Ogniqualvolta i cosiddetti "grandi" della Terra decidono d'incontrarsi, stavolta a Roma, mi viene in cervice la constatazione di come lorsignori stiano al loro ruolo in modalità clownesca, nel senso che lo spiegamento di forze, incredibile e becero, per proteggerli è il segnale inequivocabile della loro lontananza dalla realtà quotidiana. Diecimila persone delle forze dell'ordine dislocate nella zona romana dell'Eur; il sonnecchiante Joe, arrivato ieri sera, sarà accompagnato da 40, dicasi quaranta, mezzi ultramoderni; è stata creata una zona larga chilometri accanto al luogo dell'incontro ove nulla potrà transitare, compreso gli aerei.
Considerando il pericolo islamico, e anche su questo ve ne sarebbe da discutere, la domanda che mi pongo è la seguente: perché attorno a loro si è creata questa inavvicinabilità? Cosa li tiene forzatamente lontani dalle masse?
Credo che tutto sia accostabile a quella malsana idea di capitalismo, deviato, adulterato, che abbiamo lasciato che prendesse il sopravvento su altre ideologie più consone all'essere umano visto nella sua interezza e unicità. Ci siamo lasciati abbindolare, delegando a pochi il destino di tutti. Esempio eclatante è il problema enorme del clima che sta mutando: non gliene frega nulla a questi zotici inani, essi non sono altro che teneri araldi del pensiero imperante in ogni dove: produrre con minimi costi, leggasi stipendi da fame, per alzare il famigerato PIL che porta ricchezze inaudite al 10% degli attuali abitanti la sfera blu. Travolgendo diritti, divaricando sempre più la già di per se vergognosa scala sociale, abbattendo ogni frammezzo di proteste e polemiche per il fine comune, inconciliabile con le emergenze ambientali. Una strada destinata al dirupo, al dissolvimento di ogni buon proposito di comunanza d'intenti. Radunatevi pure, senza di noi, per parlare di fuffa per asini. Che siete voi tutti!
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