Bianco, rosso e pappone
di Marco Travaglio
Al Tribunale di Siena gli avvocati di B., che da un anno allontanano l’amaro calice della sentenza Ruby-ter con certificati che lo danno morente per il Tribunale e sanissimo per il Quirinale, tentano di bloccare i giudici sull’uscio della Camera di consiglio con una ricusazione, certissimi della condanna, mentre i turboforzisti, da Zanettin a Gasparri, strillano al complotto contro il miglior candidato al Colle. Ma i giudici, più spiritosi, assolvono: il pianista delle cene eleganti Danilo Mariani mentì ai giudici negando i bunga-bunga, fu condannato per falsa testimonianza e ricevette 170mila euro, ma mica è corruzione: B. l’ha premiato per come suonava, non perché non cantava.
Appena scoperto di essere innocente a sua insaputa, B. annuncia che sta cercando un “federatore del centrodestra” e avvia il casting spulciando la rubrica telefonica, come Verdone in partenza per Cracovia a ferragosto. “Pronto Denis, siccome mi si è creata una situazione strana e mi si è liberato un posto di federatore… Ah, stai ai domiciliari per bancarotta… Vabbè, restiamo in contatto”. “Pronto Marcello, ti ricordi di me? Come sarebbe a dire che sono io che mi sono scordato di te, non ho testimoniato al tuo processo e ti sei fatto sette anni per mafia? Eddài, che sofistico… Vabbè, alla prossima”. “Pronto Cesare, chi non muore si rivede! Volevo proporti… ma no, che hai capito, non di comprarmi altri giudici: ormai mi assolvono pure gratis! No, era per fare il federatore… Non federale: fe-de-ra-to-re! Ah, dici che ti bastano i 7 anni e mezzo che ti sei beccato al posto mio? Ok, senza rancore”. “Pronto Paolo, fratellino, mi sei rimasto solo tu! Cerco un sostituto… ma no, non per finire in galera! Ora mi serve un federatore. Ah, dici che non saresti credibile, tipo come editore del Giornale? In effetti… Salutami Minzo”. “Pronto Nicole, come andiamo con l’igiene dentale? Ah ah, sono sempre forte, lo so. No, è che pensavo a una federatrice… Non reclutatrice: fe-de-ra-tri- ce! Ah, te la menano ancora con la nipote di Mubarak? Ma ormai se la son bevuta pure i giudici e in Parlamento mi scambiano di nuovo per uno statista… Che c’entra ora il mio culo flaccido? A loro mica l’ho fatto vedere… Vabbè, ci sentiamo”. “Pronto Ruby, sono Papi, allora sei poi diventata maggiorenne? Eh eh, buona questa. Te l’ho mai raccontata quella della mela? Ah, la sai a memoria… No, è che mi si è liberato un posto… non al bunga-bunga, magari, bei tempi… Voglio lasciare il centrodestra in buone mani ora che trasloco al Colle e sei l’unica incensurata che conosco… Mi han tradito pure la Mariastella, la Mara e Renatino… Ah, dici che fanno bene? Vabbè, se la metti così… Salutami tanto zio Hosni”. “Pronto, casa Renzi?”…
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