Salvini ritornato a casa dalla sciagurata trasferta di
Napoli (un grazie commosso al partito borbonico) è stato preso a calci in culo
anche dalla zia per non aver fatto i necessari vaccini richiesti dalle asl
padane in caso di spostamenti in meridione, dalla suocera che ferita per averlo
visto in quella nazione ha deciso di non preparargli più polenta e capriolo per
colazione ed infine dallo zio che poi è il responsabile del trasporto
dell'acqua sacra del Po a Venezia, il quale si è adirato perché Matteo non si è
cambiato completamente gli abiti una volta arrivato vicino a Bergamo, con il
rischio di portare virus sconosciuti nel Nord.
Alla fine al povero Salvini non è rimasto altro da
fare che rifugiarsi a casa Calderoli dove assieme, tra una gara di rutti ed una
partita al gioco "caccia al terun", hanno messo in campo nuove
strategie per risollevare la Lega, tra le quali pare vi sia il finto
ritrovamento nel giardino di Borghezio, di un libro sacro scritto da una
divinità nordica ancora da definire, libro che investirà di poteri
soprannaturali qualcuno a scelta tra Gipo Farassino, la cognata di Maroni e il
redento Pier Moscagiuro, diventato tra l'altro famoso produttore di gorgonzola,
grazie ai fondi che la stoica compagna Rosy Mauro è riuscita a portar via da
Roma Ladrona.
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