lunedì 12 settembre 2022

Quello che ci meritiamo

 

Fassino in gondoeta
di Marco Travaglio
Totò sarebbe orgoglioso di Piero Fassino che, dopo una vita da torinese (sei legislature in Parlamento e una sindacatura), si riscopre veneto alla tenerà età di 72 anni. E passa dal Po alla Laguna, dalla Fiat alla gondoeta, da Gianduja ad Arlecchino. Nel film Sua Eccellenza si fermò a mangiare ambientato nel fascismo, Totò è un ladro che per una serie di equivoci si spaccia per il medico personale del Duce: il dottor Biagio Tanzarella di Cavarzere (Ve). E, per rendersi credibile (si fa per dire), inframmezza la sua parlata partenopea con una raffica di“ostrega”, “ciò”, “ela” e “lù”. A noi piace immaginare l’esangue Piero che segue le orme di Totò per mascherare la cadenza torinese nel mega-collegio col paracadute che il Pd gli ha assegnato: “Cerea madamin, ostrega, ela sta bin, ciò?”. “Monsù, cume anduma, ostrega, ciò? Ai pias la polenta e osei, a lù?”.
Il tweet inaugurale della sua campagna in gondoeta è memorabile: “Se eletto, il mio impegno prioritario sarà rappresentare ogni giorno in Parlamento la voce delle genti di Venezia, Treviso e Belluno”. Le “genti”: un termine così arcaico in bocca a un politico non si sentiva dai tempi di Costantino Nigra, che Fassino ebbe a conoscere in gioventù nel tardo Risorgimento. Ma nonno Piero, a dispetto dell’aspetto, è uno zuzzurellone che adora sorprendere e spiazzare. Infatti, dopo che il suo Pd svuotò le casse del Comune di Torino e cementificò la città con le Olimpiadi invernali 2006, si è subito affezionato a Milano-Cortina 2026. E ha twittato contro Grillo: “Definire ‘di cemento’ le Olimpiadi di Cortina 2026 quando invece sono una grande opportunità di crescita, sviluppo e lavoro, la dice lunga su quanto il M5S non sia in sintonia col Paese reale”. Il Paese reale, con cui lui è sintonizzatissimo, stravede per le colate di cemento e asfalto, anche per ricoprire le meraviglie naturali di Cortina. Dunque spese folli e cattedrali nel deserto -profetizza Fassino- regaleranno anche alla perla delle Dolomiti “un salto di qualità per la città… rendendo i Comuni e tutto il Veneto protagonisti dell’evento e già progettando il dopo Olimpiadi come leva di crescita per il futuri decenni”. Nonno Piero, com’è noto, è il Nostradamus dei tempi moderni. Le sue centurie sono ormai leggenda. “Se Grillo vuol fare politica, fondi un partito e vediamo quanti voti prende”. “Se Padellaro vuole scrivere ciò che vuole, fondi un giornale e vediamo chi lo legge”. “Se la Appendino vuol fare il sindaco, si candidi e vediamo quanti la votano”. Ora in Laguna si attende con una certa ansia la prima fassinata goldoniana. Tipo: “Se l’acqua alta pensa di tornare a Venezia, sappia che se la vedrà col Mose”. Potrebbe essere la volta che le celebri paratie si inabissano per non riemergere mai più.

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