mercoledì 19 giugno 2019

Normale



Non stupiscono affatto le dichiarazioni di Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, che ha criticato il famigerato, per molti, salario minimo, 9 euro lordi all'ora.

«Siamo contrari a una misura negativa per le imprese e soprattutto per gli stessi lavoratori, i cui salari sarebbero schiacciati sulla soglia minima e perderebbero, insieme alla libera contrattazione, tutti i vantaggi che ne derivano, uno per tutti la bilateralità con i benefici relativi."

Ineccepibili le sue parole, dall'alto del suo scranno, che assurgono a prova certa e sicura sullo stravolgimento in corso da decenni sulla moralità nel mondo del lavoro.
Anche il reddito di cittadinanza concorre a rendere nitido il concetto formatosi negli anni, prima con la spinta all'off shore di Al Tappone nell'Era del Puttanesimo, successivamente con la devastazione dei diritti acquisiti, vedi articolo 18, per mano dell'Ebetino nell'Era del Ballismo.
Il pensiero comune, la normalità è che sia lecito corrispondere mance al posto di salari, incazzandosi pure se lo stato elargisca somme di denaro per salvaguardare la dignità umana e il cui importo, guarda a volte le coincidenze, supera le retribuzioni "normali" dei numerosissimi signorotti italici.
Calpestando la normalità, la socialità, uno come Merletti non compie nessun scempio di pensiero. Sono gli altri, noi, che preferiamo acchetarci a disonorare le lotte del passato. Facendo godere molti.

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