venerdì 28 giugno 2019

Anteposizioni



Questo cazzo di sistema da pochi fortemente voluto e forzatamente inculcato in tantissime teste acerbe e alloccanti, presenti ovunque, compreso forse la mia, girante attorno al nulla, perché è sul nulla che si basa e prospera; ha il volto di uno così, Lakshmi Mittal, il miliardone indiano dell'ArcerolMittal, la disumana abnorme multinazionale dell'acciaio a cui dell'ex Ilva di Taranto, acquistata in saldo, non solo non gli frega una beneamata minchia, tanto che è disposto anche a chiuderla in quanto nel sistema a cazzo cogitato e attualmente in auge, e che per rapidità di pensiero continuiamo a chiamare capitalismo, in realtà un'unione di forze malvagie che nella realtà si possono tranquillamente indicare come un sistema tecno-rapto-finanziario, è possibile possedere tutto, come a Monopoli, solo che in quel gioco gli altri partecipanti, se qualcuno prendesse tutte le vie più famose da Monte Napoleone in giù riempendole di alberghi, si romperebbero i coglioni abbandonandolo alla solitudine, invece nella realtà dicevamo uno come Mittal può arraffare tutta la produzione di acciaio e comprarsi la ex Ilva non tanto per farla funzionare, quanto per sottrarla a degli ipotetici avversari e, non contento, s'incazza pure se, come gli ha preannunciato questo governo, gli verrà tolta quella specie di immunità che lo tiene al riparo, assieme ai suoi adepti, da eventuali e sacrosante condanne, con relative soste in prigione senza passare dal Via. 
Quindi Mittal vorrebbe continuare ad agevolare la morte dei poveretti del quartiere tarantino Tamburi senza pagar pegno, senza dover loro nulla, se non l'occupazione, usata dallo stesso per farsi forte davanti alle richieste legittime di messa in sicurezza ambientale.

Ma in che cazzo di mondo viviamo? 

Qui è tutto stravolto: muoiono bimbi, proliferano i tumori ma in nome di quella cazzo di occupazione, in realtà schiavismo 2.0, tutto il resto risulta svilito, appassito, soffocato. 
Mittal protesta per la probabile revoca dell'immunità perché vorrebbe continuare a posticipare gli investimenti attenuanti le morti certe e certificate, contorniate da innumerevoli respiranti merda e quant'altro sbuffi da quelle cazzo di ciminiere, da quelle montagne di materiale pronto ad arricchire le già gigantesche tasche di questo magnante (non ho sbagliato: volevo sottolineare il fatto alla fin fine si magna, si magna) 
Ma in che cazzo di sistema siamo finiti, noi allocchi della generazione che si crede padrona del mondo mentre in mano ha soltanto uno smarth con cui viene controllata ed indirizzata verso un più lucroso e remunerativo shopping di merdaglia? 
Sono occorsi decenni di sceneggiate, di finta drammaturgia, di copioni usati scientemente, di rivalse, di ripicche, di sciacallaggi, di stampa amica e peripatetica, di messaggi subliminali, di concezioni e traguardi edulcorati, di fronzoli ed orpelli offerti come sostanze vitali per la massa, di mance, elargizioni, rimbotti, dichiarazioni alla "E' l'ora dei sacrifici per tutti", dei gianniagnelli trasformati in paladini, in blasoni della nuova nazione, di eroi in realtà fetecchie, di finti capitani d'industria celanti famelici denari pubblici, di prestiti mai più restituite alle scellerate banche, di signorotti sfoggianti l'osso di pollo in bocca, sfavillanti nel loro bisso ed issati mediaticamente a luminosi esempi da venerare come il ciccione in Korea, è bastato tutto questo per mortificare il Pensiero comune, le priorità sociali, il benessere, lo sviluppo di tutti i componenti questa nazione. Tutto stravolto, alienato, sconquassato. E poi ci dicono pure con non dobbiamo incazzarci, che dobbiamo permettere di vedere facce come queste che incarnano la presa per il culo continua ed estenuante di pochi, sui molti oramai rassegnati. 

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