venerdì 4 marzo 2016

Perché?




Perché me lo ricordate? 
Perché mi portate a pensare che tra 15 giorni dovrò camminare in mezzo alla folla, striturato tra mufloni infoiati e matrone eccitate, tra fritti e porchette, posseduto dalla dannata arsura di acquistare quaglie, panni pulenti ogni cosa compresa l'anima, pela-patate, pela-achacha, che anche se non l'ho mai vista ne possederò almeno l'attrezzo per tagliarla; e poi stock di calze da usare forse a carnevale, camice con taglia XXL che a casa risulteranno star strette anche a Fassino, cerbiatti in peluche, tutti gli animali del creato compreso le foche monache, pentole, padelle e quant'altro, per poi sommessamente, una volta a casa, frignarne l'inutilità e cercando ansiosamente un cassonetto idoneo per far sparire ogni cosa? 


Perché mi ricordate che dovrò cercare il parcheggio con la stessa voluttà di Verdini di trovare una banca e una volta trovatolo sapere che per tre giorni non muoverò l'auto neppure se Kate Upton mi chiedesse un passaggio per una baita solitaria?


Perché rimembrare i tre giorni in cui mi scorticherò i calcagni per i passettini percorsi nel marasma e le carrozzine incombenti, urtanti estremità e quant'altro, condotte da ignari figuri ottenebrati da palloncini e zuccheri filati?


Potevate, che so, ricordarmi ad esempio che vivo in una città dove due piazze su tre sono inutilizzate, ho una centrale Enel che sputa vapore acqueo e ci sono i filobus che vanno a motore. Almeno ci avrei riso su!


Nessun commento:

Posta un commento