venerdì 16 febbraio 2024

I pomposi nomi

 


Nomen Omen si dice, e nella vicenda, o meglio, nel merdone affiorante nei meandri sabaudi della potentissima famigliola principesca da decenni sinonimo di imprenditorialità, riservatezza, occulte manovre finanziarie, tutto sembra convergere nella oramai ripetitiva commedia all'italiana, dove i poveri, o i coglioni che dir si voglia, pagano salatamente i loro errori tributari o di dabbenaggine, mentre i riccastri, gli smisurati riccastri, le dinastie portate ad esempio dai media, molte volte assoggettati al cappio della dipendenza lavorativa, vedasi in questa vicenda Repubblica e la Stampa che ancor oggi non danno notizia delle perquisizioni a casa e ufficio John Elkann, riescono quasi sempre a sfangarsela grazie alla coorte dei cosiddetti avvocatoni, capaci di arzigogolare ogni delitto in nome e per conto della parcella. 

Come dimenticare infatti le scorribande del Tronchetto Provera che qualche hanno fa comprò Telecom per spolparla, vendendo palazzi a Pirelli, di sua proprietà, affittandone poi gli stessi a prezzi da paura? O la famiglia veneta per antonomasia che per risparmiare sulla manutenzione autostradale ha contribuito ad assassinare gente per bene sul ponte genovese Morandi? 

Siamo tanto rintronati al proposito da accettare subliminalmente il concetto che ad un ricco sia lecito socialmente trafugare capitali, riparandoli dai balzelli oramai destinati quasi interamente al ceto coglione dei dipendenti, in paradisi off shore - "perché tu non hai idea di quante tasse altrimenti dovrebbero pagare!"- che a veder bene questo modus operandi è frutto del sistema operante su questo sfortunato pianeta, dedito al lucro e guerrafondaio, agevolato da stati solo apparentemente democratici, in realtà soggiogati dalla grana e dall'accumulo di pochi per la disperazione di molti, basti pensare a quanto sarebbe semplice, se l'Onu fosse un organismo serio ed universale e non un inutile circo di pagliacci senza alcun potere di contrasto, emanare una legge comune decretante il dissolvimento di tutti quei kazzo di paradisi off shore, fatto questo al momento inconcepibile. 

Ma torniamo ai sabaudi: a leggere le notizie riguardanti il merdone agnellifero, al momento la finanza ha trovato mezzo miliardo off shore, un'inezia per loro signori, spiccano, tra l'altro i notai con i loro nomi altisonanti, tanto strani da escludere per essi, fin dalla nascita, carriere in catena di montaggio. 

Partiamo dal primo, implicato nella vicenda, per di più svizzero: Urs von Grunigen, che solo a nominarlo, l'ho già detto, m'aspetterei il nitrire del cavallo di frankesteinjunior memoria. Passiamo a questi in foto, perquisiti dalle fiamme gialle: Studio Notarile Francesco Pene Vidari - Monica Tardivo -  Giovanni Giunipero di Corteranzo... estikazzi! E' un postulato certo, ma secondo voi Giovanni Giunipero di Cortenanzo poteva lavorare al reparto verniciatura di Mirafiori?

Mentre aspetto con impazienza almeno un articoletto di Repubblica che qualche giorno fa parlava di censura sanremese, mi sorge spontaneo un altro quesito: cosa regaleranno John, Lapo e Ginevra alla "cara" Margherita per la festa della mamma? 

Vamos!     

Nessun commento:

Posta un commento