Crosetto e gli “infami”: il potere messo a nudo in poche parole
DI DANIELA RANIERI
L’arroganza, di solito, nei potenti si accompagna alla debolezza. O meglio: alla consapevolezza dell’impotenza. Chiaro esempio di ciò, l’uso di Meloni e dei suoi sottoposti di querelare (in sede civile, per fare un po’ di soldini) giornalisti e scrittori critici (non certo una caratteristica dei – si fa per dire – post-fascisti: questo giornale si sta ancora difendendo da decine di querele intentate dal Renzi senatore o presidente del Consiglio).
Ma c’è una speciale suscettibilità del potente quando viene colto in fallo nella sua cattiva coscienza: l’altro giorno il ministro della Guerra Crosetto, dopo aver postato su X una foto delle sue vacanze in montagna (“Finalmente a casa”), s’è visto rispondere da un signore: “Sarebbe opportuno che pensasse anche a chi, grazie alle vostre armi, una casa non l’ha più, una famiglia non l’ha più. Quando chiedete più tasse, usatele per fare del bene e non distruggere il SSN”. Impeccabile. Praticamente un editoriale, senza un insulto, oggettivo, informato. Crosetto, con grande senso delle istituzioni, risponde così all’utente, che non è un troll e si firma con nome e cognome: “Non so se lei sia più infame o ignorante. Ciò detto anche una persona squallida come lei merita di passare un Buon Natale: auguri”. A un altro, ugualmente civilissimo, dà dello “sfigato” e del rosicone, sottintendendo che lui, il riccone, è in vacanza sui monti mentre il poveretto sbava davanti alle foto delle vacanze di lorsignori; a un altro dice di stare “a cuccia”.
È infame il dissenso, in questa cosiddetta democrazia. Non è infame, invece, che almeno 130 giornalisti (secondo Reporters Sans Frontières) siano stati uccisi dall’esercito israeliano perché raccontavano la verità; che 4 neonati a Gaza siano morti di freddo a Natale; che i complici occidentali di Netanyahu presenti alla riapertura di Notre-Dame trasformata in un centro commerciale continuino a foraggiare materialmente e a sostenere moralmente il genocidio dei palestinesi (piano con le parole: i sionisti messianici potrebbero offendersi, mentre sparano in testa ai bambini), buffonata ipocrita che di cristiano non aveva nulla se non la scocca kitsch e alla quale infatti Papa Francesco ha rifiutato di presenziare.
I complici degli aguzzini si adontano e danno di matto, esibendosi in insulti da bulli da bar, se persino un comune e civile cittadino li mette a nudo nella loro miseria.
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