lunedì 11 agosto 2025

Sempre loro

 

Bilanci truccati. Parte il campionato, tutti in regola tranne la Juve: silenzio di Stato
DI PAOLO ZILIANI
Fra pochi giorni, sabato 23, comincerà il campionato di Serie A: che tutti sperano essere regolare. Ma se sull’imparzialità degli arbitraggi non resta che accendere un cero alla Madonna, sul rispetto delle regole amministrative non c’è bisogno di aspettare che il pallone rotoli per sapere se tutto è in regola. Già oggi, per quanto riguarda la Juventus, sappiamo che di regolare non c’è niente. E a dirlo non sono io, ma gli enti competenti e gli organi preposti ai controlli: anche se come sempre accade tutti fanno finta di niente. Ancora una volta si partirà con 19 club che hanno un regolamento da rispettare e il ventesimo (o il primo?) che le regole se le fa in casa. Senza che nessuno obietti.
Per chi si fosse perso le ultime puntate, il 25 ottobre 2023, cioè 21 mesi fa, con una delibera ufficiale (la 22858) la Consob ha ufficialmente comunicato l’accertamento della “Non conformità del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e del bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022 della società Juventus”. L’organismo di controllo aveva aperto un’indagine sul club bianconero che dopo le sanzioni subite nella primavera dello stesso anno (squadra penalizzata di 10 punti in Italia e squalificata per un anno in Europa per gravi e reiterate irregolarità amministrative) aveva cambiato l’intero CdA ma senza cambiare il modo, illecito, di stilare i bilanci. Contestate alla società le accuse, la Consob ha convocato la Juventus in audizione, ha ascoltato le contro-deduzioni portate a discolpa ma le ha respinte in toto. La nuova società presieduta da Ferrero si sta comportando come la vecchia, non rispetta i princìpi contabili basilari come lo IAS 38 relativo alle plusvalenze (e altri) e i suoi bilanci sono da considerare “non conformi”, cioè irregolari. Come quelli di Agnelli.
Cos’è successo a quel punto? È successo che nel più totale silenzio dei media sulla vicenda, che pure è la fotocopia di quella che nella primavera 2023 ha portato allo tsunami sportivo (e non solo: il processo penale a Roma è tuttora in corso) che tutti ricordiamo, il club bianconero ha fatto ricorso al Tar cristallizzando il procedimento. Sono passati ventun mesi e il Tar, udite udite, non si è ancora pronunciato. Nel frattempo la Consob ha sanzionato anche Deloitte, la società di revisione dei conti di Madama, per non aver correttamente operato: e Deloitte ha a sua volta presentato ricorso alla Corte d’Appello. Il tutto mentre al Tribunale di Roma il 27 giugno Andrea Agnelli e gli altri dirigenti juventini a processo per l’inchiesta Prisma hanno chiesto il patteggiamento: il 22 settembre il Gup Anna Maria Gavoni renderà note le sue decisioni. Inutile dire che anche se le delibere Consob sono atti pubblici e riguardano fatti nuovi, non compresi nelle carte dell’Inchiesta Prisma, la Procura Figc dorme il sonno dei giusti.
Come se non bastasse, in un diverso processo in svolgimento a Roma, quello sull’eredità sottratta alla madre Margherita dai figli John, Ginevra e Lapo Elkann, sul banco degli imputati oltre a John, che della Juve è il proprietario, è finito anche Gianluca Ferrero, commercialista degli Elkann e nuovo presidente della Juventus. Deve rispondere oltre che di truffa ai danni dello Stato anche di “falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico”. Posizione delicatissima. Quel che è certo è che la sua vita da presidente della Juventus, come fu per Agnelli a fine 2022, è ormai giunta al capolinea. Avanti un altro.
E insomma siamo alle solite: il campionato ricomincia ma con il verme dentro. E però, a casa (o meglio, alla Real Casa) tutti bene.

Nessun commento:

Posta un commento