Non mi passa per la cabeza commentare cadute altrui, ci mancherebbe! M'incazzo però, e molto, nel leggere la storia della diciottenne Maria Grazia, di Amelia, morta probabilmente dopo un'overdose. M'incazzo nel leggere la storia, di come abbia ricevuto, pare, il regalo di compleanno dal suo compagno, che personalmente reputo un bastardo della peggior specie. Si, apparentemente, aspettiamo naturalmente l'inchiesta, questo pusillanime sociale ha pensato bene di festeggiare il giorno dell'entrata nell'età maggiorenne di Maria Grazia con una bella dose di eroina spartita a metà! Ma vaffanculo ominide! Hai voglia di spiegarci che Maria Grazia era determinata a provare il viaggio, hai voglia di comunicarci che se non l'avesse fatto con te l'avrebbe fatto con un altro! Resti un uomo di merda, un rifiuto sociale da estirpare.
Scusate se mi sono fatto prendere la mano, ma il pensiero che una diciottenne che le cronache descrivono come una giovane volenterosa, amante della compagnia, possa contemplare nel suo futuro il disperdersi nella sofferenza della dipendenza, senza che la vicinanza di quel tossicodipendente spacciatosi per suo compagno non si sia fatta sentire, convincendola che dai, in fondo cosa vuoi che sia un bel buco coi fiocchi?
Notizie come questa stordiscono e badate bene, nessuno, neppure io ci mancherebbe, si permette di giudicare, perché gli errori, le uscite di testa, le desolazioni sono sempre lì pronte per aggredirci nel momento in cui deponiamo le armi della volontà, della dignità di umani. Nessuno, proprio nessuno deve sentirsi migliore di Maria Grazia, né migliore, arrivato, salvo, scegliete voi la posizione.
Quello che stride è il sentore che quella vicinanza abbia ahimè contribuito a far abbracciare la morte ad una giovane con la vita davanti. Questo si è sarebbe imperdonabile!
Ciao Maria Grazia, riposa in pace lontano finalmente dagli sciacalli!
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