La confusione sotto il sole
di Michele Serra
Lo stragista di Magdeburgo non è un islamista, tutt’altro: è un immigrato saudita bene integrato, diventato islamofobo e filonazista, oltre che supporter di Elon Musk (le due cose, purtroppo, non sono in contraddizione). All’opposto, il nuovo capo della Siria è un combattente jihadista, ufficialmente classificato terrorista, che parla e agisce (speriamo sia tutto vero) come un interlocutore equilibrato della comunità internazionale e un convinto fautore dell’unità politica e culturale del suo Paese.
C’è davvero molta confusione sotto il sole, e nella confusione non può che aumentare il tasso di pazzia e di instabilità che mescola le carte della storia. Ma merita una piccola riflessione il doppio, clamoroso ossimoro dell’arabo integrato che diventa stragista, e del leader jihadista che diventa “un interlocutore”. Qualcosa ci dice che non è possibile classificare in modo rigido (e un poco questurino) la moltitudine dei movimenti e delle ideologie che sconquassano il mondo. Se il bravo arabo integrato uccide, e il cattivo arabo ribelle tende la mano, viene spontaneo chiedersi se la nostra classificazione di quel mondo non sia lacunosa, schematica e pregiudizievole.
Ma poi, e forse soprattutto: contano anche le persone, una per una, la loro indole, la loro psicologia e la loro storia. Così come i “bravi ragazzi” possono diventare femminicidi, il “bravo immigrato” può diventare stragista, e un generale jihadista può sedere a un tavolo di pace. Niente è già scritto. Tutto può ancora accadere. E questa, a pensarci bene, è una buona notizia.
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