giovedì 15 maggio 2014

Parole intraducibili pregne di significato


Repubblica elenca una serie di parole intraducibili, in tante lingue del mondo che alcuni artisti hanno tentato di far comprendere attraverso disegni.

Ecco l'elenco:


Schadenfreude (tedesco), che significa "godere delle disgrazie altrui"
Tokka (finlandese): grande branco di renne
Won (coreano): difficoltà di qualcuno di rinunciare a un’illusione per affrontare la realtà
Chai-Pani (hindi): pagare qualcuno perché una pratica burocratica vada bene
Age-otori (giapponese): apparire peggiori dopo il taglio di capelli
Kyoikumama (giapponese): madre che assilla i figli affinché vadano bene a scuola
Culaccino (italiano): segno lasciato su un tavolo da un bicchiere bagnato
Ilunga (tshiluba, Africa centrale): persona che la prima volta perdona tutto, la seconda è tollerante, la terza no
Mamihlapinatapei (yaghan, linguaggio indigeno della Terra del Fuoco): gioco di sguardi tra due persone che si piacciono, ma hanno paura a prendere iniziativa
Utepils (norvegese): stare all’aperto in una giornata di sole bevendo una birra
Schilderwald (tedesco): strada così piena di cartelli che si finisce per perdersi
Gattara (italiano): donna, spesso anziana e sola, che si dedica ad accudire i gatti randagi
Wabi-Sabi (giapponese): accettare il ciclo naturale di crescita e invecchiamento
Iktsuarpok (inuit): il fastidio di aspettare qualcuno che è in ritardo
Papakata (maori delle Isole Cook): avere una gamba più corta dell’altra
Friolero (spagnolo): una persona particolarmente freddolosa
Hanyauku (Rukwangali, Namibia): il camminare in punta di piedi sulla sabbia calda
Waldeinsamkeit (tedesco): la sensazione di sentirsi sola in un bosco
Rire dans sa barbe (francese): ridere sommessamente sotto i baffi pensando a cose del passato
Tsundoku (giapponese): l’ atto di lasciare a metà un libro che si è comprato, ammucchiandolo in una pila di altrettanti libri non finiti
Prozvonit (ceco): fare uno squillo con il telefono, sperando che l’altro richiami e non ci faccia spendere soldi
Backpfeifengesicht (tedesco): una faccia da schiaffi
Shlimazl (yiddish): una persona sfortunata cronica
Aware (giapponese): la sensazioneagrodolce che si prova in un breve e fuggevole momento di grande bellezza
Komorebi (giapponese): quel particolare effetto della luce del sole quando filtra attraverso gli alberi
Tingo (pascuense, Isola di Pasqua): rubare gradualmente gli oggetti di un vicino chiedendoli in prestito e non restituendoli
Gökotta (svedese): svegliarsi all’alba con l'intenzione di uscire fuori per sentire il primo canto degli uccelli
Bakku-shan (giapponese): una ragazza bellissima da dietro, ma non da davanti
Pochemuchka (russo): persona che fa troppe domande
Fernweh (Tedesco): nostalgia per un posto in cui non si è mai stati

Dall'elenco ne scelgo alcune:  
Utelpils: 
in norvegese stare all'aperto in una giornata di sole bevendo birra. 
Utelpils ovvero Sbrago, Svacco, Godimento. 
Sono dentro ad un Utelpils! Bello! Suona bene! 

E il nipponico Wabi-Sabi ovvero l'accettazione della vita, del suo ciclo biologico? Bello anch'esso. E poi suona bene! 
"Caro devo andare dal chirurgo per farmi togliere queste cavolo di rughe e ingrossarmi un poco le labbra! Mi dai i soldini?"

"Ma cara!! Sii wabi-sabi per favore!!! Vuoi andare in giro con la bocca che sembra trattenere il moccio?!??! Wabi-sabi!!!

E il finlandese Tokka ossia grande branco di renne? 
Cazzo! Ero in macchina ed ho avuto un enorme tokka! Ho la macchina distrutta!!

E poi Hanyauku (Rukwangali, Namibia) ovvero il camminare in punta di piedi sulla sabbia calda, quasi onomatopeico! 
"Sono andato a farmi un utelpils da buon wabi-sabi che sono, ho sventato una tokka e mi sono fatto una hanyauku da paura!!

Uno dei migliori è Backpfeifengesicht (tedesco): una faccia da schiaffi! 
Suona benissimo! Avete visto il Nano Condannato? Che Backpfeifengesicht che è!!

Ma anche Iktsuarpok (inuit): il fastidio di aspettare qualcuno che è in ritardo non è da meno!
Caro scusa il ritardo! 
Iktsuarpok!!!




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