Estikazzi! Questi buontemponi all’”armiamoci e lavorate” grazie ad un’illuminazione propria di chi destina tanto tempo al cogitare, se ne escono con una dichiarazione che indurrebbe ad agognare una nuova epoca di zolfanelli e di lampioni ad olio, tanto questa cazzo di centrale sta ad un golfo come il nostro già martoriato da scelte vomitevoli da Chiodo al Compagnone mai rimpianto.
E se ne escono rivestiti da quell’abusato ragionamento anteponente la salute al lavoro, la madre di tutte le cazzate con il suo apice all’Ilva di Taranto, che stravolge senno e alchimie tra occupazione e vita sociale dignitosa. Che sia trasformata in gas o marzapane o cherry non ha importanza: la centrale nel cuore della città va chiusa per sempre, per recuperare una dignità sociale mancante da troppo tempo, come Pitelli insegna.
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