sabato 10 ottobre 2020

53 e non sentirli ahimè più!


Ieri erano 53 anni. Un grande uomo e il suo pensiero che non tramonterà mai anche se, purtroppo, sono idee che ci siamo lasciati allontanare, barattandole con ninnoli e adiposi stordimenti mediatici di chi temeva che divampassero, si proprio loro: i feudali di questo sistema tecno-rapto-pluto-finanziario.

Ai miei bambini

Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto

Se mai leggerete questa lettera, sarà perché non sono più con voi. Non vi ricorderete quasi più di me, e i più piccoli non mi ricorderanno affatto.

Vostro padre è stato un uomo che si è comportato secondo il suo credo, ed è stato pienamente fedele alle sue convinzioni.

Crescete da bravi rivoluzionari. Studiate tanto e imparate a usare la tecnologia, che ci permette di dominare la natura. Ricordatevi che la rivoluzione è quello che conta, e che ognuno di noi, da solo, non conta niente.

Ma più di ogni cosa, imparate a sentire profondamente tutte le ingiustizie compiute contro chiunque, in qualunque posto al mondo. Questa è la qualità più importante di un rivoluzionario.

Per sempre, bambini miei. Spero comunque di rivedervi.

Un grosso bacio e un grande abbraccio,

Papà




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