sabato 21 ottobre 2017

Crudeltà negli smartphone


Tra una ricezione e l'altra, arrivano video incredibili da ogni dove. Riesco a tenerli a bada solo perché partecipo a poche chat. Vedo immagini allucinanti e mi domando come e dove vivano le protagoniste hot di filmati spudoratamente porno. Cancello, a volte rido, ma m'intristisco, non per puritanesimo, bensì su quelle giovani, ridotte squallidamente ad un ruolo difficilmente non scatenante nel futuro, irte problematiche di ogni genere. 
Inutile filosofare e raccontar menzogna: nelle chat che frequento di "uozzap" il sesso è sempre al primo posto, i video rigirati tra maschietti, non conosco i temi delle signore, hanno a volte la caratteristica dell'incredibile volgente, personalmente, al triste. 
Uno degli ultimi, cancellato immediatamente, senza neppure averlo visionato appieno, per rispetto a dei minorenni figli dell'attrice, chiamiamola così, è quello girato da una giovane madre che per sbaglio lo ha postato, per inqualificabile errore, nella chat della scuola frequentata dai suoi due ragazzi e non a quella di chissà chi.
Chi lo ha girato ad altri, per evidenziarne gaudentemente la gravità, ha ben pensato di aggiungerci la foto ritraente la protagonista con la prole.
Lo ammetto, mi sono rattristato oltremodo, pensando a quei due sbarbatelli divenuti improvvisamente vittime di questa rincorsa furente e fustigante verso uno squallore forse senza fine. 
Nauseato ed incazzato, furibondo con questa moda deprimente di postare se stessi in modalità luci rosse, di teletrasportarsi in mutande, in muscolosità, evidenziando parti intime per chissà cosa, per dove andare a parare, incuranti degli squali, degli orchi che roteano in attesa attorno a noi, magari autosospesi momentaneamente dal loro presentarsi in società come indefessi professionisti, ligi al decoroso stile di vita imposto dalla società.
Vaffanculo! 
Quando si hanno figli come cazzo si fa a postare video di genere così lurido? 
Incolpevoli per l'altrui agire, questi ragazzi si sono trasformati dolorosamente in zimbelli, e neppure un ipotizzabile cambio di residenza potrà salvarli da questo ingiusto, inqualificabile e mai perseguito appieno dalla legge, ludibrio.
Siamo in questo tempo e dobbiamo conviverci. Già di per sé è duro proseguire sulla strada maestra della normalità, se poi ci aggiungiamo nefandezze di questa tipo, scateneremo problematiche di una gravità ancora sconosciuta, tanto constateremo essere mefitica.
Insufflateci tanta, tanta Ragione e Cultura, please!  

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