mercoledì 4 ottobre 2017

Nello scazzeggio


Viene in mente quella barzelletta datata, in cui un poveretto partecipante ad un trenino orgia al buio, ogni tanto urlava "Organizziamoci, organizziamoci!" e ogniqualvolta, accesa la luce i partecipanti incuriositi si chiedevano chi fosse l'urlatore quasi piagnucolante, non ricevettero risposta sino alla volta in cui saltò fuori un uomo piccolo che, quasi scusandosi disse "sono io che urlo Organizziamoci! Perché mi tocca sempre fare la locomotiva!"
Organizziamoci è anche la parola d'ordine regnante in una giornata di scazzeggio reale, costellata dal nulla che, improvvisamente, diventa parossismo, puntellato da idee per lo più malsane che formicolano nella beltà del tempo libero, costruendo impegni simili a castelli di carta, nuocenti all'ortodossia imperante, quella dello scialacquio del tempo. 
E' capitato e capiterà ogni qualvolta la strada del dì riservato allo stravaccamento, inizia. 
Prendo martedì scorso, giornata di ferie per aspettare un tecnico del riscaldamento: sveglia al solito anticipante l'alba, lettura dei giornali, doccia, uscita per caffè al solito bar. Rientro, altra lettura, arrivo del tecnico, sua uscita, inizio del bivacco spirituale: computer con abnorme navigata senza meta, di sito in sito, con evidenziazione di notizie, informazioni utili, scoperta di siti da memorizzare andanti a corroborare l'infinita lista così corposa da non essere più utile, come portarsi dietro come agenda telefonica l'elenco di tutti gli abbonati cittadini, e la navigata è stata così sontuosa che ad un certo punto entrato in un sito per daltonici, mi son sentito dire "e lei che ci fa qui?" Scherzo, naturalmente. 
   
Arrivati a mezzogiorno ecco accendersi il primo desiderio materializzatosi con l'idea di andare a fare un giro a Mediaworld, magicamente mutato in impegno, con tanto di invadente sollecitudine mentale a recarvisi urgentemente, con la voluttà tipica di chi si accorgesse di avervi dimenticato sul bancone, il bancomat con incollato il pin.
"Ma a far cosa?" suggerisce la parte sana della psiche. "Devo comprare una webcam" con lo slancio simile ad aver scoperto un alieno nello stanzino. 
Assecondando questo desiderio occulto mi ci sono recato, girovagando tra gli scaffali con gli occhi fuori dalle orbite, convinto di dover acquistare un frullino, un phon tecnico per parrucchieri professionisti, pur essendo quasi calvo, un iphone, un i-watch, due televisori, la hit di Gigi D'Alessio e una Gopro, e solo grazie ad una divina illuminazione con S.Girolamo omelicamente impegnato a raffreddarmi i bollenti spiriti consumistici, ho desistito dall'incauto approvvigionamento. Il miracolo si è manifestato allorché, lasciando il negozio, mi sono reso conto di esservi uscito a mani vuote, tra la costernazione generale delle cassiere che, attonite ed ingrigite, hanno assistito alla scena. 
Giro d'onore nel megastore, caffè, paglia e via a casa, tra le braccia di Morfeo per una pennica da manuale. 
Al risveglio altre fittizie necessità hanno ri-obnubilato la cervice, ansandomi oltre il dovuto: leggere un libro, fare qualcosa al pc, guardare una serie interrotta da troppo tempo, sfogliare una rivista oramai ingiallita, mettere in ordine un cassetto dove sospetto vi sia la presenza di animali non ancora classificati.
Organizziamoci! mi veniva da urlare, mentre il tempo passava e il piacere svaniva. 
Solo dopo cena, sfinito dalla disorganizzazione, mi sono accostato al divano, molto alterato per la solita e sgraziata sdraitata sguaiata. 
Al risveglio, verso l'una di notte, senza meta né orientamento, mentre mi avviavo al letto, ho capito che anche uno scazzeggio reale apparentemente placido ed appagante, necessita di una minima ma basilare organizzazione. Organizzare il nulla... mumble mumble...Buona idea, per la prossima volta!   
    

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