giovedì 29 febbraio 2024

L'Amaca

 

Una questione di donne
DI MICHELE SERRA
Il commento più stravagante alla sconfitta della destra in Sardegna è del ministro Lollobrigida, che fa notare, con fierezza, che “la prima donna presidente della Sardegna, così come la prima donna segretaria del Pd, hanno seguito l’esempio della prima donna presidente del Consiglio, che è Giorgia Meloni”. Come è evidente e come è noto, Todde e Schlein sarebbero ancora a casa a esercitarsi nel punto croce se non avessero colto al volo il varco aperto valorosamente da Giorgia, buttandocisi a capofitto e imitandola spudoratamente.
A sostegno del cognastro (cognato-ministro) va detto che la larga maggioranza dei commenti politici post-elettorali non brillano per acutezza o per profondità dell’analisi. Si tratta, in genere, di frasette estorte da qualche microfono e trasformate in ipse dixit, stante la famelica necessità mediatica di virgolettare anche le imprecazioni o gli sbadigli. Ma proprio questa costante minaccia di finire confezionati in qualche pastone, in qualche lancio d’agenzia, in qualche trafelato servizio di tigì, dovrebbe e potrebbe suggerire ai politici molta prudenza, o addirittura una sana astinenza. Va bene il bisogno di visibilità, ma spesso essere visibili, nonché udibili, può diventare imbarazzante.
Vero è che, se non aprissero bocca, poche ore dopo si leggerebbe sui più autorevoli siti e giornali che “X accusa il colpo e si è chiuso in un silenzio eloquente”, mentre magari X, allegrissimo, è a pesca con gli amici, con i quali chiacchiera di tutto, tranne di politica. Ma è un rischio da correre: almeno non ci si può rimproverare di avere collaborato con il carnefice buttando nel famoso tritacarne mediatico quattro parole a vanvera.

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