sabato 18 ottobre 2025

L'Amaca

 

Il fantasma della libertà
di Michele Serra
Azzardo un pronostico (avvertenza: li sbaglio quasi tutti, per fortuna). Trump riuscirà a mettersi d’accordo con Putin a scapito dell’Ucraina, che dovrà cedere pezzi del suo territorio, e a scapito dell’Europa, che entrambi gli autocrati disprezzano perché imbelle e parolaia. L’accordo si farà perché la tendenza vincente, giunti a un quarto del nuovo secolo, è: più sicurezza, meno libertà. Più precisamente: acquistare sicurezza vendendo libertà.
Così è accaduto a Gaza, laddove l’autodeterminazione dei palestinesi è stato l’ultimo, ma proprio l’ultimo argomento della trattativa: se ne parlerà se e quando uno Stato di Palestina non rappresenterà più un pericolo o anche solo un fastidio per Israele, dunque probabilmente mai. Le libertà, così come i diritti umani, così come i famosi princìpi che stanno scritti su carte sempre meno lette (è anche questo un caso di crisi della lettura) sono sempre più sullo sfondo. In primo piano le armi, la tecnologia e i soldi, così come ha sottolineato Trump, con la sua impareggiabile boria, parlando alla Knesset.
Si dirà che la pace è sempre stata imposta con la forza e dunque dal più forte. Giusto. Ma è accaduto, a volte, che la pace fosse imposta anche dal più giusto, e il clima seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu un clima di liberazione condivisa, e di rinascita impetuosa di libertà multiformi: politiche, culturali, psicologiche. Qui si parla, schiettamente, senza fronzoli, di mettere in riga il mondo attorno al pugno atomico di americani e russi, e al pugno tecnologico di una ristretta oligarchia multinazionale. E tutto il resto è noia.

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