domenica 5 novembre 2017

Una moda


No, non riesco a starci dietro! Sono sbattuto dai flutti in ogni dove, disorientato e soprattutto senza un adeguato aggiornamento, un correre sull'onda dei tempi, disarcionato da questa folle corsa alla novità. E allora ecco che all'uscita da un cinema scopro, come le estremità di una signora abbiano acquisito una moda per quest'inverno: le ciabatte col pelo per piedi femminili! 
E io sciocco che guardavo la donzella con un misto di partecipazione alla sua, per me scontata, impossibilità ad indossare scarpe autunnali normali, se per normali s'intende il fatto che in autunno, se pur caldo, le temperature scendono e potrebbe pure piovere, per chissà quale allergia, o malattia cutanea importante da curare non potendo introdurre le estremità al chiuso opprimente di uno stivale o di uno scarponcino. 
Che babbeo ignorante! E' la moda, cribbio, di quest'anno: indossi maglie, maglioni e pantaloni o gonne di lana? Bravo! Ma ai piedi dovrai indossare delle ciabatte nere con il pelo! 
Due cosucce: possibile che nessuno delle tante giovani e meno giovani intellettualmente normodotate, lettrici ed amanti di cultura, di innovazioni tecnologiche, adoranti lo stare in società, frequentando salotti, bar faraonici, ristoranti alla moda, si sia alzata dal gregge urlando "le ciabatte con il pelo d'inverno, te le metti tu, idiota?"
Dico, ma stiamo scherzando? 
Esistono delle norme naturali e climatiche che impediscono, a queste latitudini, di scoprirsi estremità variegate. E' un dato di fatto. Nella testa insana di chi impone riti e vestiari in nome e per conto di un lucro faraonico a discapito della libertà di molti, certe idiozie dovrebbero essere sfanculate dalla maggioranza dei devoti. 
Ma come diavolo si possa accettare diktat demenziali, pensati e inoculati mediaticamente in cervici predisposte a tanto, resta un mistero. 
Colpisce la nonchalance con cui poverette camminano per strada calzando quel che  nacque per la casa, quale simbolo di sbragamento totale per una soffice e paciosa permanenza tra le mura domestiche. 
A volte mi scappa di dirlo, come ora: la libertà dell'individuo non passa certamente dalle scelte di altri e, soprattutto, il dover sottostare a subdole imposizioni, svilisce il significato di bello, ammesso che ancora si riesca a vederlo, gustandone l'unicità, attorno a noi. 
Pelo o non pelo che sia. 

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