martedì 7 novembre 2017

Ribrezzo



Questo è un collage preso dal sito Dagospia, in cui si evincono volti notissimi impelagati nel nuovo scandalo Paradise Papers, quello dei soldi portati in paradisi off shore da personaggi famosi. Appare evidente la recita continua di tali individui, collassati umanamente da troppa ingordigia e, a differenza dei tanti che continuano imperterriti nel malaffare evitando però di comparire in attività benefiche, tendenti all'acapparramento insulso di like, con sceneggiate della malora, come appunto le foto testimoniano. 
Ribrezzo e disgusto salgono dall'animo nel vederli affaccendanti con la povertà, con il disagio, con il sogno della lotta per l'uguaglianza a puro scoop commerciale. 
L'attività benefica, mascherata, rende tanto e soprattutto in popolarità per chi, poveretto, desidera costantemente essere sopra un piedistallo di buonismo, abbracciante un'etichetta d'impegno per gli altri che consenta loro di continuare nella ricerca di una ricchezza sempre più enorme, soddisfacente ego deviati ed instabili. 
Dove l'ugola non arriva, ci pensa l'effimera e mercificata bontà ad uso di media e di cuori imbambolati da accordi musicali che furono, e che non tornano più. 
Per la regnante un capitolo a parte: pur comprendendo la pochezza di una vita spesa dietro a riverenze giunte inspiegabilmente sino ad oggi dalla storia e oramai decisamente bislacche, e a un simbolismo ultrasecolare pregnante il potere e la sua stabilità,  la nausea, scaturente dall'insano gesto occultante ricchezze senza valore, visto gli enormi possedimenti, rivela l'ineluttabilità di una sconfitta storica dettata dalla ricerca spasmodica di certezze, di ripari svianti la consapevolezza di una fine comune a tutti gli altri umani, la "livella" del grandissimo Totò, raggiunge apici, vette particolarmente tristi. 
Se l'aureo casato si è abbassato sino a codesti livelli, la conseguente pochezza e impalpabilità del regno rende pienamente l'idea del traghetto rombante e mediatico, senza nessuna rotta, su cui tanti son saliti e saliranno, desiderosi di non scendervi più, per proseguire nell'effimera chimera di rimanere perpetuamente sulla tolda di comando dell'esclusivo natante, in realtà fermo da tempo immemore in un desolante bacino di carenaggio, per lavori perpetui ed inconcludenti, ricercanti il settario divario differenziante la razza umana, sale e ragione di vita per individui di tal blasone.      

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