Sai che succede, è successo, risuccederà: questa routine oramai consolidata, un mese o poco più, e ci tocca andare al Pronto Soccorso, diventi giallo mannaggia, poi non mangi, non hai fame, ti vedo nervoso, maledici quel braccio inanimato, quella gamba che non ti sorregge, e tu sai e quanto mi trasmetti di voglia smaniosa di rivederla funzionare, sorreggendoti, non per camminare e andare chissà dove, solo per riagguantare l’indipendenza di andare in bagno da solo, un’azione che da quando me l’hai evidenziata la soppeso, la gusto, ne ricerco rivoli di beltà, veri come la tua voglia di riviverli. Dicevamo la routine, lo sbuffo per quei due, tre giorni trafitto da flebo, da esami, da quel piccolo intervento che ti permette nel mese seguente di vivacchiare, sprigionando però il meglio di te, l’apertura del tuo scrigno tanto prezioso da confondermi sempre quando lo ammiro. Sai però papà che la routine non è per sempre? Anch’io non lo sapevo, mi hanno informato: se quel qualcosa che spinge, continuerà a farlo arriveremo al punto che il tagliando non si potrà più fare, perché ci sono regole in natura che sovrastano sentimenti quale l’amore. Sono principi fondanti e perfezionanti la vita, la natura ha un suo compimento, c’è un appuntamento che nessuno riesce a procrastinare. Dico queste cose solo perché appunto me le stanno trasmettendo, e annuisco come un cretino, bleffando spudoratamente al riguardo. Non è vero un cazzo che le abbia fatte mie! Rifiuto ancora oggi che possa accadere il naturalmente normale, il ciclo biologico che s’immota, ne aborro solo il pensarvi, non me ne frega nulla di passare per fanciullesco o portatore insano di baggianate. Me ne frega meno che zero di quello che mi vorrebbero far credere, forse a giusta ragione per carità, frasi becere tipo “eh ma è arrivato ad una bella età” o “ci metterei la firma per arrivare alla sua età!” oppure “l’ho importante è che non soffra!”
Niente di tutto questo potrebbe attenuare la mancanza di te, nessuno quaggiù e forse lassù riuscirebbe a farmi sussultare d’emozione come quando ci incontriamo al mattino, con quel tuo sorriso sorgante, abbracciante tutto me stesso, che ci doni al di là di ogni dolore, sofferenza, inquietudine.
Niente e nessuno potrà sminuzzare questo legame, forse troppo forte, ma stupendamente bello! Combatti leone!
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