domenica 4 settembre 2022

Gas Travagliato

 

Rovinati dalle magie
di Marco Travaglio
Non ci sono più parole, ma solo parolacce, per commentare l’insipienza di chi governa l’Europa e l’Italia sulle autosanzioni spacciate per dispetti a Putin. Come se non l’avessero già dato per fatto a giugno con trombe e trombette, ieri i giornaloni cinguettavano sul tetto europeo al prezzo del gas, che non è fatto neppure stavolta: i ministri Ue ne parleranno il 9 settembre. E mentre discutono su quanto pagare il gas russo, Gazprom ha chiuso “a tempo indefinito” il Nord Stream 1 che ce lo fornisce. Quindi la questione del prezzo che i compratori volevano imporre al venditore diventa lievemente secondaria, visto che il venditore non vende più (così il prezzo, decuplicato nell’ultimo anno, anziché scendere sale ancora). Però Rep è tutta eccitata perché l’Occidente “si ricompatta” con “mosse dirompenti“. E il Corriere si esalta per “la tenuta e la forza dei valori” occidentali e l’ennesima “dura batosta a Putin”. Che però non se n’è accorto, forse perché non legge i giornaloni. Tornano in mente le migliaia di articoli e interviste a politici ed “esperti”, i quali giuravano che dans l’espace d’un matin le astute sanzioni avrebbero portato la Russia al default, rovesciato Putin (sempreché non crepasse prima per una delle sue 80 malattie mortali), costretto l’armata russa alla resa e restituito a Zelensky l’intera Ucraina (Crimea inclusa).
Sembra ieri che Letta oracolava al Corriere: “Le sanzioni sono le più dure mai comminate… veramente devastanti… e in qualche giorno porteranno al collasso l’economia russa, che finirà in ginocchio. Gli effetti stanno già arrivando” (5.3). In qualche giorno, come no: dopo sei mesi, gli unici a rischiare il collasso sono Germania e Italia. Il 6.4 i portavoce di Draghi passavano una velina ai giornalisti, perché non lo aggredissero troppo in conferenza stampa: il Financial Times aveva scoperto che “è stato Draghi a prendere l’iniziativa contro la banca centrale russa con le sanzioni per congelare le riserve in valuta estera, cogliendo alla sprovvista Mosca e usando la sua magia con l’americana Yellen”. Una magia che avrebbe portato all’immediato default russo, poi purtroppo rinviato a data da destinarsi. “Le sanzioni sono un successo completo che non penalizza l’Italia”, giurò il mago Mario il 31.5: “Il momento di massimo impatto delle sanzioni sarà dall’estate”. Infatti stanno impattando un casino, ma contro l’Ue che si sanziona da sola. Il 21.6 l’oracolo di Città della Pieve vaticinò: “La strategia dell’Italia, in accordo con Ue e G7, si muove su due fronti: sosteniamo l’Ucraina e sanzioniamo la Russia perché cessi ostilità e accetti di sedersi al tavolo dei negoziati. Le sanzioni funzionano”. Parole sante, scolpite nell’Agenda Draghi. Praticamente la Smemoranda.

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