venerdì 25 marzo 2016

Evento silenzioso in Coena Domini


Passato inosservato, quasi senza attenzione mediale, ci sarà un motivo per questo probabilmente legato al fatto che tutto ma proprio tutto (e tanto e troppo) è legato ad un filo nero immarcescibile, ieri sera nel Centro Cara (mai più nome fu inappropriato) di Castelnuovo Porto (non di mare ma di esseri umani) Papa Francesco ha mandato un messaggio, anzi un segnale, anzi un macigno alle nostre coscienze. 
Non si tratta del gesto della lavanda dei piedi rivolto ai profughi, nobilissimo anch'esso. 
Non si tratta della scelta del luogo, già di per sé segno inequivocabile di quanto il Pontefice voglia comunicar la propria scelta di privilegiare i piccoli, gli indifesi.
La novità, il segnale è tutt'altro. 
Le sue parole pronunciate a braccio, senza leggere. 
Parole forti, parole rivoluzionarie, parole vere. 
Un passaggio dell'omelia ha squarciato il nostro orizzonte, la nostra vita, la progettualità, la visione d'insieme del mondo circostante; le nostre certezze, il nostro pressapochismo alimentato da media di regime, da ingranaggi obnubilanti gli animi. 

Parole che dovrebbero e dovranno essere scolpite in menti sane e ricercanti Verità, voglie di ribaltare questo piano inclinato che sta portando tutti chissà dove, sicuramente però non verso il Bene.

E allora eccole queste parole: 

"Tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell’Europa: di gente che non vuole vivere in pace.

Dietro al gesto di Giuda c’erano quelli che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato. Dietro quel gesto ci sono i trafficanti delle armi che vogliono il sangue, non la pace, che vogliono la guerra, non la fratellanza.” 

Che poteva dirci di più?
Progetti di fabbricanti armi, dietro a tutto ciò!
Basta questo per incuneare in ciascuno di noi, moti di ribellione, di sollevamento, di lotta?
Di Risurrezione?

  

Nessun commento:

Posta un commento