giovedì 22 ottobre 2020

I Tromboni sfiatati

 

Sicuramente ve li ricordate, non dubito in merito: i Tromboni che inanellavano scempiaggini degne dei migliori maestri per quel rivolo di visibilità necessario al loro mantenimento psichico, peraltro molto instabile da lustri. Si, si! Proprio loro i difensori delle pseudo libertà, nel reale schiavitù consumistiche degenerate da anni di imbruttimento mediatico, invocanti le discoteche aperte, gli abbracci, le movide con le favolose apericene, già di per sé dal nome motivo di detenzione in centri riabilitativi in decorosi regimi rivoluzionari che di questi tempi a me piacciono tanto - e non mi frullate con discorsi democratici che da tempo immemore sto contemplando l'effetto che fa, visto che graniticamente il tecno-rapto-pluto-finanziario sistema che pochi eroi stan cercando di abbattere, si è abilmente mascherato con abiti di fasulla libertà di pensiero e, soprattutto, d'azione - e poi la Sardegna, la Sardegna oasi di divertimento da parte di chi vorrebbe farci credere dogmaticamente che solo in quei dorati, briatoriani, splendidi locali a portata di tasca di molti, ma pochi contandoci tutti, riccastri impomatati si degusti l'unico, sano e riconosciuto universalmente modo di trascorrere in gioia i momenti di svago - e qui parte il primo vaffanculo della giornata- ed infine lui, l'architrave della Fuffa, il Simposio dell'inettitudine, lo Smargiasso incardinatosi nelle nostre lande, il Barbuto Ozioso e nullapensantesenonfregnacce, sì, all'anagrafe Cazzaro Verde, con quella inanità conclamata, l'effluvio del vuoto a perdere, l'acclarata tenia del Pensiero utile, il Filosofo abile nell'abbattere quel poco di valido accatastato dal passato nel granaio comune. 

Ricordo con defecata i Facci, le Chirico, le matrone ingioiellate, i vassalli a gettone sperticarsi a cercar di convincere che quel fetido ed invisibile Bastardo smaniante di riprodursi dentro di noi scriteriatamente al punto molte volte di morirne assieme, altro non era che un ricordo, un mezzo per agevolare il predominio politico dell'attuale compagine maggioritaria, come Sora Cicoria da molto va cianciando. E noi creduloni della malora abbiamo tentennato, supportati da alcuni luminari di 'sta minchia, che andavano gorgogliando fetecchie annuncianti la sepoltura della palla infinitesimale grigiorossa con arpioni in dotazione per scassarci fisico e mente. 

Ed invece il virus è tornato, checché ne dicano gli imbecilli alla Montesano, ad accalappiare la salute di tanti di noi, a frastornarci gli umori, rendendo instabili le coscienze, ingigantendo fobie e tremori primordiali, portando il futuro in un piano sempre più instabile, scolorendo certezze e baluardi ritenuti da sempre compagni di viaggi immarcescibili.

Manca il cammeo, l'apoteosi vibrante sfinteri, no! Abbiamo anche quello: tornando al Cazzaro e al suo "volerci vedere chiaro per capire" riguardo al mini coprifuoco che il duo comico meneghino ha deciso di instaurare, quale buffetto al grave stato in cui è caduta Milano. Non voleva lo scellerato dare l'impressione di ledere quella libertà di cui sopra, quell'orgoglio menefreghista tipico degli Houdini dei 49milionidisoldinostri! Avrebbe voluto frenare, derapare, miniaturizzare quell'ordinanza dal terribile nome di Coprifuoco (sapevate che questo nome discende dal medioevo, quando nei paesi alla sera si chiudevano i portoni e si spegnevano i fuochi spargendogli sopra la cenere a "coprire il fuoco"), in verità minuscolo e probabilmente inefficace, perché Giovelogorro sbeffeggiante mascherine e comportamenti timorosi verso la pandemia, non voleva acconsentire di piegar il capo alla tragedia, ai numeri tramortenti, all'agghiaccio dei defunti in aumento. 

Persino Fontana, il suo araldo sconsideratamente portato al Governatorato lombardo, lo ha sfanculato, riducendolo a gnomo inefficace. Ed è questa l'unica positività che molto c'aggrada.         

Nessun commento:

Posta un commento