Tomo tomo Chicchio chicchio
di Marco Travaglio
Ai mille misteri dell’universo se ne aggiungono due: perché mai Elly Schlein paghi qualcuno per consigliarla di vestirsi così; e con quale microscopio i Fioroni, Marcucci e Borghi appena fuggiti dal “nuovo” Pd vi abbiano intravisto tracce di “massimalismo”. La nuova Anna Kuliscioff s’è finora concessa in tre interviste: non a Terza Internazionale o Lotta comunista, ma a Stasera c’è Cattelan, Che tempo che fa e Vogue Italia. Il che, oltre agli operai delle catene di montaggio, ha elettrizzato le più note testate indie: Rep e Corriere. Rep esalta le “scelte non casuali per la casual chic Elly”, “le pose in trench… lo stesso indossato tra i partigiani come punto di congiunzione tra i due mondi”, ma soprattutto “la novità estetica e (quindi) politica: ‘In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio’. Una personal shopper che le ha consigliato tonalità e l’addio all’eskimo”. Quindi non indossa la prima cosa che capita: c’è tutto uno studio, dietro. E l’armocromista-personal shopper, tomo tomo Chicchio Chicchio, si fa pure pagare: “140 euro l’ora più Iva per il lavoro sui colori; sullo shopping saliamo a 300; per il guardaroba dipende. Con Elly ho un forfait”. Il Corriere nota il “tono estremamente informale”. Tipo “evitare il rischio burnout”, l’“outing” come “forma di violenza” (la fidanzata fotografata da un paparazzo), lo slogan “Love is love” (“Life is life” e “Sanremo è Sanremo” erano già presi). Il segreto è “entrare in connessione con le persone che vogliamo rappresentare con un linguaggio inclusivo che si rivolga a tutti e a tutte”. Una nettezza già mostrata sull’inceneritore: “Non è sul terreno delle scelte già fatte che si misura quello che noi proviamo a costruire a partire dalla piattaforma congressuale che vuole fortemente mettere al centro i temi della diciamo emergenza climatica, di come ci liberiamo dalla dipendenza delle fonti fossili, di come investire maggiormente sull’ economia circolare e sull’efficientamento energetico sulle rinnovabili per una strategia complessiva, una visione complessiva”.
Chissà quando Borghi e gli altri buontemponi che si fanno chiamare “cattolici” e “riformisti” l’hanno vista mangiare preti o incendiare chiese; e dove han colto nel Pd la “mutazione genetica massimalista, figlia della cancel culture”. Qui l’unica cancellazione è quella dell’eskimo a favore – Chicchio dixit – del “trench di taglio sartoriale”. Ma a ben vedere il massimalismo affiora in questo passaggio: “Io provo a rimanere sempre in contatto con me stessa, ad ascoltarmi, a capire quando sto tirando troppo, a difendere alcuni spazi”. Esplicita citazione della tipa di Moretti in Ecce Bombo: “Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose…”. Poi dice che uno si butta a destra.
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