venerdì 28 giugno 2019

Spiego


L’atto di disobbedienza civile è una forma di protesta di per sé ammirevole. Presuppone però una seria e perspicace organizzazione che continui, ampliandola, la battaglia che, in determinati momenti, può portare anche ad un moto rivoluzionario. Se delle persone, un partito, una città la perseguono, la devono applicare e necessariamente intraprendere sempre, ogniqualvolta vengano a mancare o ad alterarsi i doveri e soprattutto i diritti dei cittadini. Nella fattispecie il gesto della Capitana può essere annoverato tra queste forme di dissociazione sociale e conseguentemente diventare per alcuni ammirevole. Altra cosa è il sostegno dato a spot da parte di chi, e questa è già storia, ha pensato bene di nascondersi allorché in anni passati molti cittadini onesti furono depredati dei loro beni da ribaldi senza dignità, appioppando loro ninnoli prosciuganti conti correnti. L’appoggio a forme di disobbedienza civile quindi rischia di trasformarsi nell’ennesima farsa politica ad opera di un coacervo di idealismi impossibilitati a fondersi tra loro, vista la distanza abissale delle varie vedute sociali ivi contenute, i quali, ad intermittenza e per puro tornaconto elettorale, abusano di eventi per tentare un ritorno a galla, inconcepibile proprio per il suddetto appoggio a ticket; praticamente e per esemplificare il tutto, Orfini che con la bandierina si reca sul molo di Lampedusa per portare solidarietà alla cosiddetta Capitana, esemplifica completante quanto testé asserito.

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