C'è qualcosa di obnubilato che ruota attorno alla Famigliola Telepass che pochi giornali portano alla ribalta, vuoi per piaggeria o per interesse, visto le molteplici campagne pubblicitarie profuse sui cosiddetti Giornaloni - che poi a pensarci bene che senso ha reclamizzare l'autostrada visto che uno non può sceglierne un'altra a prezzo inferiore - vedasi Repubblica dei riccastri sabaudi.
Anzitutto Aspi (Autostrade) modifica il suo tasso interno di rendimento lordo (Tir), probabilmente perché in affanno, portandolo dal 10,21% comunicato dopo la tragedia del ponte Morandi, cercando quindi di comunicare a noi utenti "non vi state a credere con le autostrade non ci si guadagna una mazza", al 13,71% come comunicato recentemente ad Art (Autorità di Regolazione dei Trasporti)
Art scudiscia Aspi nella relazione con queste glaciali parole:
“Da stime elaborate dagli uffici dell’Autorità, risulterebbe un Tir (Tasso interno di rendimento) degli azionisti superiore al 40% e, contestualmente, alcune criticità circa gli indici annuali relativi alla sostenibilità del debito. In particolare (…) si rileva che: la politica adottata dal concessionario per la distribuzione dei dividendi fa registrare ingenti tassi di rendimento per gli azionisti e un continuo ricorso all’indebitamento, che ammonta a oltre 16 miliardi di euro tra il 2020 e il 2038, (…) apparentemente finalizzato ad assicurare l’erogazione dei dividendi (…) piuttosto che il rafforzamento patrimoniale della società”.
Quindi i Signori del Casello continuano imperterriti a dividersi dividendi alla faccia nostra ed a indebitare Aspi.
Beeep! Levateceli di torno per favore e cercate di recuperare parte del colossale malloppo!
Beep!
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