sabato 24 febbraio 2024

Già la scuola!

 

Un altro governo di incapaci va a sbattere sulla scuola
DI DANIELA RANIERI
Tutti i governi composti da incapaci vanno a sbattere sulla Scuola. È una legge, una delle poche rispettate in Italia, cui obbediscono scrupolosamente sia la destra sia la cosiddetta sinistra. Tutta l’imbecillità, la vanità, l’infantilismo e l’incultura dei governanti confluiscono nelle cosiddette riforme della Scuola, perché è uno degli ambiti della vita sociale in cui è possibile drenare fondi (come si fa nella Sanità pubblica senza problemi) e al contempo, ridicolmente, mettere del proprio dal punto di vista ideologico per creare la società di domani.
Il ministro del Made in Italy (comica intitolazione decisa dal governo patriottico e sovranista), Urso, e quello della cosiddetta Istruzione e del presunto Merito, Valditara, si sono inventati, insieme, il Liceo del Made in Italy, una specie di incubatrice della futura classe dirigente, anzi un “baluardo” per “valorizzare il talento italiano su scala internazionale” (Urso) e “valorizzare e promuovere le eccellenze italiane” (Valditara). Ben 92 nuovi istituti erano pronti ad accogliere i futuri ambasciatori del Parmigiano e della carne chianina, con un piano di studi simile a quello del Liceo delle Scienze umane, con un po’ più di Diritto e Economia, un po’ di Storia dell’Arte nel biennio e la riduzione delle ore per la seconda lingua straniera (vade retro!). Serviva, questo liceo? La risposta l’hanno data gli studenti, scegliendolo in 375 (su 468.750). È lo 0,08% del totale, col caso struggente di un (1) solo iscritto all’Istituto Munari di Crema, dove il preside voleva sorteggiare e deportare studenti dall’altro Liceo così da rimpinzare il pollaio di eccellenze (quanto zelo per compiacere i ministri), al che si sono ribellati i genitori. Povero Valditara: credeva che il nuovo liceo avrebbe “arricchito l’offerta della nostra scuola superiore, dando quelle risposte formative che il sistema Paese richiede”! A quanto pare il sistema Paese non richiede le risposte formative di Valditara, semmai servisse una prova che questi governanti non conoscono il mondo e il momento in cui viviamo: invece di fare un liceo di Geopolitica, si inventano l’equivalente della Scuola della guerra alla carne sintetica e alla farina di grilli di Lollobrigida.
A ben vedere, l’agire di Valditara è dentro un solco già tracciato e si basa sul losco equivoco per cui la scuola serve a immettere capitale umano nel “mondo del lavoro” (salari sotto la decenza, precarietà e sfruttamento), e non a formare cittadini consapevoli. Non a caso Valditara è stato relatore in Senato della riforma Gelmini (8 miliardi di tagli), un ministro che onorava Istruzione, Università e Ricerca asserendo l’esistenza di fantomatici tunnel per neutrini scavati tra l’Abruzzo e Ginevra. È il solco dell’“Alternanza scuola-lavoro” di Renzi, che ora si chiama “Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento” e sarebbe meglio chiamare “Alternanza scuola-schiavismo con probabile esito di morte”, visto che a causa di essa sono già morti 18 studenti e 300 mila si sono infortunati.
Tutto sotto le insegne dell’altra impostura che Meloni ha importato dal mondo di Renzi: il “merito”, trastullo preferito delle élite neo-liberiste per legittimare la disuguaglianza, la cattiva coscienza del darwinismo sociale di destra e pseudo-sinistra. Basta guardare il video di presentazione del liceo fallito: un po’ Open to meraviglia, un po’ brochure di albergo di lusso per americani creduloni, tutto “valorizzazione e promozione delle eccellenze italiane”, “tradizione e innovazione”, “scenari che han contribuito allo sviluppo del Made in Italy”… Fuffa, che infatti ha convinto solo 375 studenti. Semmai non fosse ancora chiaro che l’egemonia culturale non si impone dall’alto e, se non sei Giovanni Gentile, è meglio che togli le mani dalla Scuola perché ti fai male.
(La didattica del governo di destra: se gli studenti manifestano contro il massacro a Gaza, li fa manganellare dalla polizia).

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