili per i modi e le cause. Specie parlando di ragazze. Matilde è morta facendo la cosa che più amava al mondo, sciare nel sole e nella luce, scendere velocissima, in solitudine, lungo il fianco del monte, trasformando l’inclinazione in ebbrezza, la legge di gravità in destrezza.
Chiunque abbia sciato conosce quella gioia inesprimibile, quella leggerezza dinamica, quello spolverio gelato, l’aria fredda alle tempie e il sibilo delle lamine sulla neve che è subito alle spalle. Matilde era in quella dimensione magnifica, in quel perfetto equilibrio quando la sua traiettoria è impazzita e il suo corpo ha perduto il controllo e ha perduto la vita.
Non aveva ancora vent’anni, che possiamo dire di lei che non suoni stupido, retorico, risaputo? Forse possiamo dire, come la sua compagna di nazionale e di stanza Carlotta, che nelle prossime gare, a dicembre, «di sicuro saremo in due».
Nei muscoli di Matilde, nel suo talento, nella sua giovinezza, nella sua bellezza, nella sua velocità, insomma in Matilde come era e come sarà sempre, ci ritroviamo tutti, anche un sedentario attempato come me, che ho figli ben più grandi di lei. Anche chi non ha mai sciato, e però ha vissuto e dunque conosce la felicità.
Attorno ai 5S
Robecchi
Calcolando
martedì 29 ottobre 2024
Ciao Inga!
Sconfitta per il futuro
Se fossimo un paese normale ciò che è accaduto ieri in Liguria non sarebbe mai successo: dopo sei mesi di prigionia domiciliare del passato governatore, rivince la stessa coalizione, puntellata dal dimissionario sindaco di Genova, Bucci, che diresse la costruzione del nuovo ponte di Renzo Piano dopo che il Morandi crollò per gravi mancanze manutentive (verrebbe da dire "egraziealcaxxo col progetto di Piano e il via libera dai giusti vincoli di controllo ero in grado pure io di rifare un ponte in un anno" ma non serve perché, tutto sommato, Bucci è una persona onesta)
Imperia è stata la grande agevolatrice di questa vittoria del centro destra; Imperia col suo signore che non s'accorse di avere un appartamento con vista Colosseo, si proprio lui, lo Scajola che da quelle parti ancora tutto può. Imperia, terra di agevolazioni, cemento, fatture in cerbottane, intrisa da sempre da quel turismo pro loro pregno di sfavillanti barche da urlo. Da Imperia è partita la riscossa per un altro quinquennio di attacco alla sanità pubblica, di elevazione di terre magiche per accogliere ricconi e spaventare noi normali. Non ci dovremo più lamentare se le liste di attesa di una visita medica si allungheranno oltre l'immaginabile per agevolare il pagamento nel privato della stessa, in ambienti dorati e ultra veloci; nessun gemito salga per ospedali da costruire con l'intervento dei privati, con rette annuali decennali da pagar loro che indeboliranno le già faticose prestazioni del pubblico.
Non s'alzi nessun gemito da coloro che non sono andati a votare per chissà quale motivo, visto che lor signori, fingendo il contrario, son ben felici di vedere astensioni abnormi come quella ligure; meno gente vota infatti e più è certo e sicuro il nuovo sacco politico.
Non bofonchino i cinque stelle impelagati in sterili guerriglie d'aria fritta, col fondatore in preda alla classica smania di non scomparire tipica di ogni umano; si silenzino i comunisti al 2% che, sull'esempio del Faustino amante di Cortina e irrorato da una mega pensione alla faccia dei compagni che non magnano come lui, preferiscono lo scellerato isolamento simile al tagliarsi le gonadi per far dispetto alla moglie.
Sia silente anche il Rignanese commentante dall'Arabia la sinistra caporetto a causa della sua cacciata: nel caso fosse entrato in coalizione i voti sarebbero stati molti di meno, compreso il mio.
E quindi via di corsa verso un nuovo quinquennio di grandi opere, di liofilizzazione di concetti sociali a scapito delle tipiche ribalderie sempre più divaricanti la condizione tra ceti, tra province, tra noi; ciao alle spiagge libere, addio pronto soccorso dignitosi, bye bye a politiche sociali proteggenti i deboli, alla protezione dell’ecosistema di per sé già martoriato.
Code, pusillanimi infoiati ad ingolfare luoghi un tempo da rispettare ed assaggiare nel silenzio, ristoranti scoppiettanti coi tripli turni e cerbottane per le ricevute fiscali, mega navi da crociera per i giusti suffumigi degli indigeni, tappeti rossi ovunque accoglienti attila e compagnia, carte di credito in bocca per cercar rimedi alla caducità della vita!
Evviva il popolo ligure ha deciso: frustateci ancora che ci piace tanto!
Risposta
Analisi Brics
L'Amaca
Giustissima osservazione
lunedì 28 ottobre 2024
Un aiuto
Saggio
domenica 27 ottobre 2024
Attorno al Comico
Per i Tromboni
L'Amaca
sabato 26 ottobre 2024
Torna alla mansione tua!
Soluzione