Come sull'orlo di un burrone con dietro l'acqua che avanza, il rumore della massa che sconvolge il panorama che si fa sempre più rombante. Ci siamo! Tra poche ore seppelliremo per sempre quella vaga idea di democrazia, già di per sé troppo tradita e squartata da intrighi e supponenze della precedente amministrazione; diremo addio al faro della libertà che, per allocchi, illuminava il cielo mondiale; colui che sta per arrivare trasformerà ogni cosa in macchiettismo, avanspettacolo, pasto per leoni da tastiera, tribale asservimento alla volontà di pochi scellerati, tutti miliardari, tutti euforici e dediti alla conquista del globo. Sta per arrivare un re con la sua corte di fregnaccioni, invasati, completamente estranei alla realtà.
Quei tre ad esempio che stan baciando sempre più la pantofola del biondastro, il primo un abitudinario consumatore di droga, uomo più ricco al mondo, capace di sbilanciare, di annichilire qualunque stato, qualunque multinazionale, l'amico Musk che tanto ha fatto in campagna elettorale, detentore di uno spaventoso potere mediatico (chi rimane su X è un colluso)
Il secondo, il dispensatore di pacchi, anch'egli ultramiliardario, ossequioso come non mai col suo sire, capace di silenziare giornali di proprietà che un tempo erano baluardo della Verità.
E poi il terzo, il Moccioso, proprietario dei più grandi social in circolazione, e per il quale sto meditando da qualche giorno di levarmi la polvere dai calzari.
Il terzetto e il loro vate sconvolgeranno le normali sinergie di questa biglia dispersa nel buio; non si potrà più esercitare diritti fino ad oggi sacrosanti, non si potrà sperare in un mondo migliore, perché questo, con l'apertura a nuove trivellazioni, sprofonderà irrimediabilmente verso una drammatica fine.
Nulla sarà come prima. E il prima resterà per sempre, in cuori normodotati, un rimpianto indelebile che solo il tempo scolorerà accompagnandolo verso l'evaporazione.
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