Una confusione velenosa
di Michele Serra
Valutando alcuni dei più vocianti oppositori del "complotto sanitario per imporre il nuovo ordine mondiale", la loro petulanza mediatica, la loro aggressività ideologica, il vero rischio è che questo dannato complotto diventi infine popolarissimo, pur di levarseli di torno.
Si paventa il giorno in cui la geometra di Narni, il casalingo di Voghera, diranno «signora mia, non se ne poteva più di questi invasati, io ho votato, sia alla Camera che al Senato, per Complotto Sanitario, così almeno torna un po’ di ordine». «Non me lo dica, geometra! Io domani mi faccio la sesta dose, così, tanto per festeggiare».
Non c’è svolta autoritaria che non prenda abbrivio dal caos. Si potrebbe dire che la democrazia è la capacità di contenere il conflitto (che è tutta salute) entro limiti accettabili, e soprattutto comprensibili.
Ma nel momento in cui non capisci più se il portuale No Vax si incazza perché è portuale o perché è No Vax, e se il capo ultras devasta la Cgil perché è fascista o perché è laziale, diventa difficile perfino leggere dentro il conflitto sociale. Lo sanno fare bene i sociologi, dovrebbero farlo i politici, ma la cosiddetta "gente comune", alla quale ci si appella con solenne encomio in ogni talkshow e comizio che si rispetti, è la prima vittima di una confusione velenosa, dentro alla quale il malessere sociale e il malanimo ideologico si scambiano continuamente il ruolo di causa ed effetto.
Il vero alleato di Nuovo Ordine Mondiale è Piccolo Disordine Locale. Nel mezzo, a barcamenarsi, quel fragile diaframma che chiamiamo democrazia.
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