Qualcuno aiuti B., ha bisogno di un amico
L’ANALISI - Nelle apparizioni tv, cose depensate. Davanti alle sue parole perfino Vespa resta annichilito
Ma il Dottor Berlusconi Silvio – proprietario di uomini e anime, aziende, ville, villone, panfili, aeroplani, parchi, cavalli, forzieri di gemme preziose, mogli vere, mogli finte, bodyguard, avvocati, medici, commercialisti e 999 pupe archiviate in agenda – ce l’ha un amico che sia uno?
Uno che gli dica: fai il bravo, ritirati, passa una settimana di massaggi a Bermuda, fatti un sonno in Costa Smeralda, un volo tra le Ande innevate, un ricovero Detox in Normandia. Ma per favore interrompi il calvario delle tue apparizioni in pubblico, tra le plebi elettorali e televisive, dicendo cose depensate, come l’altra sera davanti a un Vespa Bruno annichilito che faceva pure finta di non vederti, di non sentirti, quando dicevi che “Putin voleva sostituire Zelensky con persone perbene”, come se il mattatoio Ucraina fosse il consiglio di amministrazione di una squadra di calcio in crisi. E dicevi che “le repubbliche del Donbass hanno chiesto aiuto a Putin e lui è stato spinto dalla popolazione e dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale”. Povero Putin. Povero Berlusconi.
Martedì scorso in piazza del Popolo, a Roma – direbbe l’amico – ti hanno trasportato di peso sul palco, ancorato davanti al microfono, dove hai detto “siamo amici dell’Europa e dell’America, ma non della Cina che è ancora comunista”, vibrando nella voce e aspettando l’applauso che non c’è stato, per poi essere accompagnato per mano da Tajani Antonio verso il retropalco, con una Ronzulli Licia a controllare che non andassi a sbattere sugli spigoli della Meloni che intanto avanzava per prendersi la scena e pure i tuoi voti.
Per non dire del favoloso disastro che hai combinato a Rete4, tre settimane fa, nella plaza di “Diritto Rovescio & Toros”, condotto da uno dei tanti che hai personalmente peggiorato, Del Debbio Paolo, un tempo figlio illuminato della Pontificia Università della Croce e che oggi mette in croce i più disgraziati, li blandisce, li aizza. E intanto se li mastica per il piacere delle casalinghe. Due ore di sudori freddi è durata quella finta intervista, tu completamente fuori controllo che ti perdevi in risposte chilometriche e prive di senso, il regista e i montatori in crisi isterica a forza di tagliare e rimontare. Persino la barzelletta, che in studio durava 9 minuti, l’hanno tagliata a meno di uno, ma lasciando intatta la tua migliore battuta della sera, l’unica purtroppo involontaria: “L’ultimo governo eletto dagli italiani è stato il mio, nel 2008”, con il pubblico dei social impazzito a chiederti “prima di Cristo o dopo?”.
E il mesto Del Debbio a farti da spalla, come ai vecchi tempi, quando ti teneva con deferenza il cappotto.
Stai per compiere 86 anni, direbbe un amico. L’hai passata liscia quando con la televisione commerciale hai rimbambito l’Italia. E con il partito personale l’hai incanaglita. Invece di fallire, sei diventato il più ricco. Goditi gli spiccioli e riposa. Magari prova con un libro. Magari non te lo ricordi, ma quasi tutte le case editrici sono tue.
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