Cosca larga
DI MARCO TRAVAGLIO
Chi ha davvero bisogno di “vicinanza e solidarietà” non è Beppe Sala, che già vanta un mega-collegio di difensori d’ufficio e di portafortuna (da Renzi a Fassino) grande come un grattacielo. È la povera Elly Schlein, eletta 30 mesi fa dalla base per ripulire il partito dai “cacicchi e capibastone”, che invece la tengono in ostaggio senza farle toccare palla e la costringono pure a baciare la pantofola al sindaco inquisito. Solo tre giorni fa lodava in tv lo spagnolo Sánchez che caccia gli indagati in nome della “questione morale”, diversamente da “questa destra che fa la garantista con gli amici e la giustizialista con gli avversari”. E ora si ritrova a difendere Sala con questa destra che fa la “garantista” per il Partito Trasversale del Cemento. Il mantra è che non basta essere indagati per doversi dimettere. Sacrosanto: si leggono gli atti e si decide se la condotta del politico inquisito è difendibile o meno. E basta leggere gli atti – peraltro anticipati da anni di inchieste del Fatto – per sapere che Sala dovrebbe sloggiare (e da un pezzo) anche se non fosse indagato, per l’impressionante quadro di conflitti d’interessi, affari, malaffari e asservimenti della politica a interessi privati che sarebbero indecenti anche se non fossero reati. Come nel caso Toti, solo che allora Elly sfilò per farlo dimettere, mica gli telefonò vicinanza e solidarietà. È la “questione morale”, non penale, denunciata da Berlinguer a Scalfari del 1981. Ed è il macigno che ostacola qualunque campo largo o alleanza stabile del centrosinistra. Come può una forza legalitaria, sociale e ambientalista qual è il M5S, e per certi versi anche Avs, coabitare con un partito che quasi in ogni regione e metropoli ha messo su sistemi di potere come quello lombardo, ligure, toscano, emiliano, campano, pugliese, calabrese? Può anche deciderlo dal vertice, per i normali compromessi della politica. Ma gli elettori non lo seguono e non votano. La somma non fa il totale. E chi non capisce che Renzi (applauditissimo alla Festa dell’Unità perché difende il modello Sala della città per soli ricchi, perfetto emblema del renzismo), Calenda e altre zavorre fanno perdere più voti di quelli che portano, è il miglior puntello al governo Meloni.
L’alterco in Senato fra 5Stelle e dem parla da sé. La 5S Sironi ricorda le battaglie contro il Sistema Sala e il Salva-Milano di Salvini votato dal Pd. E la dem Malpezzi le si avventa contro accusandola di tradimento: “Se siamo alleati, non ci si comporta così”. Come se le alleanze (peraltro teoriche: a Milano il M5S è all’opposizione) fossero cosche fondate sull’omertà. Infatti Patuanelli la gela: “Se siamo alleati, dovreste chiedere a Sala di dimettersi”. O magari commissionare a un archistar un bel carcere verticale con l’ora d’aria in altura.
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