venerdì 24 ottobre 2025

Turnazione


 

Conoscendo oramai le mosse e da un pò di tempo tralasciato dai loro giochetti controllanti lo status di sobrietà mentale, ieri nel meriggio, dopo essersi riuniti nel quotidiano meeting “a chi rompiamo oggi gli zebedei”, Giove Pluvio ed Eolo non hanno avuto dubbi: era il mio turno che placidamente, supportato dall’audilibro dei Fratelli Karamanzov, stavo per scendere dal treno alla stazione di Migliarina, e a supporto di quanto appena asserito mi è parso pure di aver udito “eccolo è lui!”

Infatti appena sceso un ciclone si è abbattuto attorno a me, con l’acqua che subitaneamente è scesa per la canala delle terga, l’ombrello un inutile soprammobile che Mary Poppins avrebbe usato solo dopo sei pinte di cervogia, il vento di Eolo che squassava oltre la minkia anche le strutture della stazione, e io, sempre eroico più del Capitano Achab in questi frangenti, dopo averlo adocchiato, mi sono rifugiato dentro ad un taxi, il cui conducente, sognando mete lontane da estasi tassametro, dopo aver smorfiato per l’indecente destinazione, a non più di due chilometri, mi ci ha condotto forzatamente con una voglia accostabile a quella di un normodotato che per sbaglio finisce ad un comizio di Vannacci, rimanendo silente e muto più di un padre certosino il Venerdì Santo, chiedendomi, appena fermatosi, appena otto euro per il trasporto, che non avrei speso neppure se l’avessi percorso con una Bugatti scarburata. E appena sceso dal mezzo ecco la classica bonaccia post scherzetto, senza pioggia o alito di vento, a suggellare la certezza che a questo giro toccasse a me, e questa convinzione nel contempo ha agevolato la speranza che la turnazione sia divenuta più corposa e che almeno per un mese i due dei giocherelloni rivolgano lo sguardo altrove, verso altri lidi, esentando al solito ricchi e sonnacchiosi opulenti, vaccinati dalla Krana, autentico antidoto per ogni tipo di prolasso.

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