M'aggrotto sdegnosamente a sentire i pareri dei milioni di virologi italiani in merito al ritorno forzuto del Bastardo, non essendo medico e quindi in balia del parere degli altri. Cerco fari in questa notte malefica e, seguendo le disposizioni nautiche - una volta mi fecero vedere in video l'entrata del porto di Rotterdam con centinaia di puntini impazziti e mi spiegarono che il segreto stava nell'agire solo su una ed una sola nave, tralasciando le altre - e quindi ne ho scelto uno, solo uno, nella persona del professor Galli. Mi sono lockdawnato perfettamente rispetto agli altri, impermeabilizzato, insonorizzato, riesco a sorridere, ed è un grande premio celeste, nell'udire gnomi mediatici farfugliare gramigna solo per un modesto gettone di presenza. Sono d'accordissimo con il recente Dpcm del Premier Conte, a patto che arrivino veramente le risorse per chi dovrà subire l'ennesima serrata, perché credo che di questi tempi "assembramento" sia da evitare al pari di una chiacchierata con Porro o con la Chirico. Mi lavo le mani con una frequenza simile a quella che effettuerei se mi svegliassi misteriosamente dentro un ricettacolo alla casapound per intenderci, vivo monasticamente senza concedermi il piacere di una cena con amici ed i giorni sono molto simili al "Ricomincio da capo" con Bill Murray.
Lo faccio fondamentalmente perché sono un coniglio ed i racconti di mia moglie medico - distillati solo per un 10% - mi hanno insufflato quell'adeguata fobia utile a rendere difficile la vita al Bastardo ringalluzzito. E poi per gli altri, mia moglie (l’ha già preso al fronte dove opera e per fortuna in modo lieve) mia madre, mio fratello, i suoceri, gli amici, i colleghi etc come il prontuario di educazione civica imporrebbe. Ma ancora non riesco a digerire "Elli", si quei due, la strana coppia che mi sta tanto, troppo e forsennatamente sui coglioni.
Il primo, l'herpes del ragionamento, l'agghiaccio della ragione, il simposio dell'inettitudine, la personificazione dell'idiozia latente: anche ieri - non lo voglio neppure nominare per il massimo dispregio che gli riservo - ha riunito i suoi luogotenenti, pure governatori, intimandogli di attaccare a testa bassa sul Dpcm appena sfornato, con un'insensatezza, un bignami di rancore, di livore, di rosicamento unico nel suo genere. A lui e a quelli come lui non frega una mazza dei ventimila contagi al giorno, neppure il centinaio di morti pro die. No, il punto focale è sempre il solito, in condominio con Sora Cicoria: abbattere questo governo, agognando di subentrandovi loro, con le loro lucide idee, i buoni proponimenti in parte derivanti dal quel pelatone assassino di nefasta memoria.
Guardando Report, le due puntate le trovate su Rai Play, ci si accorge di come i metodi, oramai ancestrali, dell'Era del Puttanesimo non siano affatto terminati, che gli affaracci son vivi e vegeti, gli energumeni del satollismo pure.
E poi c'è l'altro quello dell'italiasemiviva, ieri era dato al 3,2% pochi decimali sopra all'incoronato prossimo sindaco di Roma, dice lui.
Ma ho fatto un voto al riguardo e non dirò nulla sulle ultime saltimbalcate. Tanto ormai, e per fortuna, non serve più a nulla parlarne.
Ed infine, visto il pandemico che è in noi, avrei un altro faro che volentieri dirigo verso quanti vorrebbero convincermi dell'inadeguatezza, della stoltezza, dell'insensatezza, del pregno d'errore ruotante attorno alle attuali e tragiche vicende: sono le ultime sei parole di una canzone del 1976 di tale Francesco Guccini, l'Avvelenata.
Besos!
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